L’orso Yoghi lentamente si sveglia dal letargo e si accorge di aver dormicchiato troppo a lungo.
Ricorda che un campionato finalmente incerto e avvincente ha rimandato di qualche mese l’appuntamento con il grande sonno, e impreca con la sveglia impostata per maggio sul telefono che avrebbe dovuto riprodurre i versi di un’orsa brunetta in calore e che, al contrario, emetteva da settimane un sibilo compatibile con il ronfo di un ghiro. “Accidenti! Mi sono perso tutto: scudetto, finale di Champions, Europa League e persino il vincitore del grande fratello” ammette il povero animale. Poi pensa che i reality gli interessano quanto la politica, che poi stando alle eccellenze e alle chiacchiere sono due mondi molto simili, non a caso Casalino si trova perfettamente a suo agio tanto nella casa di cinecittà quanto a palazzo Chigi. Eppure, nelle remote alture delle Alpi italiane, anche il GF può essere oggetto di discussione per vincere la monotonia della solitudine, ma l’unico con cui poterne parlare è l’allocco.
Tuttavia è il calcio la grande passione di Yoghi e per fortuna c’è ancora l’Europeo da disputare. I verdetti stagionali - già archiviati - decide invece di scoprirli un poco alla volta, e quando una cicala vedendo l’orso ancora assonato si mette cantare promettendo di spoilerare tutto, Yoghi la spiaccica contro un acero montano, riducendola al silenzio perpetuo. Nel frattempo, davanti ai suoi occhi, si manifesta la figura della splendida badante russa che, tra le altre cose, si occuperà delle pulizie di primavera della tana. L’orso ha un sospiro di sollievo: è la prima cosa gradevole che gli capita dal brusco risveglio, nonostante senza delicatezza alcuna la colf rivendichi un paio di mensilità arretrate. E poi Yoghi ammette che travestita da infermierina, con tanto di mascherina e guanti, è una trovata geniale per scongelare l’intorpidimento dei suoi muscoli. Ma prima di abbandonarsi a certi giochetti le chiede di preparare un caffè. Masha, così si chiama la donna, borbottando si porta ai fornelli e inizia a rigurgitare parole senza senso. D’un tratto la parola “Covid” ricorda all’orso qualcosa di inquietante, probabilmente un incubo durante il letargo. Rammenta il bruciore di ago che entra nelle chiappe ed un certo Borelli che insinua il suo decesso causa  - appunto - “Covid”. La stessa operazione viene eseguita al vicino ghiro. Infine si sente qualcuno ammettere che bisogna aggiornare i dati in tempo per la conferenza stampa delle 17.00. Un sogno alquanto strano, che però ora ritorna dalle parole strampalate di Masha. Benché turbato, la cosa più preoccupante dello sproloquio della badante è quando si sente respingere in nome del “distanziamento sociale", perché dopo mesi di digiuno non se la sente di ripiegare con Federica, per di più con artigli che non taglia da febbraio. Piuttosto contrariato prova a fare quattro passi, in fondo minuto dopo minuto cresce anche la curiosità di conoscere vincitori e vinti della stagione.

Nel cielo volteggia un’aquila reale un tantino appesantita, avrà esagerato con l’abbacchio. È una vecchia conoscenza dell’orso, si chiama Claudio ed è un grandissimo tifoso laziale. Il fatto che il rapace non si getti in picchiata per gongolare fa credere all’orso che probabilmente non siano i biancocelesti ad aver trionfato, specie dopo che Claudio lo congeda con un saluto fugace, dicendosi impegnato a cacciare una strana preda per la fauna alpina: le iene di Mediaset. Poco dopo, il fruscio di un biscione attira la sua attenzione: è Andonio e fa parte di una specie velenosa, all’apparenza aggressiva, che però predilige difendersi e contrattaccare piuttosto che lanciarsi all’attacco. Si dice tifoso interista, ma chi lo conosce bene racconta che la sua peculiarità è cambiare muta per sopravvivere. Yoghi saluta Andonio che, per tutta risposta, sguscia via tra i rami di un Pino mugo senza degnarlo nemmeno di uno sguardo. È palesemente in fase mestruale e non si fa fatica a capire che gli è andata male. Poi però riconosce la voce di Andonio, che con un lamento simile ad una litania accusa la marmotta, rea di non aver saputo imbonire Martens con un contratto da 10 milioni l’anno per poter beneficiare dell‘effetto De Vrij nello scontro diretto. In lontananza un ciuchino ringhia contro una zebra travestita da cavallino rampante: l’esito del duello non è per niente scontato. Sono quadrupedi noti all’orso che non si spiega come mai si fronteggino in estate, tra l’altro in contorno surreale senza nessuno che assista per partigianeria o per pura curiosità.

Alquanto confuso, Yoghi decide che è arrivata l’ora di capire cosa sia davvero successo collegandosi su Internet dal suo Iphone. D’un tratto le urla di Masha attirano l’attenzione su un ramo poco distante: c’è in pipistrello a testa in su. Anche questo molto strano. L’Orso si precipita verso il volatile per scongiurare la tragedia.
Il pipistrello disperato non ne può più: “Prima dicevano che succhiavo il sangue degli umani associandomi ai vampiri, poi che ero un pericolo per le chiome solo perché il mio sonar ha scambiato per errore la parrucca di Gonte per un gattino, perfino la DC Comics che aveva provato a riabilitarmi con la figura di Batman ora punta sul rivale storico Joker e oggi si sostiene addirittura che sono responsabile di aver scatenato un’epidemia mondiale con il Covid”. Ancora questa parola.
L’orso convince il pipistrello a desistere dal compiere un gesto avventato, pur senza capire cosa sia esattamente questo benedetto Covid. E c’è solo una soluzione: calciomercato.com. Diario di una quarantena, VxL, bollettino della Protezione Civile, CTS, ISS, virologi, infettivologi, DCPM a nastro, autocertificazioni e Belen che si lascia con De Martino. Ore e ore di navigazione per capire che mentre l’orso sonnecchiava si scrivevano pagine importanti della storia dell’umanità e una conferma: l’animale più stupido resta sempre l’uomo.  
Poi l’orso rivolge uno sguardo al pipistrello e gli dice di non preoccuparsi, in fondo quelle che ora sono etichettate come fake news e teorie complottistiche domani potrebbero rivelarsi pilastri della verità e viceversa, che se una volta per mascherare una magagna si costruiva favoletta credibile da dare in pasto all’opinione pubblica, non senza aver prima lubrificato per bene i meccanismi di informazione e le istituzioni, ora non più necessario. La globalizzazione, i social e la sovraesposizione mediatica contribuiscono a rendere perfetto uno stato di disinformazione perenne, dove si sostiene tutto e il contrario di tutto. Dove chi è più intelligente di certo non millanta teorie e soggettività spacciate come oggettività, ma si limita ad osservare le evidenze col beneficio del dubbio.

Per fortuna lo sport (ma solo quello associato al business) riparte, e l’orso si potrà gustare un’estate di spettacolo, nella speranza che vada tutto bene. Unica nota dolente l’Inter, che quest’anno, eccezionalmente, potrebbe non vincere nulla nemmeno sotto l’ombrellone. Altra piacevole conferma, la consacrazione in tempo di quarantena di blogger di livello su VxL.
Ma prima di tuffarsi già nel calcio che conta, con finale di Coppa Italia di questa sera, Yoghi ha un paio di cose da sbrigare. O forse una. Allora chiama Masha e le dice che avendo contratto il Covid ha sviluppato gli anticorpi e, soprattutto, che conosce un metodo infallibile per poter trasmettere l’immunità di gregge. La badante non è convinta e consulta il web, dove trova una ricerca che sostiene una roba simile. C’è anche chi dichiara il contrario e nel dubbio Masha gli dice che continuerà comunque ad indossare la mascherina, ma che per pochi minuti potrà azzerare il distanziamento sociale.
Un po’ come in autobus, in metropolitana, dal parrucchiere, ecc... Più o meno.