Ansia da plusvalenze e la Juventus apre i “Canceli” per fare entrare tante monetine in cassa.
La società bianconera con i numerosi giocatori venduti da gennaio ad oggi ha decisamente incassato e tanto. Escludendo gli incassi invernali destinati a ripagare parte di Cristiamo Ronaldo, nella sola sessione di mercato appena iniziata ha venduto la bellezza di 15 giocatori.
João Cancelo al Manchester City per 65,00 milioni è l’ultimo; senza dimenticare Spinazzola alla Roma 29,5 mln, e poi kean 27,5 mln, Audero 20 mln, sturaro 16.5 mln, Orsolini 15 mln, Cerri 9 mln, Favilli 7 mln, Rogerio 6 mln, Mancuso 5 mln, e Marrone 1 mln. Inoltre Balocco Romero e Barzagli (ritiro) andati via gratis, contano, per le casse juventine, come stipendi risparmiati.
La somma incassata corrisponde a 201.500,00 euro, contro le uscite di “solo” 188.500,00 euro per 8 giocatori, compresi i 3 parametri zero, con un attivo netto di 13 milioni. A mio parere se il bilancio è in attivo, la fretta di creare plusvalenze è strana, piuttosto strana.
Certo il bilancio della scorsa stagione, dopo tanti anni di attivo ha chiuso in negativo ed occorre recuperare, ma le plusvalenze servono ma non sono vitali, o perlomeno non sono urgenti da fare a tutti i costi.
Allora la mia domanda è perché sussiste la fretta di vendere Dybala dopo essere andati in attivo con Cancelo?
Le risposte possono essere solo 2: la prima opzione è che le plusvalenze oltre a sistemare il bilancio (che oggi è in attivo) danno forti percentuale ai dirigenti come premio per contratto, la seconda possibilità è che la Juventus voglia acquistare un super top player, che pagherebbe con la cessione di Manduzukic 15 milioni e gli almeno 80 di Dybala aggiungendo i 13 di attivo più qualche spicciolo proveniente dal mutuo di 175 milioni sottoscritto recentemente.
Tutti questi Sacrifici per Icardi, anche se più giovane di Higuain, che porterebbero in cassa altri 38 milioni, mi sembrano troppi, a meno che non si stia per prendere Pogba o Neymar.
Pogba lo doveva sostituire Eriksen del Totthenam, che sta per prendere Lo Celso del Real Betis. ma sembra che il danese andrà in una delle due squadre madrilene. Riassumendo Pogba non ha un sostituto, lo stesso danese che potrebbe essere un’alternativa juventina si accaserebbe a Madrid. Resta solo Neymar, ma il Psg vorrebbe Dybala per sostituirlo, ma la Joia andrà a Parigi? L’argentino punta a diventare il leader della Juventus, il nuovo capitano e non c’è ingaggio che tenga per convincerlo a fare le valigie, inoltre il capricciosissimo brasiliano è idoneo allo spogliatoio bianconero? A me sembra di no, anche se come giocatore è superiore al nostro numero dieci.

Tornando alla cessione di Cancelo, risulta lampante che l’unica motivazione è solo finanziaria, quindi i 28 milioni di differenza nel cambio con Danilo e la plusvalenza per la vendita sarebbero la motivazione. Sarebbe stata questa la causa dello scambio Cancelo-Danilo, una ragione prettamente finanziaria. Da qui i lamenti della maggior parte dei tifosi, le proteste di coloro che vedono nel portoghese un top-player ceduto per “un panchinaro” del Real prima e del City poi. Contro questa posizione maggioritaria si è levata subito la schiera dei “Cancelo non sa difendere”, da parte di quelli che provano a riportare la questione su un piano tecnico-tattico. Il quadro generale a mio parere è incompleto. I motivi tecnici tipo “non sa difendere” non sussistono, infatti in questa stagione ne ricordo al massimo 1 di errori difensivi, almeno solo 1 è l’errore difensivo del portoghese che ha causato reti al passivo. Cancelo può essere considerato pigro o anarchico, ma i suoi veri errori sono avvenuti solo quando aveva la palla tra i piedi, ma di questo si parla poco tra i media. Tutti gli errori o perlomeno la maggior parte, sono iniziati casualmente da quando Allegri, per far giocare De Sciglio, ha messo il portoghese in panchina o nel ruolo a lui poco congenito del mediano. Cancelo non è un “duro” come Mandzuvic, che pur di giocare farebbe tutto e con grinta, due anni fa faceva il mediano ed anche bene. Cancelo se non è sereno invece perde concentrazione, che non ha avuto neanche nella quasi conclusa Internetional Champions Cup, essendo stato messo sul mercato dall’inizio dell’apertura dello stesso, se non da prima. Cancelo bisogna di coccole e di sicurezza, che Guardiola saprà sicuramente dare e così vedremo finalmente il vero Cancelo a tempo pieno, anche se purtroppo lontano da Torino.

Altra giustificazione dell’addio al talento portoghese, oltre quella principale che ha natura finanziaria, è la tipologia di terzino utilizzato da Maurizio Sarri. Il tecnico ha sempre detto “Per 70 metri di campo pretenderò di vedere la mia impostazione difensiva, ma negli ultimi 30 metri vorrò vedere l’interpretazione dei giocatori, lasciandoli liberi di esprimere il loro talento”. Quindi legge e ordine in difesa (portiere compreso) ed a centrocampo solo arte, l’arte dei gol per i 3 attaccanti. Le giocate tipiche di Cancelo sono poco conformi al sarrismo che predilige i terzini più bloccati a fermare alti i contropiedi avversari, a centrocampo grandi palleggiatori, pronti ad inserirsi, ma soprattutto a servire gli “anarchici” attaccanti. Quindi le scorribande dell’ormai ex juventino sarebbero state utili, ma la sua migliore arma sarebbe stata usata solo eccezionalmente.
Da qui la rinuncia ad un fuoriclasse da “addestrare” in cambio di un Danilo già abituato ad accettare da subito le nuove esigenze tecniche, anche se tecnicamente è molto inferiore all’atro uscente. La giocata appartiene ormai al repertorio di molti terzini, dei migliori terzini soprattutto, solo che Cancelo la esegue in maniera particolare, meno pronta al rientro e più frequentemente della media dei terzini in circolazione.

Dunque le perplessità maggiori a mio avviso Cancelo le ha suscitate durante la gestione della palla, non senza. Ed è proprio sotto questo punto di vista che la società e l’allenatore considerano Danilo più affidabile e maturo, anche se forse più lineare, per quanto essenzialmente brasiliano. Nessuno ignora le qualità del portoghese né le sminuisce. C’entra la comprensione del gioco, significa far parte di una rete tattica in cui la tecnica è solamente asservita alla manovra, che deve essere globale. Non importa dove gioca, a destra o a sinistra, un terzino deve saper far fare rete, è questa la sua priorità, il terzino deve pensare come un regista, pronto a rilanciare la squadra nel modo più efficace e veloce possibile a seconda della situazione del momento. Quel che conta è l’intenzione del fare, l’aspetto intenzionale di una giocata che deve essere interpretata e conclusa subito. Queste sono le richieste di Sarri e Cancelo oggi non è sempre pronto a ciò, sarebbe servito del tempo.

Con Guardiola Danilo ha abbandonato il binario di fascia su cui correva, da buon brasiliano, come un treno sia nel Porto che nel Real Madrid. La cosiddetta ampiezza infatti nel City non spetta ai terzini come di norma avviene nella maggior parte delle squadre disposte con un 4-3-3 e il sarrismo prevede procedimenti tattici simili. Quando i Citizens si portano tutti nella metà campo avversaria, infatti, allora gli esterni alti si aprono e le mezzali si alzano, formando una sorta di attacco a 5. Questa disposizione provoca il fenomeno dei ‘falsi terzini’, le mezzale che si allargano, poiché altrimenti resterebbero dei vuoti pericolosi ai fianchi del centrocampista centrale “abbandonato” dalle mezzali. Ed ecco allora che i terzini entrano dentro al campo, a sostegno e supporto della manovra. Si forma così una specie di ‘piramide rovesciata’ (2-3-5) funzionale alle due fasi di accerchiamento e di riconquista immediata, utili a soffocare eventuali risposte della squadra avversaria, un po’ come ama fare Antonio Conte che però parte dal 3-5-2 ed utilizza i laterali più in alto, ma alla fine si ottiene sempre un 2-3-5 con la discesa a turno di un centrale difensivo.

Con Guardiola, la potente falcata di Danilo è servita partendo da quella nuova posizione, più arretrata, non solo per le sovrapposizioni, ma anche e soprattutto per attaccare in verticale i corridoi di mezzo come farebbe una qualsiasi mezzala in un’altra squadra, lavoro che Conte fa fare ad uno dei tre centrali difensivi. Guardiola usa i terzini come centrocampisti aggiunti, che in fase offensiva sostituiscono, come posizione, le mezzale divenute attaccanti aggiunti.

Col nuovo tecnico bianconero, tuttavia, Danilo abbandonerà molte di queste mansioni, toglierà le tende da queste zone centrali di campo, tornando terzino puro. Ritroverà così il suo vecchio ed amato binario lungo la fascia destra, ma con opzioni differenti, meno offensive. Giocare per Guardiola apre la mente, il maestro spagnolo, porta a una comprensione del gioco superiore.
E Sarri, anche lui maestro di ciò, lo sa, ma ha fretta di avere subito giocatori già pronti e già sintonizzati, non ha invece il tempo per correggere Cancelo e la sua capricciosa anarchia.

L’inizio del campionato è già in dirittura di arrivo “comunque vada sarà un successo” diceva Piero Chiambretti, io mi auspico che non si tratti solo di un successo finanziario.