Prima giornata di campionato. E sembra di essere già a pieno regime. Eppure lo si è sempre saputo che le prime giornate di campionato non contano nulla, anche se, va assolutamente detto, i punti che ora si conquistano possono fare la differenza. Si è appena concluso il campionato europeo di calcio e l'anno prossimo si entrerà in pieno inverno per giocare nel Paese della sharia, il Qatar, i mondiali. Ci sono stati risultati clamorosi. Ma anche conferme che hanno esaltato l'entusiasmo oltre ogni concezione. Pensiamo alla partitella del Milan contro una squadra greca che in Italia forse giocherebbe al massimo in Serie B, ma proprio nella migliore delle ipotesi. Sembrava che a Trieste il Milan avesse sfidato e vinto contro il Barcellona e non contro uno sconosciuto Panathinaikos.
E che dire dell'Inter che stravince contro il Genoa? Che se quest'anno non scende in Serie B lo deve solo al miracolo della lanterna? Ha giocato in modo spettacolare l'Inter, in una canonica partitella di allenamento. Fa bene per il morale, fa bene per le gambe, fa bene per testare le tattiche. Fa bene! E di partite di allenamento in Serie A ve ne saranno ancora. Ma scordiamoci di vivere un campionato spettacolare ed equilibrato come quello inglese. Lì, ci sono veramente le quattro grandi sorelle che daranno spettacolo allo stato puro. Liverpool, United, Chelsea e City. Tutte e quattro insieme valgono quanto quasi tutta la nostra SerieA. E qui il discorso si potrebbe chiudere se non fosse che c'è già che dice che l'Inter vincerà lo scudetto. E la Juve? Dopo il passo falso di Udine cosa farà? Andrà in Serie B? Fa parte delle regole del gioco scritte o non scritte fantasticare su tutto e su più. Ma pensiamo veramente che in questo campionato Roma, Milan, Lazio, Napoli e Inter possano competere per lo scudetto? L'unica squadra che può perderlo è la Juventus. In questo campionato è la più forte sulla carta e  il titolo sembra quasi che non debba essere difeso da chi il campionato lo ha vinto ma da chi lo ha perso lo scorso anno. Certo, tutto può essere. Ci potranno essere ribaltoni, risultati clamorosi, esoneri pazzeschi, acquisti strabilianti. Ma tutto questo alla fine è un buon segno. Perchè significa che ci stiamo riavvicinando alla normalità della banalità del calcio. E non è una cattiva cosa. Un giorno diremo che il Milan vincerà lo scudetto e il giorno dopo che forse non qualificherà neanche per l'Europa League. E chi lo avrebbe detto che due anni e più di pandemia avrebbero fatto vivere con un sorriso e con un senso di sollievo il ritorno di questa banalità? Buona ripresa del campionato, dove alla fine i protagonisti non sono solo gli attori in campo, ma anche quel fiume di parole che tra un boccale di birra e l'altro, m anche di acqua, unisce bar e stadi da una parte all'altra del Bel Paese, che non avrà forse il campionato di calcio più bello e spettacolare e ricco del mondo, ma sicuramente il più chiacchierato.