Perdendo il derby cittadino il Milan consegna il primo posto in classifica proprio all'Inter che, con 12 punti, dopo quattro giornate, è già in fuga solitaria a punteggio pieno.

Diciamolo serenamente, considerato il calendario che il Milan doveva affrontare, Bologna, Torino, Roma e Inter, con un cambio di giocatori proposto dalla Dirigenza, stravolgendo la rosa a disposizione dell'allenatore rispetto lo scorso anno, avere nove punti dopo quattro giornate, sembrava impossibile. Quindi se il Milan, "perde la testa" della classifica, la cosa più sbagliata in assoluto sarebbe quella di perdere anche quella sopra il collo, lasciandosi condizionare da polemiche, che per quanto utili al proseguo della stagione, fanno già parte del passato, di una  partita da mettersi già alle spalle per affrontarne altre.

Mai come in questa occasione la frase citata dal "mitico" allenatore della Sampdoria, Vujadin Boschov, calza perfettamente: "meglio perdere una partita, cinque a zero, che cinque uno a zero. " Ed infatti vorrei sottolineare che la goleada con cui l'Inter, supera la squadra allenata da Mister Pioli arriva puntuale, come un orologio svizzero, considerati i precedenti contro l'Atalanta e il Sassuolo, senza impedire al Nostro Tecnico di raggiungere ugualmente gli obiettivi prefissati.

Voler giudicare Pioli, oggi, dopo quattro stagioni che il tecnico nato a Parma siede sulla panchina rossonera, significa aver capito ben poco dell'uomo e dell'allenatore. Quando scrivevo, pur avendolo difeso da ben prima che arrivasse, preferendolo a Spalletti, che il suo ciclo al Milan era terminato la scorsa stagione ed era tempo di pensare ad un sostituto, non era per le abilità tecniche, più o meno gradite, ma perchè nella sua ostinazione a portare avanti i suoi concetti di calcio era disposto a danneggiare lo spogliatoio e il Milan stesso. La vittoria dello Scudetto, per quanto bellissima, ci ha consegnato un Allenatore più arrogante, voglioso di togliersi quelle soddisfazioni che prima, il "Pioli perdente" non poteva proporre, senza mai cercare correttivi o un confronto costruttivo, ma piuttosto insistendo con giocatori e soluzioni tattiche, per tutti incomprensibili.

Allora, proprio in questo momento di evidente difficoltà, si vede il reale valore della Società. Così che quando si vince, si contribuisce tutti, in modo diverso, lo stesso vale per le sconfitte, tifosi compresi. Pioli non è diverso da quello degli anni precedenti e se preferisce costruire con la difesa a tre e spostare Calabria in mediana, mettendo tutto il reparto difensivo, in difficoltà, lo fa nella convinzione che sia una scelta giusta e, o lo si accetta, oppure deve esserci un Dirigente in grado di spiegargli che è opportuno cambiare, possibilmente riuscendo a farsi ascoltare. 
E' Pioli che allena il Milan ed è lui a decidere, moduli, interpreti e movimenti, per quanto possiamo dissentire, non capire perchè Krunic sia così importante, come faccia a chiedere a Kjaer di correre per metà campo, quando Acerbi, sembra Beckembauer e fa il compitino. I risultati ottenuti lo tengono saldo alla guida della squadra.

Nella sconfitta contro l'Inter c'è certamente un piano gara rivelatosi sbagliato, ma la cosa positiva è che i correttivi sarebbero di facile soluzione, solo volendolo. La squadra è forte, molto di più degli anni recenti, ma se vogliamo rinunciare alla fase difensiva, avventurandoci in esperimenti cervellotici e così facilitando ogni avversario, allora scordiamoci di lottare per lo scudetto. Le difficoltà si superano solo con la condivisione di ciò che si vuole fare.
Chi criticava Maldini, rimproverandogli un eccessiva richiesta di compiti, esultando per il suo licenziamento, con Massara, ora potrà valutare con cognizione di causa il suo ruolo, a Milanello, nella speranza che Furlani e Moncada possano fare al meglio la loro parte, ma la faccia dopo il derby non l'hanno messa davanti alle telecamere e Mister Pioli ha evitato di addossarsi colpe, anche le più evidenti.

Il Milan non è l'Inter e aggiungo per fortuna, non solo per la situazione economica che conosciamo perfettamente, ma perchè la squadra nerazzurra è costruita su una intelaiatura di giocatori, datati e costosi, mentre quella rossonera è più giovane e di prospettiva. Tutti dicono che l'Inter sia più forte, a me non sembra, forse sulla partita singola, ma non certo per nove mesi, ma sarà la classifica a dircelo. A mio modesto parere l'Inter è più debole rispetto lo scorso anno e Thuram, che ha segnato un eurogol contro il Milan, non è certamente forte come Lukaku.
Sorvolando su Summer per Onana e Chala per Brozovic. Ma forse sbaglio, oppure vedo partite diverse da quelle trasmesse in Italia. Probabilmente sì, visto che non ho letto alcun commento sul primo gol dell'Inter viziato da un fallo di Dumfries.
Inzaghi si incarta Pioli, stravince il derby tatticamente, senza fatica, ma una vittoria vale sempre tre punti a prescindere da quanti gol si segnano e gli "sfottò dei tifosi", non incrementano la classifica e magari il Milan e il suo allenatore sapranno fare punti contro squadre che l'Inter non saprà superare. A Bologna è successo, due stagioni fa ed è valso uno scudetto e non era di cartone, tanto per restituire qualche frecciatina arrivata da amici e non.

Testa bassa e pedalare, inutile quindi fare drammi, impensabile che il Milan possa cambiare guida tecnica e da dimostrare se sarebbe conveniente o piuttosto un salto nel vuoto. Un tifoso suggeriva di inserire Tassotti nello staff di Pioli, per migliorare la fase difensiva. Un consiglio non poi così sbagliato considerata la sua esperienza con Ancellotti e Sheva e i precedenti al Milan. O forse quel Ibra, oggi in visita a Milanello, sarebbe perfetto. Vedremo, ma non può sfuggire che nel tempo della tecnologia anche lo staff di collaboratori non sia stato molto utile perché i due precedenti di Thuram contro Thiaw erano facilmente vedibili su YouTube e il francese, in entrambi i casi, era stato determinate.

Testa sul collo quindi, senza isterismi, è già tempo di Champions, per tuffarsi nella Coppa e magare anche allenarsi a calciare meglio le punizioni dal limite dato che non ricordo quando il Milan abbia segnato l'ultima volta. Forse era Tonali, contro il Cagliari o Krunic a Verona, insomma si può fare certamente meglio, come in tutto.
FORZA MILAN