Si chiude la 23ma giornata di Serie A, con l’inedito anticipo di giovedì. Uno spezzatino mal digesto ai tifosi da stadio, ma rivolto agli sportivi da poltrona, sempre più centrali nella logica della spettacolarizzazione di uno sport “on demand”, per misere ragioni di business. E le cose serie finiscono qui.

Partiamo dalla partita tra Lazio ed Empoli, vinta dai biancocelesti per uno a zero su rigore, l’unico episodio degno di nota di una partita brutta e spigolosa.  In occasione del penalty, i giocatori della Lazio sono protagonisti di un siparietto per la scelta del rigorista in assenza di Re Ciro: Correa toglie la palla dalle mani di Caicedo che rimane sbigottito dal gesto del compagno. Inzaghi dalla panchina urla ad Acerbi di incaricare Romulo di tirarlo, un giocatore dell’Empoli chiede se può tirare lui ma non convince a pieno, alla fine Tare chiama Lotito che ordina: “lo tira Caicedo, almeno vediamo se sta pippa ci porta qualche sordo in estate”.
Passiamo a Fiorentina-Napoli, uno zero a zero che non è omologabile per le ambizioni delle due squadre, ovvero non serve a nessuno. De Laurentiis, in qualità di grande innovatore del calcio mondiale, chiede alla lega se possono spartirsi i tre punti anziché uno, Miccichè pare ci stia ancora pensando. Nel frattempo, il presidente partenopeo è molto impegnato anche per definire la cessione di Hamsik al Dalian, non solo questione di affari ma soprattutto di principio, una sorta di scontro tra culture centenarie specializzate nel fottere il prossimo. Da una parte il “pacco napoletano” sotto forma di giocatore ormai bollito che guadagna uno sproposito, dall’altra “il tarocco cinese” associato a garanzie finanziarie farlocche. E questa sa tanto di finale mondiale per il predominio del settore, mica quisquilie.
Parlando di Chievo-Roma, vinta dai giallorossi con un rotondo tre a zero, c’è da fare solo un paio di considerazioni. Intanto il Chievo ci teneva a perdere per continuare a sognare nel record di sconfitte in serie A, in fondo vincere non sarebbe servito comunque a nulla, tanto vale avere qualcosa di cui vantarsi. Ma poi della vittoria della Roma resta solo l’inchino sincero di Kolarov rivolto ai tifosi per l’affetto dimostrato a lui e alla sua famiglia in settimana. 
Torino-Udinese vede i granata vittoriosi per uno a zero, con Mazzarri che puntualmente manda a cagare l’arbitro per un intervento da rigore a metà campo, e viene giustamente allontanato. Da segnalare per i friulani un rigore sbagliato da De Paul, forse un modo per dimostrare agli osservatori nerazzurri che può essere decisivo quando si tratta di mancare gli obiettivi.
L’Atalanta vittoriosa sulla Spal (per due a uno) conferma la volontà di Gasperini di rompere le palle alle grandi e inserirsi nella lotta Champions. Il pareggio tra Bologna e Genoa è, tutto sommato, un buon risultato per i rossoblù, quali fate un po’ voi.
Il Frosinone vincente a Genova contro la Samp è la partita che ha fatto incazzare tutti gli scommettitori, compreso il sottoscritto, di conseguenza passiamo oltre.
La vittoria esterna dell’Inter a Parma segna i primi tre punti del 2019 dei nerazzurri, nonché il primo cambio indovinato da Spalletti. Ma non risolve l’incapacità cronica fare comunicazione all’interno del club. Per poter affrontare una questione o, più semplicemente, per potersi incontrarsi e chiarire una situazione, bisogna prima fare un passaggio televisivo o sui social. Intanto, anche quest’anno, Marotta è il principale candidato per la vittoria del premio manager dell’anno, ancora una volta in bianconero.
Un Cagliari distratto dalla protesta dei pastori sardi sfodera una prestazione da far venire il latte alle ginocchia, ne approfitta il Milan che con un rotondo tre a zero si porta al quarto posto.
Infine, la Juve si impone a Reggio Emilia contro il Sassuolo e allunga a undici punti la distanza Sul Napoli. Una vittoria che, ancora una volta, mette a tacere i detrattori di Allegri, in quanto ottenuta grazie ad uno schema provato e riprovato in allenamento: CR7 pensaci tu. Ma è risaputo che un giocatore, per quanto forte, non può vincere da solo le partite. Di conseguenza sarebbe più giusto sostenere che CR7 più altri 10 (scelti a caso del mister) asfaltano il Sassuolo. E fa niente se Dybala non trova più spazio in questa Juve, se in tre anni con allegri è passato da punta e mediano. La trequarti ora è di Khedira, in fondo è capitato anche a Ronaldinho di far spazio ad Emanuelson. Alla joya non resta che reinventarsi in mediana, almeno fino a quando il mister non si farà comprare Nzonzi, il Van Bommel bianconero e futuro pilastro del centrocampo diversamente tecnico di Allegri.