Calcolo dei punti: la vittoria di un incontro comporta l'assegnazione di un maggior punteggio rispetto ad un pari; per esempio, la vittoria di una partita di scacchi assegna 1 punto mentre un pareggio ne assegna 0,5 a testa. Le regole di calcolo e assegnazione di punti non sono però fisse: la coincidenza di determinate eventualità porta all'assegnazione di «bonus».

Relativamente al calcio, sino agli anni ottanta una vittoria faceva guadagnare 2 punti in classifica: successivamente, per aumentare la differenza tra vittoria e pareggio (che assegna un punto a testa) alla squadra vincitrice dell'incontro sono assegnati 3 punti. Il primo campionato a sperimentare la novità fu la First Division 1981-82: a livello internazionale, i campionati mondiali 1994 furono la prima competizione ad includere la nuova regola (per la fase finale del torneo). Per quanto riguarda il campionato italiano, i tre punti vennero introdotti (in via sperimentale) nella stagione 1993-94 per la C1 e la C2: dalla stagione seguente, sono previsti anche nelle altre divisioni.
Altri paesi prevedevano un diverso numero di punti in caso di vittoria, tra cui: Grecia (dal 1959 al 1973, la vittoria assegnava 3-4 punti), Nord America (regole applicate solo ai campionati femminili), Irlanda, Cina e Bulgaria. Da ricordare anche la Ligue 1 che tra il 1973 ed il 1976 assegnava un "punto extra" alla squadra che vincesse l'incontro con almeno tre gol di scarto.
Quindi, dall’inizio degli anni '80, già si assegnavano i 3 punti alla vincitrice dell’incontro e 1 punto a testa in caso di pareggio; mentre dal ’93 in serie C e dal ’94 in serie A la regola dei 3 punti diventò definitiva.

Ma Allegri lo sa che con uno 0 a 0 o con l’1 a 1 si resta 2 punti indietro ogni turno rispetto a chi vince?
Se si lotta per la salvezza, ove le concorrenti spesso perdono un pareggio può essere positivo, muove la classifica, ma se ambisci allo scudetto o ad una stiracchiata qualificazione Champions, un punticino non basta. Quindi, puntare all’1 a 0 in ogni gara è deleterio ai fini della classifica, perché anche se il Mister toscano ancora non lo sa, anche gli altri possono fare un gol, se non 2 e batterlo.
Quindi qualcuno informi il superato Max che da ben 28 anni chi vince guadagna 3 punti e gli altri, pareggiando o peggio perdendo, restano indietro in classifica annaspando in cerca di recupero. Qualcuno informi il Presidente, che ringrazio per i 9 scudetti, che Allegri è superato da quasi 30 anni come mentalità calcistica e che con questa squadra, benché incompleta, si poteva anche vincere lo scudetto, o almeno sperarci, ma oggi siamo già fuori dei giochi importanti. Inoltre bisogna ricordare agli amanti del Tecnico in carica, che ha vinto 5 scudetti, ma che con quella squadra chiunque avrebbe vinto, vedi Sarri 2 stagioni fa con una squadra appena più debole di quelle di Allegri, ma che aveva rispetto all’odierna e a quella di Pirlo un mediano di ruolo.
Oggi, quasi nel 2022, qualcuno pretende di fare casualmente un gollettino, aspettando l’errore difensivo dell’avversario e difenderlo 90 minuti più altri 6 minuti di recupero almeno, tutto questo senza un mediano di ruolo che recuperi palloni in modo professionale a centrocampo. L’Inter detentore dello scudetto ne ha fatti 5 alla Salernitana e segna quasi sempre 2 gol a partita, assicurandosi la testa della classifica. La Fiorentina che ha una squadretta è avanti alla Juventus perché ha un centravanti che fa quasi sempre 2 gol a partita, quindi con un po’ di matematica fai 2 gol e anche se ne prendi 1, vinci e prendi 3 punti.
Ragionando serve un grande realizzatore, Morata non è così scarso come sembra (ma neanche fortissimo) però è costantemente impiegato assieme a Dybala a centrocampo, in un 4-6-0 come schema; quindi la Juventus per fare un gol deve percorrere 60 metri, fatto 3 o 4 volte alla quinta i tiratori sono meno lucidi e sbagliano spesso. Ronaldo, che passeggiava in campo, sottoporta non sbagliava quasi mai. Ovviamente col portoghese si giocava 89 minuti in 10 e in Champions si sono visti i risultati oltre la catastrofe finanziaria.

Cosa serve per arrivare tra i primi 4?
I tre punti sicuramente, ma come ottenerli?
Massimo Catalano, noto jazzista, nella trasmissione Rai Quelli della notte, interpretava un viveur caprese, la cui caratteristica era formulare aforismi attraverso cui esprimere delle assolute ovvietà, del tipo: «Meglio essere ricchi e in salute che poveri e malati», «Meglio sposare una donna ricca, bella e intelligente che una donna brutta, povera e stupida». Persino nel linguaggio comune degli italiani, per un certo periodo, l'espressione "Catalanata" fu sinonimo di "detto lapalissiano". Sul calcio spiegando le regole disse “ il gioco del calcio è un bel gioco, chi fa più gol vince, in caso di numero uguali di gol è pareggio”.
Ecco cosa serve, fate vedere i filmati di Quelli della notte ad Allegri e prendiamo Dusan Vlahovic e un mediano bravo, non in prospettiva. Niente Icardi che da 6 anni non si allena e non gioca, non perché scarso, ma chiunque dopo 6 anni dimentica come si fa a fare gol. Cavani è vecchio ed infortunato (pubalgia) per questo non gioca, non perché è arrivato Ronaldo. I centravanti del Sassuolo se lo tengano, perché segna quanto un centrocampista di media realizzazione. Non so chi proporre in alternativa al capocannoniere della serie A, ma so che se costasse 10 o anche 20 milioni in più rispetto a giugno, varrebbe almeno 80 milioni di qualificazione Champions.
Questo ditelo a Cherubini, magari mettendogli fretta, gennaio arriva, buon calciomercato.