Nel calcio come nella scuola si lavora circa 10 mesi l'anno. Natale, pasqua e buona parte dell'estate si fa comodamente vacanza. Ogni stagione termina in coda alla primavera, quando i verdetti decretano promossi, bocciati e rimandati. Febbraio è alle porte, e per gli studenti è tempo di pagelle. Nel calcio invece, non senza una robusta dose di paraculaggine, si prova a rinviare ogni giudizio a giugno, nonostante un girone d'andata già archiviato, una sessione di mercato agli sgoccioli, alcuni obiettivi stagionali ancora validi e altri miseramente lasciati per strada. Ma da quest'anno a Coverciano c’è una grossa novità, negli androni interminabili dell'istituto di formazione calcistica si consegnano cedolini alla serie A. Davanti la sede della FIGC, Lotito discute con un paio di parcheggiatori abusivi e minaccia di fargli causa, ma poi giunge ad un accordo per la metà dei profitti (in nero) e il tesseramento del più giovane da girare, eventualmente, in prestito alla Salernitana. Una volta all'interno, un paio di navate a destra e sinistra omaggiano le gesta di Pozzo e Bearzot, in un'altra Lippi fuma il sigaro distribuendo cd a giovani fan(ciulle) con le immagini delle cavalcate nelle notti magiche. In una nicchia, un votivo offre al prezzo di un euro la possibilità di accendere una candela sotto le chiappe di un pupazzo vudù con la faccia di Ventura. In fondo al corridoio il collaboratore scolastico Tavecchio combatte per trovare le pagelle disposte secondo una logica tutta sua, in ordine analfabetico.

Sotto la lettera A spunta il nome di Agnelli. Il rampollo da tempo risulta il primo della classe, peccato solo che fallisca ogni anno col progetto Erasmus. Eletto ad honorem presidente dell'ECA (Eurofalliti Come Agnelli) prova ad invertire il trend negativo nelle gite fuori porta. Di altra natura invece i suoi gusti, tutt'altro che pudici e provinciali. Benché da tempo conduca una tresca con la Vecchia Signora, per i suoi bisogni più intimi preferisce la turca, anche se è stato beccato più volte a limonare nel bagno delle ragazze con una ceca dalla lunga chioma bionda. Voto complessivo 9, 8 per i risultati ottenuti, maggiorati di 1 politico come gratitudine della FIGC verso la famiglia del ragazzo che permette al dirigente scolastico Gravina di camminare in Maserati, alla classe docente in Alfa e a quella arbitrale in Fiat. La Ferrari, eventualmente, agli addetti del VAR che avranno meritato nel weekend. E Irrati, non a caso, si sposta con i mezzi pubblici.

Alla lettera B come le banane (di Opti Poba) Tavecchio tira fuori la pagella di Balotelli. Il ragazzo ha rendimento ampiamente insufficiente e una condotta altamente indecorosa. Bullizza tutti ma si erge a vittima. Autoproclamatosi paladino dei diritti degli afroitaliani, si definisce il nuovo Martin Luther Burger king, che ha anche tatuato sulla fronte. E poi ne combina di tutti i colori: ha nascosto lo scooter di un compagno sul fondo dell'Arno, gioca in classe con la cerbottana, ha fatto a botte col prof di educazione fisica Mancini e usa le cartine geografiche per fumare di nascosto nei bagni. Dopo essere stato espulso da molti istituti, rischia seriamente di fallire ancora una volta. Il coordinamento scolastico consiglia vivamente di riciclarsi sull'Isola dei Famosi, nonostante Gravina abbia un occhio di riguardo, non tanto nei confronti di Balotelli, quanto verso la sua Ferrari parcheggiata in divieto di sosta. Voto 2.

La pagella di Conte è piena di ottimi voti, tuttavia difetta un tantino in condotta. Lo studente, chiaramente un secchione, denota una certa fragilità caratteriale. Una volta, per un 10 senza la lode, arrivò addirittura a strapparsi tutti i capelli davanti una classe attonita. Fortunatamente, il giorno dopo, tutto è rientrato. E anche i capelli, miracolosamente, erano al loro posto. Ma non solo, perché a causa dei suoi pianti isterici, non si potrà più redigere il giornale d’'stituto, reo di aver osato definire il suo metodo di studio alquanto sempliciotto. E poi ha perfino chiesto, e ottenuto, di lavorare in una classe scegliendosi personalmente i compagni. Sulla parete accanto la cattedra ha sostituito la foto di Maria Montessori con la sua immagine, proprio da dove le rare volte in cui si trova in difficoltà ama bacchettare indistintamente docenti e studenti, con sproloqui misti di isteria e tracotanza, in uno spazio noto a tutti come il "muro del pianto". Naturalmente la bontà del suo rendimento incentiva l'istituto a soddisfare ogni suo singolo capriccio, ma se un giorno non dovesse compensare con i risultati potrebbe rischiare di essere rimandato, o peggio, bocciato. Intanto gode di un bel 10 con lode. Meriterebbe almeno un voto in meno, se non altro per aver perso le olimpiadi europee di matematica con i ragazzini catalani di due classi più giovani, ma poi chi lo sopporterebbe durante la fase mestruale?

Con la lettera D Tavecchio pesca il cedolino di De Ligt. Dall'Olanda arriva uno profilo molto promettente, ma dal rendimento altalenante. Probabilmente soffre la lingua e lo stile di vita differente, ma anche la concorrenza. È arrivato in Italia per completarsi dal punto di vista professionale, in una scuola riconosciuta nel mondo come l'Harvard della tattica, per poi un giorno consacrarsi a Barcellona, a Madrid, a Parigi, col Sassuolo, o dove pagheranno meglio la parcella all'insegnante di sostegno Raiola. Intanto, fra i compagni di classe, serpeggia un certo timore. Specie dopo i fattacci di Chiellini e Demiral. Secondo un'antica leggenda fiamminga "vloek van de knie"(da google traduttore), una sciagura si abbatte a chi solo osa frapporsi tra De Ligt e le grazie del professore. E Rugani piuttosto preferisce fare tribuna. In conclusione il ragazzo ha ancora tanta strada da fare se vuole diventare il numero uno, tranne nell'ora di volley dove non lo batte proprio nessuno. Voto 6,5.

Sotto la lettera E spunta il nome di Eriksen Christian, ma si è appena iscritto e sul documento appare S.V. Per Tavecchio significa Studente Veneto, lo ha intuito dal cognome.

La pagella di Florenzi è barrata di rosso con su scritto "ritirato". Il ragazzo, da sempre considerato un jolly, sa fare un po' tutto, ma niente che gli riesce particolarmente bene. In odore di bocciatura, ha deciso di continuare gli studi a Valencia, sperando di prepararsi al meglio per essere ammesso allo stage del prof. Mancini fra qualche mese.

Alla voce G c’è la pagella di Gonte tradotta in salentino.

Con la lettera H il documento di Handanovic assomiglia più ad un encomio. Imperturbabile, affidabile ed estremamente sicuro si conferma uno dei migliori. Negli anni ha parato le lagne di Gasperini, le prediche di Ranieri, gli strafalcioni di Stramaccioni, le stupidaggini di De Boer, i sermoni di Pioli, i lamenti di Mazzarri, le chiacchiere di Mancini, le massime del filosofo Spalletti e oggi mette una pezza ai piagnistei di Conte. Difficile strappargli un sorriso, chi lo conosce meglio racconta di averlo visto sbellicarsi in sola occasione, quando Thohir indicò in Ventola l'icona dell’Inter. Voto 10.

La pagella di Ibrahimovic è ridotta in brandelli. In fondo come potrebbe mai essere giudicato dal modesto Pioli un uomo dotato di cotanta eccellenza ed esperienza. Tornato in Italia da luminare, dopo essere stato uno studente, è chiamato ad alzare la qualità di una classe fin troppo modesta. Pioli gli può fare da assistente. E il rendimento del gruppo già ne beneficia. In un frammento del cedolino si legge un bel 9,99999 periodico, infinito come la sua carriera.

Alla lettera L spicca il nome di Lukaku. Ed è un'ottima pagella. Accolto fra lo scetticismo generale, si pensava dovesse giocare nella squadra di basket dell'istituto e invece continua a impallinare critici e rosiconi. E poi è un gigante buono, a Tavecchio ha perfino regalato un tatuaggio con su scritto "no racism", e l’ex presidente della FIGC gradisce credendo che si tratti di un omaggio in latino. Voto 8.

Matuidì non è soddisfatto della valutazione, e si sente perfino vessato. Il consiglio d'istituto lo ha iscritto d’autorità al corso di fabbro, i compagni di classe imprecato ogni qual volta prende iniziativa e le finestre del palazzo s'infrangono ad ogni cross. Sulla trequarti, una serie di cartelli ne vietano il transito abusivo. Ma finché l'insegnante di sostegno Raiola peserà più degli stessi titolari di cattedra, il ragazzo non lascerà la scuola. Voto 5, taroccato vero l'alto.

Leggendo N'koulou Tavecchio pensa ad uno scherzo di Lotito e sulla pagella risponde "a mammt" rispedendola al mittente.

Poi legge Opoku e si dispiace, in fondo il buon Claudio è stato delicato.

Alla lettera P c’è un'altra insufficienza: Paquetà. Arrivato dal Brasile il ragazzo soffre della sindrome di Aristoteles, ma il Milan non gli garantisce le stesse attenzioni riservate al connazionale Pato, che annegava la saudade con Barbarella. Voto 4.

Qwerty è appassionato ma di calcio ne capisce poco, non fa per lui. Detesta il 3-5-2 e tutte le sue varianti di anticalcio (vds 5-3-2, 5-3-1-1, 6-3-1..), si annoia col tiki taka e ama il calcio verticale e veloce. Al terzo passaggio orizzontale si addormenta. Dovrebbe cambiare sport (o abbonarsi alla Premier). Voto 1.

A ritirare la pagella di Ronaldo si presenta una Georgina in splendida forma e Tavecchio, tra una battuta sessista l'altra, fa il provolone ma sbava proprio sul voto che ormai non si riesce più a distinguere, soprattutto non si legge se col 10 c'è anche la lode. A questo punto il fuoriclasse portoghese ordina alla moglie di disertare la consegna, sfogandosi con un paio di ore di esercizi addominali. Poi ordina al suo staff di comprargli l'ottavo nano da giardino in carne e ossa: Tavecchiolo.

Con la lettera S il cedolino di altro studente che si è ritirano: Suso. Il ragazzo va in Spagna a "testa alta", peccato giocasse a testa bassa.

Tavecchio ritira la sua pagella, e a votare sono tutti gli italiani che non potranno mai dimenticare come la Nazionale, sotto la sua presidenza, ci ha scippato un gusto istituzionale, che spetta di diritto, che ogni tifoso (e non solo) attende per 4 anni. Che non provi neanche a riciclarsi in questo sport. Voto 0 assoluto.

Anche Ulivieri ha il suo cedolino. Ex calciatore, ex allenatore, ex politico, ex dirigente sportivo e presidente dell'Associazione Italiana Allenatori ha contribuito al calcio quanto Icardi alla scienza. S.V. (ovvero Spritz e Vino)

A giudizio anche il VAR, lo strumento atto ad eliminare l'incidenza degli errori durante le fasi di gioco, a danno dei club più forti. Con il VAR, invece, le chiamate a favore delle "piccole" saranno definitamente eliminate. Attraverso un attento riesame, in virtù della legittima sudditanza psicologica, si cercherà l'episodio che possa scagionare o favorire il club più "pesante", facendo ricorso, eventualmente, ad un rewind di un quarto d'ora. Una garanzia come riconoscimento a quei club che, attraverso partnership e main sponsor ad essi associati, assicurano più della metà degli introiti alla FIGC (vedasi FIAT, ENI, TIM, LETE, PUMA ecc..). Per chi se la gioca senza peso politico, si stava meglio prima. Almeno c'era il dubbio sulla buona fede.. Voto 1 (tifo una piccola).

Infide chiudo la maratona (e che maratona, sono qui da 4 ore e passa!) con Zaniolo, un talento cristallino, purissimo, che speriamo torni presto, di sicuro ancora più forte. La Roma, la Nazionale e l'Italia hanno bisogno di te. In bocca al lupo campione. Voto 11 di stima e di incoraggiamento. P.S. Complimenti alla mamma.

Un grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere.