La Juventus trionfa a Firenze contro la Viola per una rete a zero: ancora una volta, la Juventus ricorre al celebre ma odiato "Corto muso", o meglio "Horto muso", per portare a casa tre punti. Daltronde, una sola rete è quanto basta. Come diceva Zeman:"Basta fare un gol in più degli avversari!". La squadra di Max Allegri torna nel capolugo piemontese uscendo dal Franchi ricoperta da fischi e insulti, come sempre capita in partite come questa. Sarà per Chiesa, per Vlahovic, per Biaggio o per Cuadrado, ma l'atmosfera tra tifoseria di Juventus e Fiorentina non è di certo delle più tranquille!
La Juventus mantiene il possesso della seconda posizione nella classifica della Serie A, solo dietro all'Inter, che in quest'inizio di stagione pare essere la squadra più competitiva. Gli Juventini sono seguiti dal Milan, che però ottiene una clamorosa sconfitta a San Siro contro l'Udinese.  La Juve si trova perciò in un sandwich di squadre milanesi, nel secondo gradino del podio: è fondamentale, soprattutto fino alla conclusione della stagione invernale, essere tra le prime quattro rose qualificate per la Champions League, alla quale quest'anno la Juventus non ha preso parte (forse un bene). La squadra condotta da Italiano occupa l'ottava posizione. Piccolo momento di affanno per la squadra di Firenze che ottiene la sua terza sconfitta consecutiva, con una differenza reti di sole 3.

Anche grazie al risultato finale, si può facilmente dedurre che il match sia stato equilibrato, stranamente non noioso. Entrambe le squadre hanno le loro occasioni, che la Juventus però sfrutta nella maniera migliore. Come si suol dire "Tutto fumo e niente arrosto" per la rosa di VIncenzo Italiano, che crea il necessario per portarsi in vantaggio, ma ingenuamente non lo fa. 
Sono maggiori le occasioni sprecate per la Fiorentina, molte di più: venticinque tiri contro i soli quattro degli juventini: un po' un paradosso direi dopo il risultato finale. Anche i passaggi e il possesso palla sono maggiori per la fiorentina: 68% di possesso e più di cinquecento passaggi compiuti. Anche se in termini statistici la Fiorentina ha creato di più, l'aspetto cruciale di una partita di calcio è la vittoria, ottenuta dalla Vecchia Signora.

Attribuisco alla Juventus per la seconda volta consecutiva il termine "operaia", squadra che corre, fatica, insegue il pallone più di quanto sia necessaria. I risultati della maturazione cominciano a fruttare, ma la tecnica dei dingoli va ancora ben analizzata e soprattutto levigata. Parlando a grandi linee, buona prestazione (poco fruttuosa) della Juventus, tra i migliori sul verde prato del Franchi: Weston McKennie, Gleison Bremer, Federico Gatti e Wojcech Szczesny. Fondamentale la prestazione positiva del portiere polacco, che salva la Juventus parecchie volte.  Anche l'esterno serbo Filip Kostic disputa un'eccellente partita. Sicuramente l'esterno ex Eintracht Francoforte erano uno dei giocatori necessari per la rosa bianconera: tanta corsa, idee e soprattutto crosso.
La squadra dell'allenatore livornese scende sul terreno di gioco col solito 3-5-2, un formazione che sta piano piano ingranando: tra i pali SuperTek, ormai portiere d'esperienza che da sicurezza all'intero team; difesa a tre formata da Gatti, Bremer e Rugani. Ottima prestazione di Bremer come ho già detto, che sta sempre più diventando adatto a vestire la fascia di capitano seconda la mia umile opinione; centrocampo a cinque formato da McKEnnie, Miretti, Locatelli, Rabiot e Kostic; infine altra combinazione nella coppia d'attacco quest'oggi formata da Federico Chiesa e  Moise Kean. La Fiorentina si schiera sul terreno casalingo sul 4-2-3-1 costituito da: Terraciano tra i pali; difesa a quattro formata da Biraghi, Ranieri, Martinex Quarta e Parisi; mediani Arthur e Mandragora; centrocampo a tre formato da Kouame, Barak e Gonzalez; tutto solo soletto in punta d'attacco l'argentino Lucas Beltran.

La Juventus parte forte dal primo minuto di gioco: dopo solo dieci minuti la squadra di Torino segna la rete del vantaggio: Filip Kostic fa partire un traversone basso da posizione perpendicolare rispetto l'area di rigore della Fiorentina. Il cross finisce sui piedi del giovane centrocampista Fabio Miretti, che trovandosi nei pressi del primo palo, colpisce il pallone segnando un semi-tap-in. Finalmente! Prima rete con la maglia della Juventus e nel massimo campionato italiano per Fabio Miretti, che riesce a segnare dopo un tanto atteso momento che aspettava fin dalla giovane età, quando già a dieci anni debuttò con la maglia che tutt'ora indossa. 1-0 per la Vecchia Signora!

Entrambe le squadre hanno altre occasioni durante i restanti minuti del primo tempo: la Juve ne ha relativamente poche, mentre la Fiorentina non riesce a varcare la linea di porta avversaria a causa delle grandi parate di Szczesny, che a fine partita regalerà un "Clean Sheet" alla Juventus.

Se durante la prima frazione di gioco la Fiorentina ha avuto più occasioni, durante la ripresa sarà la squadra a dominare la partita: viene assegnato un rigore alla Fiorentina, che però in seguito viene annullato.
La Fiorentina crea, tira, ma sbaglia troppo: tiri imprecisi che finiscono distanti dallo specchio della porta difeso dall'invalicabile Szczesny. La Fiorentina è davvero creativa, ma nel momento cruciale dell'azione non riesce mai ad essere concreto. La Juve ha qualche occasione, più pericolosa anche: una al minuto cinquantuno, l'altra al minuto novantadue. 
Al minuto cinquantuno Chiesa sbaglia una rete davanti la porta, indirizzando la palla addosso Terraciano, che la respinge senza fare nessun movimento. Al novantaduesimo invece, Andrea Cambiaso, autore della rete che ha regalato la vittoria alla Juventus contro il Bologna, colpisce di testa dopo un ottimo stacco da terra, ma ancora una volta Terraciano è colto preparato e con un balzo simile a quello che fa un coniglio, devia il pallone in corner dopo un reattivo riflesso.

Dopo ben cinque minuti di recupero, durante i quali la Juventus ha avuto l'occasione di segnare il raddoppio, l'arbitro Daniele Chiffi fischia per tre volte decretando la fine di un match davvero agguerritto e "sanguinoso" in termini sportivi. La Juventus vince 1-0, dopo tante fatiche. Una cosa che fervidamente desidero è che la mia squadra del cuore, la Juve, non rischi di perdere o pareggiare le partite a causa di illeggerezze o di un risultato troppo poco voluminoso, certo è vero che, come dice ancora il buon Zeman:"Basta fare un gol in più degli avversari!". 

Andrea, 14 anni.