Ero francamente curioso di vedere questa Juve contro la seconda dello scorso anno e verificarne le ambizioni. La squadra ritrova il suo bomber maximo e infila una Lazio di buon palleggio ma piuttosto macchinosa e lenta. I romani collezionano uno sterile possesso palla del 64 per cento e vanno in gol su una palla intercettata a Cambiaso che la gestisce malamente con una splendida conclusione del suo migliore in campo, Luis Alberto che, molto nervosamente, si danna per dare un poco più di velocità al gioco laziale. Allegri supera il “maestro” Sarri con due mosse azzeccate ingigantite dalla scarsa protezione della Lazio sul suo settore sinistro. Hysai disastroso su Mc Kennie in inedita posizione di ala destra e Zaccagni poco propenso a difendere ingigantiscono l'ottima prova dell'americano che entra fondamentalmente in tutti i tre gol juventini.
 
La seconda è il movimento a pendolo di Miretti al quale Sarri assiste un poco impotente anche perché Cataldi è ancora piuttosto lontano dalla sua condizione migliore e Kamada, giocatore per me notevole, non è ancora inserito negli schemi, sempre sofisticati del tecnico napoletano. Infine Allegri tiene indietro sia Anderson e sia Marusic con un Kostic molto difensivo e un Danilo in versione extra lusso. Impeccabile. Al centro Rabiot, sempre più determinante e al centro della manovra, in versione collegamento ma anche pronto alle conclusioni e un superbo Locatelli in una delle sue partite migliori in maglia biancomera sovrastano il centrocampo romano che si regge praticamente sul solo superbo e giustamente arrabbiato Alberto. La Lazio propone calcio anche con buon palleggio. Trova poco Zaccagni e insiste in sfondamenti centrali con tocchetti di fino che vengono regolarmente chiusi dalla difesa Juve. Da un lato un gioco un poco lezioso e elaborato da piedi anche educati ma dall'altro risposte essenziali e veloci e pure letali nei ritrovati bombers di Allegri. Il primo gol Juve è emblematico di un calcio essenziale in perfetto stile allegriano. Scambio veloce iniziato da Mc Kennie e concluso con velocità e potenza dal ritrovato Vlahovic pure con partecipazione di Bremer in attacco. Il movimento e la conclusione sono del grande centravanti che si ripete poi con il KO sempre su un assist di Mc Kennie che si dimostra probabilmente un grande “acquisto” scalando una gerarchia da probabile scarto.

Tenta una reazione la Lazio, ma tira fuori dalla sua montagna solo il topolino di una bella conclusione di Kamada che Szcesny mette in angolo con grande sicurezza. Se lo scorso anno il gioco di Sarri non trovava sbocco per la non presenza di Immobile, inventandosi Felipe al centro dell'attacco, quest'anno, pur avendolo, non saprei se Immobile in questo momento sia un problema oppure ancora una soluzione per il tecnico dei biancocelesti. Immobile mi sembra francamente l'ombra di se stesso. Riesce a dare un giallo a Bremer in uno dei pochi lampi laziali ma forse viene tardivamente sostituito magari più per stima per un un grande giocatore che sembra avviato su un fase di declino. Il secondo gol Juve avviene sullo stesso stile del primo.

Grande e fantastica fiondata di Locatelli che pesca ancora Mc Kennie. Pochi tocchi al limite e assist delicato di Rabiot a Chiesa che spara un sinistro letale su cui Provedel può solo sentire il vento che si porta dietro il pallone. Impietosa per il poco del gioco laziale la statistica del primo tempo che parla addirittura di un 66 per cento di possesso palla dei biancocelesti sotto di due gol. Sarri tenta di dare un poco più di vivacità al suo gioco di gran tocco da calcio un poco accademico con Rovella e Pellegrini due ex che tanno un poco più di tono. Ma è la Juve che aggredisce subito e va vicino al terzo gol con due conclusioni di Rabiot, ormai centrocampista di classe internazionale, che Provedel sventa da grande portiere che è. Giustamente si lamenta Allegri mimando una conclusione di testa ovviamente diversa che avrebbe avuto ben altro esito probabilmente. Ma Rabiot ha fatto una grande partita in raccordo, in proposizione e pure alla conclusione e francamente non vedo che cosa si possa pretendere di più da un centrocampista. Visto che il terzo gol come sarebbe stato giusto non arriva Allegri pensa a coprirsi e a gestire. Miretti, ottima prova con grande dinamismo capace di muoversi molto bene sia in interdizione e sia in fase offensiva lascia il cambio al meno dinamico ma più geometrico Fagioli e Kostic prezioso più in fase difensiva cede il posto a Cambiaso. La combina grossa l'ex genoano. Cede ingenuamente palla al più esperto Alberto che non si fa pregare alla conclusione con una magistrale chiusura a giro su cui il portierone polacco non ci può fare proprio niente. Vantaggio che dura ben poco. Spaventa sicuramente sia il pubblico e sia Allegri.
Ma ci pensa ancora la premiatissima ditta Mc Kennie Vlahovic a chiuderla. Stupenda fiondata dell'americano che pesca Vlahovic. In azione da grande centravanti si libera facilmente del difensore e trafigge in rete Provedel, Anche qui quanta differenza di essenzialità tra il gioco troppo portato e palleggiato dei laziali e la risposta fulminea e letale della Juve.! I cambi a questo punto non dicono molto di più se non qualche brivido su una punizione laziale e un gol mancato da Weah quando ormai la Lazio ha perso ogni coesione tattica nel tentativo di accorciare ulteriormente.

Poco rilevanti dal punto di vista tecnico. In queste prime fasi del campionato questi scontri tra le pretendenti ai primi quattro posti Champions non danno niente di decisivo, ma la Juve andrebbe un poco riconsiderata se ritrova i suoi attaccanti praticamente assenti lo scorso anno. Una critica sportiva che sempre più si dimostra molto più proiettata sul qui e ora che su una valutazione più a lungo termine. Sarri trova una formazione che anche con un Immobile in campo ha sempre il problema della punta centrale.
E i grandi centravanti risolvono eccome! L'uscita di Savic sicuramente dà più spazio e Luis Alberto che può orchestrare a tutto campo ma il gioco molto portato della squadra non ha ancora trovato i meccanismi giusti e soprattutto non trova sbocco in una punta di peso. Kamada ha caratteristiche diverse di Savic e costituisce una coppia con Alberto che potrà sicuramente migliorare in quanto può dare una mobilità maggiore e inserimenti e conclusioni di cui qualcosa ha fatto intravedere. Il criticatissimo Allegri ha una squadra anche con ottime alternative che può, al contrario di quanto rilevato in tanti sedi tecniche, competere per i primi quattro posti. Il suo pessimismo è solo scaramantico.

Con due punte come Chiesa e un ritrovato Vlahovic ha un attacco formidabile e a centrocampo schiera tre giovani italiani che hanno numeri eccellenti. Sta modificando il suo gioco in senso più aggressivo portando più avanti la difesa ma ha dato lezione di calcio al maestro Sarri che senza una punta non può che veder naufragare in sterile palleggio il suo marchio di fabbrica di sempre un 433 che ha un vuoto al centro dell'attacco e quindi non sta in piedi concettualmente. Zaccagni ha grandi giocate ma difende male e i pericoli e le segnature Juve sono tutte partite dal settore di destra vero tallone di Achille dei laziali. Con Pellegrini e Rovella la Lazio ha avuto più tonicità e per pochi minuti ha messo in discussione la partita. Dietro la Juve ha una difesa tra le migliori con Danilo forse il miglior difensore in assoluto del campionato italiano. Bremer e Gatti completano un trio di tutto rispetto e trovo pertanto tecnicamente incomprensibile che si giudichi la Juve non in corsa per posizioni importanti. Allegri li spinge spesso in avanti smentendo il suo marchio tecnico di difensivista. Se essere difensivista significa mettere tre gol e sfiorarne almeno altri tre, lasciando il possesso del 64 per cento all'avversario, evviva il difensivismo!
La lazio può solo migliorare ma senza un centravanti non si va da nessuna parte. E' bastato il ritorno di Vlahovic per tare una consistenza totalmente diversa ai bianconeri.