Questa nazionale sembra proiettata, come non mai, verso la finale dell'Europeo che si sta giocando! Il roboante inizio che vede la nostra rappresentativa imporsi per 3 - 1 sulla Spagna, partita in vantaggio grazie ad un bellissimo gol di Ceballos, è solamente l'ennesima conferma delle grandissime potenzialità di questa squadra, vittoria, aggiungerei, avvenuta ai danni della stassa nazionale che sempre nella stessa competizione ci aveva inflitto una pesante sconfitta per 4 - 2 laureandosi campione.

Questa squadra è destianta ad essere ricordata come una delle più forti formazioni giovanili del nostro paese a causa sia dei talenti individuali, sia per l'abbondanza di giocatori che, nonostante la giovane età, già sono arrivati in vetta alle preferenze dei loro alleantori di club. Sebbene il nostro calcio sembra essere stato invaso da una nuova primavera non è ancora sufficiente per consegnare questa squadra al gradino più alto del podio nella storia dell'Under 21. Dobbiamo riavvolgere gli orologi, e tornare ad un'estate del 1996 per trovare un'altra under 21 pronta a misurarsi nell'Europeo, che metteremo a confronto con quella attuale:

In porta per la nazionale del 96' troviamo un giovane Gianluigi Buffon, mentre per quella odierna Alex Meret. Scelta che non sembra poi così scontata, Buffon era già titolare del Parma come Meret lo è del Napoli due club che nei rispettivi periodi erano al top. Si potrebbe pensare che la scelta debba ricadere sull'estremo difensore partenopeo poiché il Napoli oramai da anni rappresenta l'unica formazione in grando di impersonare, seppur pallidamente, la cosiddetta "anti-juve". Ma non è così, sebbene il Parma non abbia mai avanzato serie pretesse per lo scudetto, in quegli anni rappresentava una vera a propria super-potenza calcistica, potendo vantare in squadra giocatori del calibro di Thuram, Cannavaro e Crespo. Non scordandoci che, oltre a ottime prestazioni in patria, il Parma, era una grande squadra anche in Europa vincendo più di una volta la odierna Europa League (ex Coppa Uefa). Dobbiamo dire che sebbene Meret sia un portiere di grande valore la scelta ricade su Buffon!

In difesa 96' (Sartor, Nesta, Cannavaro, Panucci). Difesa odierna (Calabresi, Mancini, Bonifazi, Di Marco). Nessuno dei 4 reparti pende più a favore della formazione del 96' di questo. Iniziando dalla difesa di mister Di Biagio toroviamo Calabresi, giovane difensore in forza al Bologna, non ancora in cima alle preferenze del mister buon prospetto ma ancora acerbo. Bonifazi, poco utilizzato a inizio campionato, trova sempre più spazio nelle gerarchie di mister Semplici, divenendo titolare. Buoni tempi e poco falloso, le sue prestazioni hanno attirato, giustamente, gli occhi di grandi club. Di Marco prima dell'infortunio, si presentava come un ottimo difensore, buone qualità con buoni margini di crescita. Tutti ricorderemo il suo gol contro l'Inter che è valso i tre punti al Parma. Mancini rappresenta il top di questa difesa, titolare inamovibile nella difesa di Gasperini, nonostante la giovane età è un giocatore in grado di dare sicurezza ai compagni di reparto, e, all'occorrenza, siglare qualche gol. Passando alla compagine di fine anni 90, possiamo iniziare da Sartor, l'unico dei 4 a non avere un nome così altisonante. Prodotto dalle giovanili della Juventus, passerà la sua carriera tra alcuni dei maggiori club non ricoprendo mai un ruolo di prima fascia, ma nonostante questo passato alla storia come l'unico giocatore italiano ad aver vinto 3 Coppe Uefa con tre maglie diverse. Cannavaro ai tempi dell'Europeo era già una colonna portante della difesa del Parma, che in quegli anni era un muro quasi invalicabile. Presente sia in campionato che in competizioni europee. Nesta, a detta di molti il difensore nato all'ombra del Colosseo è uno, se non, il difensore più forte di tutti i tempi. Ai tempi era giovane ma già mostrava la sua classe difensiva con interventi netti e puliti, già nel 96 era chiaro che Nesta era un predestinato. Panucci in quegli anni si trovava al Milan, squadra che spadroneggiava indisturbata in Italia e in Europa, e nonostante ciò si è guadagnato il suo posto tra i titolari. Come vi anticipavo, in questo reparto non c'è paragone, nettamente superiore la difesa del 96' composta da Panucci, Nesta, Cannavaro e Sartor.

Centrocampo 96' (Tommasi, Tacchinardi, Pecchia). Attuale (Zaniolo, Barella, Pellegrini). A centrocampo le cose si riequilibriano, spostando l'ago della bilancia dalla parte della formazione attuale. Nel centrocampo della formazione del 96 troviamo 3 giovani che non raggiungerano mai i livelli eccelsi di alcuni dei loro compagni. Tacchinardi al tempo alla Juventus dimostrerà di essere un buon giocatore ma non determinate, al pari di Tommasi ma il romanista, al tempo al Verona, entrerà nel cuore dei tifossi giallorossi, ancora oggi uno dei giocatori più amati dalla tifoseria il quale lo ha omaggioato del soprannome "Anima Candida". Per concludere con Fabio Pecchia, in quel tempo in forza al Napoli. Sia da giovani che più in là hanno dimostrato ottime qualità ma non di più. Il centrocampo attuale, molto più promettente può contare su tre talenti in particolare. Barella, giocatore del Cagliari, il quale ha attirato l'interesse di molti top club, l'Inter su tutti, pronti a sborsare molti milioni per accaparrarsi il giocatore sardo. Non ha ancora affrontato l'Europa, ma, da come sta affrontato l'Europeo non sembra si faccia intimidire da nuove sfide. Per concludere con il tandem romanista. Zaniolo, arrivato sottotraccia dall'Inter, nella trattativa che portò Nainggolan a Milano. Da oggetto sconosciuto a eroe nella prima parte di campionato, riuscendo ad imporsi sia in campionato che in Europa, molti lo vogliono e il giocatore sembra avere le carte in regola per diventare un grande campione. Leggermente più modesto Pellegrini, giocatore che dimostra grandi qualità ma non al livello del compagno di squadra e di nazionale, nonostante ciò si è sempre fatto trovare pronto quando chiamato in causa, rappresentando un punto fermo del presente della Roma, e i tifosi sperano, del futuro. Per quel che riguarda il centrocampo, la vittoria è dei giocatori di Di Biagio, la scelta ricade quindi su il trio Zaniolo, Barella e Pellegrini.

In attacco 96' (Totti, Del Vecchio, Morfeo).  Attuale (Chiesa, Kean, Orsolini). Morfeo sicuramente è noto per il grande numero di maglie con cui ha giocato, ma in quell'anno era all'Atalanta spinto in nazionale dai suoi 11 gol, e dalla sua grande qualità tecnica, maledetta però da rendimenti discontinui, cose che per un giovane possono essere perdonate, in quanto, quando si accendeva era in gado di cambiare l'esito dell' incontro. Del Vecchio, al pari di Tommasi, rimarrà nel cuore dei tifosi giallorossi, del quale ricordano in particolare l'esultanza. In quell'anno era passato dall'Inter alla Roma, e proprio con la squadra della capitale mette assegno 10 reti, attaccante abile nel dribbling capace di sengare sia di testa che di piede, è stato per tutta la sua carriera un avversario temibilissimo. Per chiudere in bellezza con Francesco Totti, al pari del compagno romano Nesta, era chiaro fin da subito che Totti sarebbe stato un predestinato, piede educatissimo e passaggi al millimetro, doti evidenti grazie al ruolo di trequartista rivestito nei primi anni di carriera e, ai tempi, già fondamentale per la squadra giallorossa. Per quanto riguarda l'attacco odierno, troviamo Kean, giocatore della Juventus che fino a quest'anno non aveva mai fatto parlare molto di sé, raggiungendo un acuto solo nella seconda metà del campionato (virtualmente concluso) dove grazie all'enorme vantaggio ottenuto dalla Juventus sulle inseguitrici riesce a raccimolare minuti di gioco e segnare, non rappresentando, tuttavia, una prima scelta per Allegri. Orsolini, dopo un girone d'andata sottotono gode più di tutti della cura Mihajlovic, trascinando a suon di gol il Bologna verso una improbabile salvezza, giocatore di sicuro avvenire, ma, per ora incostante. Chiudendo con Chiesa, il talento (assieme a Zaniolo) più puro della nostra nazionale. Indiscusse qualità tecniche, ma ancora non confrontatosi con le realtà europee, trascinatore in molti casi della Fiorentina e in molti casi no. L'attacco è la zona dove ho riscontrato più difficoltà rispetto agli altri reparti, ma credo che oggettivamente, ricoprire un ruolo importante nella Roma di fine anni 90, forse la Roma più forte mai vista, faccia ricadere la scelta sul trio Totti, Del Vecchio, Morfeo.

La conclusione appare ovvia, la nazionale del 96' batte quella attuale, potendo contare, soprattuto, sulla presenza di tre fenomeni come Buffon, Nesta e Totti. Nulla togliendo alla nostra attuale Under21, e sperando di poter vincere l'Europeo. Per finire ecco le due formazioni:

Under21 1996: (4-3-3) Buffon; Sartor, Cannavaro, Nesta, Panucci; Pecchia, Tacchinardi, Tommasi; Totti, Del Vecchio, Morfeo.

Under21 2019: (4-3-3) Meret; Calabresi, Mancini, Bonifazi, Di Marco; Zaniolo, Barella, Pellegrini; Chiesa, Kean, Orsolini.