Dopo l'era Sarri e questo inizio stagione con Carletto Ancelotti alla guida dei partenopei, si può tranquillamente dire che la favola Napoli è chiusa. Non tanto per il distacco accumulato in classifica, meno otto dalla Juve, perché anche se difficile da pensare tutto è possibile nel calcio, ma il discorso è più ampio.

Con Sarri il Napoli aveva trovato dalla stampa ai media in generale grande supporto, grande fiducia e grandissima spinta, nella speranza di far finire il dominio Juve. Ci hanno provato in tutti i modi, in primis sul campo con lo splendido lavoro di Sarri che ha portato la squadra ad esprimere un calcio bello e piacevole, ammirato non solo in Italia. Poi con l'appoggio in tutti i suoi aspetti di addetti ai lavori e come detto prima di opinionisti, giornalisti che non perdevano occasione per spingere gli azzurri in alto. Non entro in merito a situazioni extra calcistiche create ad hoc sempre per lo stesso interesse, ma comunque si era creato un ambiente, un clima, per cui tutta l'Italia non juventina spingeva il Napoli.

C'è stato l'addio di Sarri, ma allo stesso tempo l'arrivo di un'altro grande come Ancelotti non aveva cambiato l'inerzia della cosa, il Napoli era ancora l'anti Juve per eccellenza. Ma l'inizio di stagione che ha visto il buon Ancelotti accumulare punti su punti di distacco dalla Juve di Allegri, ha spento gli entusiasmi prematuramente. E visto che polemiche veleni e balle in generali, quelle raccontate dal presidente Aurelio, sul perché dei loro non trionfi non incantano più nessuno, l'attenzione su di loro è finita e si è già cambiato bandiera. 

Ormai da un bel periodo è nuovamente Juventus-Inter, è questa la nuova sfida che vede i giornalisti, che prima spingevano il Napoli, mettere in primo piano il fatto che la sfida del prossimo futuro sarà ancora tra bianconeri e nerazzurri. Ad alimentare questa ipotetica battaglia ci si è messo anche il, quasi ufficiale, passaggio di Marotta all'Inter per dare un pizzico di piccante alla cosa. 

Non nascondo il fatto che io sia il primo, ma non da ora, a credere nel buon progetto e percorso che ha intrapreso la società nerazzurra, sotto tutti i profili è a mio avviso l'unica a poter tentare di seguire i passi della Juve e percorrere la stessa strada, ma credo che sentire ad oggi parlare di scudetto o triplete in casa Inter sia quantomeno prematuro.
La Juve in questo momento non è una squadra perfetta ed imbattibile, ma ci va vicino parecchio. Mentalmente ha acquisito una sicurezza una tranquillità impressionante. Ha un rosa che in Italia non ha paragoni, gioca male e vince, gioca bene e vince, ha infortuni e vince, va sotto e vince, è una macchina da guerra. A questi livelli non ci si arriva in un anno, non ci si arriva prendendo un giocatore piuttosto che un'altro, è frutto di un lavoro ambizioso e lungimirante partito in primis dal presidente Agnelli e trasmesso a tutta la società.

L'Inter, questa Inter, se sembra sulla strada giusta, deve continuare così perché ha tutto a suo vantaggio, stampa e opinione pubblica compresa. Per il Napoli, sarà difficile rimanere a questi livelli, un po' alla volta tornerà quello di sempre perché non vedo la progettazione che hanno altre società.