Legend of tomorrow non è la serie televisiva prodotta negli USA e creata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim, Andrew Kreisberg e Phil Klemmer in onda in tutto il mondo, basata su un gruppo di personaggi della DC Comics. Non è ambientata all'interno dell'Arrowverse, e i suoi personaggi principali non sono Arrow e Flash, in questo articolo si parla di calcio, di Juventus e soprattutto di una leggenda di nome Andrea Pirlo. Una leggenda di oggi, che come calciatore ha vinto tutto, destinata a diventare (si spera) una leggenda anche come allenatore. Un uomo di polso, motivatore e persona con capacità di trovare e quindi suggerire soluzioni tecniche nei momenti di difficoltà. Proprio quello che è mancato nell’ormai ex tecnico Maurizio Sarri. Per questo il presidentissimo Andrea Agnelli lo ha scelto in prima persona per il cambio di allenatore. I dubbi sulla scelta del nuovo mister nascono dal fatto che Pirlo non ha mai allenato neanche una squadra, ma ha fatto spesso l’allenatore in campo, era quello che quando Allegri insisteva nelle sue allegrate metteva le cose a posto, con l’appoggio di Barzagli, Chiellini, Bonucci e Buffon. Gli ultimi tre sono ancora a Torino, Barzagli magari potrebbe tornare come vice, soluzione che ritengo ideale. È storia ormai che Allegri non gestiva lo spogliatoio, l’unica cosa che faceva era "punire" Dybala schierandolo a mediano e Cancelo in panchina, schierando il suo pupillo De Sciglio.

Pirlo è una scommessa molto ponderata, probabilmente vincente, piazzato nell’Under 23 per sostituire a breve l'ex allenatore tosconapoletano al primo momento di crisi, che purtroppo è arrivato con l'eliminazione dalla Coppa, reo di non essere riuscito a ribaltare una squadra mediocre arrivata sesta nel banale campionato francese. Andrea Agnelli, che lo ha fortemente voluto, non può sapere esattamente che allenatore sarà, vincente o perdente, ma Pirlo sa esattamente cosa andrà a fare e come lo farà, è uno tosto, anzi tostissimo, ma soprattutto è uno che non è vincolato ad idee fisse di calcio, sa che non importa il modulo, ma che necessita occupare bene gli spazi in campo e che il modulo nasce dalla caratteristica dei giocatori e che non debbano essere i giocatori ad adattarsi al modulo. L’ex regista sa perfettamente dell’obbligo di vincere, che è "l'unica cosa che conta", ed è consapevole dello stress che questo comporta quando si veste la maglia bianconera, avendola indossata; ha ben chiaro come il percorso che porta al successo è composto da solo lavoro ed applicazione e soprattutto zero scorciatoie. Un bagaglio che dovrebbe compensare la mancanza di esperienza in panchina che rappresenta, effettivamente, un rischio; ma nessun allenatore oggi potrebbe garantire certezze. Qualsiasi scelta comporta dei rischi, qualsiasi scelta può essere una scommessa, alcune scommesse sono facili da vincere, altre meno, però questa profuma di futuro.

L'ex regista, 41 anni, aveva appena intrapreso l'avventura in Serie C come allenatore della Juventus Under 23, ma la sua tappa è durata solo dieci giorni (era stato ufficializzato il 30 luglio). Il presidente Andrea Agnelli, il giorno della sua presentazione da tecnico dell'U23, disse che "il percorso della seconda squadra verso la prima deve valere per i giocatori e per l'allenatore. Devono meritarlo, e questa è solo la prima tappa". Siamo già alla seconda tappa e al suo posto, alla guida dell’Under 23 dovrebbe andare uno tra Fabio Grosso, Legrottaglie, Barzagli e Marco Baronio (probabile vice Pirlo), o un nome nuovo a sorpresa. Quest’anno l'Under vorrebbe provare a solcare la serie B, cosa possibile considerato che parte da una base di ottimi giocatori. Salire in B significherebbe avere un supporto maggiore alla prima squadra e la possibilità di far crescere meglio i talenti sbocciati dalla squadra Primavera e magari far trottare qualche infortunato in fase di recupero in una squadra più competitiva della seconda attuale. "Il maestro" sarà il nuovo Zidane o Guardiola, oppure un Inzaghi (Pippo o Simone) o Gattuso? Non si sa, l’unica cosa certa è che il nuovo contratto ha la durata di due anni, ma nel pensiero della società si spera che Pirlo diventi un allenatore a vita, creando in casa una "Legend of tomorrow"; si sogna un nuovo Sir Alex Ferguson in versione bianconera.