Finalmente siamo arrivati alla parte più elettrizzante della stagione in cui si vive quella frenesia di conoscere le vincitrici delle competizioni che con l'arrivo dell'estate stanno giungendo al termine.
Se da qualche settimana si conosce la trionfatrice del campionato italiano, ci sono ancora alcune tessere del puzzle che devono essere collocate nel mosaico delle glorie calcistiche del 2023.
Durante la serata del 24 maggio è andata in scena la prima finale fra due grandi squadre come l'Inter e la Fiorentina, che non solo hanno conquistato questa tappa all'ombra del Colosseo, bensì pure una seconda: i nerazzurri in territorio turco (10 giugno ad Istanbul, Manchester City vs Inter), mentre la Viola nella città di Praga in Repubblica Ceca (7 giugno).

Analisi della partita Fiorentina vs Inter
Gli uomini di Italiano sono scesi in campo con il modulo 4-2-3-1 per fronteggiare la corazzata interista, che si è posizionata sul rettangolo di gioco con il classico modulo inzaghiano 3-5-2. Il match non ha tradito i pronostici che parlavano di una sfida combattuta, a viso aperto in entrambi i fronti, in effetti così è stato!
Viola entrano in gara con il giusto atteggiamento mettendo in atto, fin dai primi minuti di gioco, un pressing asfissiante nei confronti della difesa nerazzurra che dopo soli tre minuti subisce la rete di González andando così in svantaggio. Gli uomini di Simone Inzaghi sono bravi a ripartire e a trovare le prime conclusioni in porta con l'attaccante bosniaco Džeko. Come è solito in questa stagione, la squadra milanese, mette in campo tutta la sua esperienza e prende il toro per le corna. Anzi, forse è il caso di dire che è il Toro (L. Martínez) a prendere in mano la situazione, la squadra, siglando una doppietta, due conclusioni al veleno che stendono una Fiorentina rimasta in partita fino al novantacinquesimo, spesso pericolosa nella zona di Handanovič, senza però insaccare la sfera in rete. La partita si conclude per 2-1, l'Inter si conferma di nuova campionessa di questa competizione per il secondo anno consecutivo e mette in bacheca la nona Coppa Italia della sua storia.

Coppa Italia? Siamo sicuri che si chiami ancora così? Dopo l'esito di questa serata rimane sempre più difficile nell'immaginario collettivo parlare ancora di questa coppa appellandogli il nominativo del nostro paese. Sì è vero, negli anni è stata accompagnata nel suo Naming da alcuni sponsor che hanno diversificato il termine con il quale si identifica questa competizione, ma forse è giunto il momento di assegnarle un altro appellativo: la Coppa Inzaghi. Perché? È davvero incredibile come l'allenatore piacentino abbia creato un dominio su questo trofeo. Sono infatti 3 i giogliellini conquistati dal tecnico in quest'ultimo lustro: con la Lazio nel 2019 contro l'Atalanta di Gasperini e una doppietta con l'Inter, una lo scorso anno contro la Juventus di Max Allegri e l'ultima fresca come una rosa la scorsa sera.
Forse in molti affermeranno che è un allenatore in grado di dominare solo nelle coppe nazionali, ma non bisogna dimenticare che Mister Inzaghi avrà l'opportunità, il prossimo 10 Giugno, di conquistare anche il vecchio continente. Chissà se si laureerà anche campione d'Europa?
Nel frattempo non chiamatela più Coppa Italia ma... Coppa Inzaghi!