L’intera umanità è sotto attacco (influenzale) e non si tratta di un semplice raffreddore, ma di un’orrenda infezione che colpisce i polmoni, il cervello e il portafogli. Il mondo si scopre impreparato, segnato da generazioni cresciute con lo spauracchio di una guerra totale in nome degli interessi strategici delle super potenze, assuefatto nell’immaginario collettivo da un destino distopico, con tanto di zombi e cataclismi, per opera della fantasia degli autori di Hollywood, del tutto incapace di prevedere e sviluppare una difesa da un colpo di tosse di un pipistrello.

La psicosi dilaga più dello stesso virus, i governi annaspano con misure tardive e inefficaci per contenerne la diffusione, l’economia è in ginocchio e i produttori dell’Amuchina lasciano la terra, dopo aver comunque avvisato la prefettura, e si crogiolano in una lussuosissima spa su Marte, con la NASA che garantisce la spola con l’Italia.

Il paziente zero, come è risaputo, si trova in oriente, e più precisamente nella città di Wuhan. E’ una giovane apprendista cinese che ha scambiato, fatalmente, gli oli da massaggio con una boccetta di un particolare vaccino antinfluenzale, riposta casualmente accanto al mantello, da un suo cliente speciale: Batman.
Anche l’uomo pipistrello, evidentemente, necessità di adeguate contromisure per combattere lo storico rivale che vive nei bassifondi della city, cibandosi tra i roditori. Lo stesso Batman che, chiaramente, non disdegna di sollazzarsi con i vizi dei comuni mortali (più libidinosi che terapeutici), e che con la quarantena è dovuto volare per diverse migliaia di chilometri fino Codogno per continuare a godere di tale maestria in certe prestazioni.

Uno dei Paesi più colpiti, dopo la Cina, è l’Italia.
Il Premier ha da poco firmato l’ennesimo decreto che estende la zona rossa a tutti i confini nazionali, con un documento che, tra le altre cose, limita profondamente le abitudini dei cittadini, senza risparmiare nemmeno settori di vitale importanza come il campionato di serie A e l’aperitivo in centro. Soprattutto si mette fine all’esodo degli untori che, mossi dall’irrefrenabile desiderio di uguaglianza e nel rispetto del principio della pari opportunità, sentivano intimamente il bisogno di starnutire tanto al nord, quanto al centro e al sud (isole comprese).

Nel frattempo, le eccezionali misure del governo inevitabilmente provocano effetti indesiderati, dove in nome della salute pubblica spesso si inzuppa l’interesse privato, con acrobazie tanto immorali quanto illecite. E non solo, perché scene di panico e di isteria collettiva si assistono oramai ogni giorno, con veri e propri assalti delle mamme ai supermercati, degli uomini al Blockbuster (con puntatina al settore per adulti) e dei ragazzi alla GameStop. Intanto, le mascherine sono introvabili e su Amazon costano quanto una Luis Vuitton e la moglie, in alternativa, preferisce barricarsi in casa in quarantena per sfoggiare una borsa nuova ad emergenza terminata.
Non mancano purtroppo situazioni di estrema violenza, con numerose rivolte nelle carceri, alimentate dai detenuti che in questo particolare momento non vogliono sentirsi agevolati, approfittando di un regime di detenzione che li mette al riparo dal contagio, ma piuttosto vorrebbero rischiare come tutti tra un aperitivo al bar e un isolamento volontario domiciliare. E la protesta è infuriata anche tra i familiari accorsi in massa davanti gli istituti, con gli agenti che legittimamente si domandano se i soggetti realmente pericolosi siano quelli dietro le sbarre o piuttosto a piede libero.

Tuttavia, sono da registrare anche diverse iniziative lodevoli, come lo staff di Zhang che suggerisce una beneficienza sponsorizzata dopo l’uscita infelice del giovane presidente nerazzurro, lo stesso Gazidis devolve due volte e mezzo la cifra del “cugino” in modo che non si possa dire di non essere riuscito a fare almeno una cosa buona negli anni al Milan.
Non da meno, Agnelli s’immola regalando la nuova 500 elettrica a Dal Pino, e potrebbe donarla una anche al Premier Conte se solo riuscisse ad inserire un incentivo statale nel prossimo decreto per chi volesse acquistare l’utilitaria della Fiat.
Degno di nota anche il gesto tecnico di Dybala con il quale spegne l’entusiasmo contagioso, ancorché impavido, dei tifosi nerazzurri che, sfidando tutte le raccomandazioni delle autorità, sarebbero stai disposti ad andare in 80000 mila agli allenamenti pur di spingere la squadra allo scudetto. E ora, invece, se ne staranno al sicuro in casa a gufare la Juve in Champions. Da apprezzare anche l’impegno di De Sciglio nel tentativo di regalare una gioia agli avversari in un momento di difficoltà.

Danno il loro contributo anche artisti e personaggi dello spettacolo, che si spendono per invitare gli italiani a “stare a casa”. Fra tutti il messaggio di Fiorello che in trenta secondi chiede di seguire il suo esempio, che generalmente è in pantofole undici mesi e mezzo l’anno, pagato dai contribuenti. Potrebbe invece generare l’effetto contrario l’impegno della D’Urso che promette di estendere il suo programma anche alla mattina, con una maratona trash di dieci ore, nell’intenzione di stimolare i telespettatori a stare davanti la Tv. Ma piuttosto molti italiani sarebbero pronti ad offrirsi per la sperimentazione umana.

Intanto il contagio si estende inesorabilmente nella penisola, le autorità faticano ad individuare misure idonee al contenimento, e non cessano le polemiche sull’efficacia degli interventi fin qui adottati. Salvini tra un selfie, un video e una fetta di mortadella (IGP) critica tutta la linea di governo, sostenendo che 7 miliardi sono insufficienti per fronteggiare l’emergenza, perché ne servirebbero almeno 70. Visto che si trova in prima linea con la smartphone e il plaid nel salotto, e con la scorta che gli fa la spesa dalla porta di servizio dei supermercati, mi chiedo se anziché 70 miliardi non possa annunciarne 700, in fondo si tratta di populismo spicciolo. Anche molti governatori delle regioni si dicono insoddisfatti e chiedono misure ancora più forti. Lo stesso capo della Protezione Civile viene messo in discussione.

In conclusione, si invoca a gran voce un commissario straordinario con poteri speciali.
Il nome che circola è quello di Bertolaso ma non convince tutti, tra l’altro un suo eventuale mandato comporterebbe la quarantena per giovani infermiere e crocerossine.
Nelle ultime ore rimbalza con prepotenza la figura di un’eccellenza nazionale, almeno stando a quanto guadagna, tra l’altro un omonimo del Premier: Antonio Gonte. L’allenatore dell’Inter potrebbe darsi disponibile in quanto chiamatosi fuori dalla lotta scudetto e dopo aver praticamente compromesso il passaggio del turno nella semifinale d’andata di Coppa Italia. Soprattutto per quell’insostenibile voglia di passeggiare nelle coppe europee. La candidatura di Gonte piace al governo che in cambio assicura di rimetterlo in corsa per il campionato con i playoff, nonché di posticipare il ritorno con il Napoli ad agosto, quando De Laurentiis avrà ceduto mezza squadra e con il resto dei giocatori in vacanza a Posillipo (Covid 19 permettendo). Inoltre, a maggio potrebbe trovarsi anche in finale di Europa League, specie se tutte le avversarie dovessero disertare le partite a Milano come ha appena annunciato il presidente del Getafe, che piuttosto che rischiare di giocare in Italia si tira fuori dalla coppa. Sarebbe senz’altro un risultato storico per i nerazzurri, un’impresa epica in contesto difficile ma dallo svolgimento regolare. Al contrario del campionato che, con l’Inter terza, può dirsi falsato.

Ma Gonte è chiamato a ben altro sforzo, quello di dotare il nostro Paese della stessa struttura con la quale allena le sue squadre, ovvero con una solida difesa (immunitaria) capace di respingere tutti gli attacchi (influenzali) in attesa di trovare un punto debole nell’avversario (Covid 19) e castigarlo in contropiede (vaccino). Dopo aver pattuito un ingaggio da un milione al giorno, il mister chiede ed ottiene dal governo pieni poteri su Sanità, Forze di Polizia, Forze Armate, Protezione Civile e calciomercato. Inoltre revoca la licenza a parrucchieri, giornalisti e a chi adotta la difesa a 4. Poi, lo stesso Gonte passa alle nomine: Tavecchio sarà il nuovo presidente della Comunità Scientifica, il Ministro dello Sport Spadafora diventa consulente del segretario del suo vice, la Ministra dell’istruzione Azzolina si occuperà di dare lezioni d’italiano a domicilio mentre la moglie sarà impegnata in un programma differenziato con Lukaku, la Ministra degli Interni Lamorgese assicurerà le pulizie di casa e il Ministro degli Esteri Di Maio l’approvvigionamento di mozzarelle di bufala.

Dopo un paio di giorni in seduta con la Ministra Azzolina e un paio di minuti con il suo staff, sentito anche il parere del presidente del Comitato Scientifico, il Commissario Straordinario Gonte annuncia le misure per contrastare il Covid 19: dal 1 al 15 aprile, in Italia vigerà il coprifuoco, nessuno potrà uscire per strada ad eccezione dei servizi di pubblica utilità. Saranno chiusi tutti gli esercizi commerciali, anche quelli riservati alla vendita di generi alimentari, ad eccezione dei magazzini di elettrodomestici dalla catena di Suning. Chi dovesse violare tali disposizioni dovrà contribuire per il resto dei suoi anni al ripianamento del debito pubblico e a finanziare il mercato dell’Inter.
Allo stesso modo si invitano i partner europei ad adottare le stesse misure perché, finché Batman svolazzerà indisturbato da una parte all’altra del mondo, tamponando chiunque gli capiti a tiro, nessuno può dirsi al sicuro. Fino a quando l’uomo pipistrello sarà in calore bisogna starsene chiusi in casa. Almeno fino a quando non sarà disponibile un nuovo vaccino, una corsa che vede impegnate una ventina di case farmaceutiche nella ricerca di brevettare la nuova cura, una competizione che si colloca per interesse ed importanza subito dopo la lotta scudetto.