Non dobbiamo prenderci in giro, non dobbiamo essere incoerenti, quindi non possiamo di certo essere soddisfatti o addirittura felici per la qualificazione in Europa League ottenuta, tra l’altro, per una congiunzione astrale e soltanto perché il Benfica ha vinto in Israele, non certo per meriti propri. 
Chiedere la fase a gironi della Champion’s con cinque sconfitte in sei partite è davvero una cosa sulla quale la Juventus tutta, proprietà, dirigenza, staff tecnico e giocatori devono fare delle analisi serie e profonde.
Questo risultato per una squadra costruita da gennaio a oggi per essere competitiva da subito, non può essere accettato serenamente, e nemmeno i tanti infortuni possono essere l’unico alibi. Ci sono stati dei black out inspiegabili, perché al di là dì tutte le lacune di questa squadra, nei due doppi scontri con Maccabi e Benfica si sarebbe potuto fare assolutamente di più, e su questo non ci piove.

Ma bisogna voltare pagina, sperare che chi di dovere abbia imparato la lezione. Da dove ripartire? Certamente la beata gioventù è forse l’unico lato positivo in tutto questo. La dimostrazione che il progetto U23 sta portando dei risultati importanti. Bisogna saperli cogliere e gestire bene. Miretti, Fagioli,Soule,Iling Jr, ma comunque anche i vari Locatelli, Chiesa, Vlahovic, Gatti, che non son certo anziani. La base c’è senza dubbio e soprattutto con un ritorno ad un vero blocco di italiani. La storia insegna che le migliori Juventus sono nate sempre da uno zoccolo duro italiano, dove poi è stato aggiunto la giusta dose di esperienza e di campioni.
Certo che sui giovani ci deve essere un progetto deciso e che li difenda e protegga nel migliore dei modi, perché dai fasti dei giorni migliori dove tutti invocano la loro titolarità, alla critiche più efferate il passo è breve. In tutto questo, l’esperienza in Europa Legue per questo gruppo diventa, tutto sommato, un’opportunità di esperienza e di crescita. Certo che l’idea che questa Juventus possa avere velleità di vittoria finale, ad oggi non mi sfiora nemmeno, ma ciò che verrà sarà tutto di guadagnato. 

Ora, liberata la testa dalla questione Europa, restano tre partite prima della sosta e dove la squadra, soprattutto gli italiani, potrà avere il tempo per resettare tutto, fisicamente e mentalmente, e preparare al meglio la seconda parte di stagione che sarà più lunga di quella fin qua fatta. La Juventus per colpa (o fortuna) della sciagurata nazionale italiana, avrà la possibilità, come le altre squadre tra l’altro, di poter godere di due mesi di allenamenti puri, con il conseguente miglioramento della condizione fisica dei giocatori, recuperare bene gli infortunati, Pogba compreso è presentarsi ai nastri di partenza della stagione bis nel migliore dei modi possibili. Certo che perché questo possa avere ancora un senso almeno per il campionato italiano, tutto passa per le prossime tre partite, a partire da domenica sera contro l’Inter, mica cotica!!! 

La Juventus vista ieri sera non mi è dispiaciuta, ci hanno messo cuore, orgoglio, attenzione ma come è stato per ieri sera, anche per domenica non sarà sufficiente per poter avere la meglio sui nerazzurri. L’Inter ad oggi è nettamente superiore alla Juventus, in ogni reparto. Ci vorrebbe la classica gara perfetta, dove non si sbaglia niente e soprattutto si sfrutta ogni minima occasione. Per rimanere lì e dare un senso alla seconda parte di stagione per forza di cose bisogna fare almeno sette punti nelle prossime tre partite, da qui non si scappa.
La Juventus però è da una vita che non vince in Italia e in Europa uno scontro diretto, e questo la dice lunga sullo stato della squadra. È il momento di tirare fuori tutto quello che si ha a disposizione, sul piano tecnico sappiamo che non c’è storia domenica sera, ma dobbiamo trovare il modo di portarla a casa.
Le speranze sono poche, ma come sempre sono le ultime a morire. Possiamo dare una svolta alla stagione, possiamo ancora dire la nostra. Sarà difficile, ma abbiamo ancora il destino nelle nostre mani. 

#FinoAllaFine