Buongiorno a tutti, ieri si è consumata l'ennesima domenica che ci ha consegnato emozioni di tutti i tipi. 
Lo sport è diventato uno spettacolo degno delle sceneggiature di Hitchcock se non del più truculento Quentin Tarantino.
Da dove cominciare?
Seguiamo la cronologia e partiamo dalla Formula 1! Qui vediamo un Leclerc tirato a lucido, in pole position, ma con la minaccia nera di Verstappen, appena poche file dietro, che immagazzina subito sorpassi e, forte della superiorità imbarazzante della sua monoposto, si presenta subito alle spalle di Leclerc. Siccome la battaglia principale si gioca sui pit stop, alla prima occasione il ferrarista appena si accende la luce della "Virtual Safety Car", ovvero del congelamento in pista delle posizioni per via di un incidente, si butta subito in pit-lane per guadagnare un cambio gomme senza danno. Infatti, se interviene la Safety Car o anche solo la Virtual, le macchine mantengono le posizioni per tutto il tempo della durata dell'ingresso dell'auto o della eventuale simulazione, anche se entrano nei box per fare il cambio gomme. Solo che in questo caso, appena Leclerc entra per il pit stop, viene subito tolta, piuttosto velocemente. Tenendo presente che per entrare ed uscire dai box ci si impiega diciotto/venti secondi, Lecerc viene di fatto derubato di una decina di secondi, quelli che alla fine lo distaccano da Verstappen. Il suo rientro lo pone addirittura in quarta posizione, e si deve mettere a forzare sorpassi e avvantaggiarsi dei pit stop di chi lo precede per ritornare in seconda posizione. Nel frattempo, Verstappen ringrazia e procede molto veloce, aumentando di molto il suo vantaggio, e non lamentando nessuna usura gomme. Può così inanellare giri record, e quando si presenta per il cambio gomme, riesce a rientrare con un vantaggio sufficiente per respingere ogni velleità concorrente da parte di Leclerc.
Ma il fattaccio arriva alla fine, quando Ricciardo si pianta in rettilineo, e qui entra la "Safety Car", stavolta fisicamente, ma succede di tutto. Per prima cosa alcune auto si devono sdoppiare per regolamento, ma non tutte ci riescono, e intanto ci si avvicina alla fine della gara, mancando solo quattro giri alla fine. La monoposto di Ricciardo non si sposta, le altre auto non riescono a finire lo sdoppiamento ed intanto si arriva al traguardo con in prima posizione la "Safety car" e dietro tutte le altre con Verstappen vincitore, Leclerc secondo, ma sicuramente deluso e con il contorno di una bordata di fischi, che lo starter di eccezione, Giacomo Agostini non può certo apprezzare nella sua veste di "Guest Star". La bandiera sventola molto malinconicamente, nella Monza delusa dei tifosi della Ferrari!

E passiamo alla sera, con Juventus-Salernitana. Qui sembra tutto scritto, partita normalmente a senso unico, ma la Salernitana gioca una splendida partita, tanto che alla fine del primo tempo riesce ad essere in vantaggio per due reti a zero. Il risultato è anche figlio di due sciagurati interventi di Cuadrado e Paredes, che in entrambe le occasioni si rendono protagonisti di mancati agganci in fase difensiva, e lasciano la Salernitana in superiorità numerica in attacco. Nella prima occasione Mazzocchi, un ragazzo interessante, mette al centro un pallone. Su questo si avventa Candreva, e (forse con la mano) fa centro. Il Var indaga, ma non vede niente, e sarà un antipasto di ciò che avverrà in seguito. Nella seconda, Dia, dopo il buco di Paredes, mette al centro un pallone dove in tre non riescono a marcare l'unico giocatore in area, Pjantek, e non solo, lui sbaglia, ma la palla mal calciata finisce sul braccio di Bremer. Rigore (con assenso immediato del VAR) e due a zero. Nella ripresa, la Juve si sveglia un po', e Bremer con un balzo notevole, segna di testa l'uno a due. La partita continua ancora stancamente, la Juve tenta in tutti i modi di segnare ma la sfortuna e il portiere Sepe, negano la rete. Alla fine al 92', Alex Sandro riesce a procurarsi un rigore in area salernitana. La cosa strana è che invece di Vlahovic si presenta sul dischetto Bonucci, che se lo fa parare, ma riesce a segnare sulla respinta. Sembra finita, ma la Juve attacca, e mentre sembra tutto finito, da un corner la testa di Milik, subentrato nella ripresa, segna il tre a due. E' il 94' e sembra davvero finita, ma il VAR non lascia scampo, review e l'arbitro, con molta discrezione, annulla per fuorigioco molto discutibile di Bonucci.
Nel frattempo succede di tutto, Milik che segnando si toglie la maglia (gesto insano e di nessuna utilità) si prende il secondo giallo e va negli spogliatoi anzitempo. Ma prima ancora dell'annullamento, le squadre si affrontano in un parapiglia senza alcun valido motivo, e da questo "saloon" ne fanno le spese Fazio e Cuadrado, rosso e anche loro a fare la doccia. Si gioca ancora due minuti (e siamo al 100' minuto nove contro dieci, ma il risultato non cambia. Sembra finita? No, Allegri, anche lui espulso, nell'intervista fa presente che il VAR si è dimenticato che sulla linea del corner, vicino a Cuadrado, ovvero fuori dalle inquadrature dell'area, c'era Candreva, della Salernitana, che teneva in gioco tutti, persino Bonucci. A Sky, cascano dalle nuvole, sembra impossibile, eppure le immagini arrivano, inequivocabili: il gol era regolare, e se non fosse stato annullato, non ci sarebbero state tre espulsioni e la Juventus avrebbe due punti in più in classifica.
Ma se il gol era irregolare, la posizione di Milik cambia? Non si sa, nel disordine generale e nella "pochezza" dell'arbitro, nessuno si cura di questo particolare. Nel frattempo le polemiche montano, insieme alle immagini e rimarrà storica la battuta di Di Canio: "Ma si sono persi un giocatore?"
Sembra di sì, ma soprattutto si sono persi un bel pezzo di credibilità, di come tirano le righe, di come inquadrano e, oltremodo, si noti che il guardalinee, che aveva la giusta visuale, aveva convalidato il gol, avendo la posizione ideale per valutare correttamente l'azione. Non potevano interpellarlo? E lui non poteva parlare? E' sempre una casta chiusa con gerarchie definite e gruppo militaresco, la nostra amata categoria arbitrale? E le regole quali sono? Perché ogni anno si cambiano, vedendo di migliorare, ed invece si peggiora. Ultimamente il VAR è diventato il museo degli orrori, e secondo me un'esasperata concezione delle misure è il suo danno maggiore. Si dia fuorigioco solo se si è oltre la linea con il corpo, e non per una mano o un piede, o peggio un pezzo di naso. Diventa tutto sibillino e di difficile interpretazione, e si definisca chi è passivo o attivo nell'azione, perché se si seguono le ultime direttive, Bonucci non sarebbe mai in fuorigioco, perché non tocca la palla, e non impedisce la parata del portiere, essendo la palla già entrata prima che Sepe abbozzi una parata. Vedremo cosa succederà, ma penso che sia una di quelle situazioni nelle quali tutto finirà in una bolla di sapone. 

Fortunatamente la sera ci consola con il bellissimo titolo di campione del mondo per la nostra amata nazionale di Volley, che aveva partecipato ai mondiali con la definizione di squadra giovane e che avrebbe dovuto fare esperienza. Invece pare che abbiano esagerato, e fatto a fettine tutte le contendenti. Compreso i polacchi padroni di casa e campioni uscenti! 

Ma sempre nel pomeriggio, il nostro basket pronto a fare le valigie essendo in campo contro la fortissima Serbia, ci fa un grosso regalo, vince e convince. E vince nel segno di quella forza che bisogna avere nello sport, la voglia e la consapevolezza che in campo se sei inferiore o sei superiore lo decide la partita e non i pronostici (vedi Salernitana). La mentalità è stata da NBA, con giocate in piena spensieratezza e un gruppo vincente. Quel gruppo che è anche la nostra squadra di volley, ma che ancora non è la Juventus di Allegri. Forse ad allenare la Juventus dovremmo chiamare De Giorgi o Pozzecco!
Entrambi da giocatori hanno avuto storie discordanti. De Giorgi era piccolo di statura, ma era un palleggiatore formidabile, messo lì da Velasco, allora tecnico della nostra nazionale e con quel piccolo genio che nessuno considerava, vinse tre titoli mondiali più altri titoli importanti, negli anni d'oro circa venticinque anni fa. 
Pozzecco, invece, era tutto genio e sregolatezza. grande talento, ma piuttosto instabile come carattere, e questo lo allontanò presto dalla nazionale, fece il giramondo, e giocò molto all'estero. Oggi si ripresenta come allenatore, e sembra un gran motivatore, in più cura molto la tecnica e la fantasia, doti indispensabili per vincere in quello sport. Speriamo che anche Allegri si dia un po' di fantasia, e la smetta di dire "calma e palla indietro a Bonucci"! 
Come disse l'Erasmo da Rotterdam, è l'elogio della follia.