A cosa si può aggrappare il tifoso medio bianconero in un  momento come questo? Un momento in cui anche il prossimo avversario, il Monza (no dico, il Monza!), fa perdere il sonno di notte, un momento in cui la prossima partita di Champions, piuttosto che un gala' calcistico notturno, è un incubo da affrontare il più tardi possibile, un momento in cui non si intravede il fondo del pozzo in cui siamo caduti... Ho esagerato?
Sì, ma dovevo creare un po' di pathos e di attesa per le considerazioni che seguono. Con lucidità e criterio scientifico, snocciolero' alcuni concetti che possono venire in soccorso del tifoso medio.

1) Il calcio è fatto di corsi e ricorsi storici: dopo anni di successi e vittorie, il ciclo bianconero si è esaurito e rispetto alla media, il periodo felice della Juve è durato parecchio. Ora tocca a qualcun altro essere vincente, in attesa che la nostra squadra del cuore riesca a far iniziare un nuovo periodo di trionfi;
2) Non sempre si può vincere, la Juve ci ha abituato bene in passato, ma ora non tutte le ciambelle riescono col buco, alcune partite si vincono, altre si perdono, perché in campo c'è anche l'avversario. Prima lo si capisce e meglio si sta;
3) La squadra deve trovare in se stessa le forze e le risorse, perché non verrà nessuno da fuori a risolvere i problemi; 
4) Da questi momenti di difficoltà, spesso se ne esce più forti di prima, più consapevoli dei propri mezzi e smaniosi di non ripetere gli stessi errori;
5) La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede bene: in questo momento nulla gira per il verso giusto (gli infortuni, il VAR, l'Eurogol preso da uno che non ha mai segnato in vita sua, etc. etc. ), ma il vento dovrà pur girare prima o poi;
6) E' facile tifare e stare accanto alla squadra quando tutto va bene, ora è il momento di stare vicini alla squadra, perché i giocatori percepiscono il calore e il supporto dei tifosi, sopratutto in un momento così; 
7) Tutte le squadre, durante una stagione, attraversano momenti duri: come si dice, oggi a me, domani a te...

OK, NE AVETE AVUTO ABBASTANZA DELLA FIERA DELLE BANALITÀ? Sì, perché tutte le cose suddette possiamo tranquillamente dirle e sentirle al bar, tra un cappuccino e un cornetto alla crema, ma dubito che tutte queste parole tolgano dalla testa del tifoso medio la madre di tutte le domande: ma come abbiamo fatto, nel giro di pochi anni, a passare dal ruolo di squadra da battere a quello di squadra che non fa più paura a nessuno?
Lo Stadium incuteva rispetto e timore nell'avversario, oggi la Salernitana ci scorrazza beatamente e il Benfica si sente come a casa sua...
E il tutto avviene nell'assordante silenzio dei nostri dirigenti, a parte qualche strepito di Nedved: Agnelli pare in altre faccende affaccendato, Lapo arriva fino ad un certo punto (mentalmente intendo), Arrivabene battibecca con i tifosi... Il conte Max, dopo la brillante serata di Champions ha detto: ora non è il momento delle spiegazioni, bisogna solo lavorare... Sulla seconda parte della frase sono d'accordo, sulla prima avrei da ridire. Caro Max, uno che come te prende una vagonata di palanche, ha il DOVERE di dare delle spiegazioni, perché tu sei un risultatista ma i risultati non ci sono. E le spiegazioni vanno date a tutti quei tifosi (bambini a scuola, operai in fabbrica, impiegati in ufficio...) che si sentono dire dai loro pari: noi ieri sera in Champions abbiamo vinto, voi invece poverini??
La squadra esprime questo livello di gioco da 13 mesi, non da trenta giorni, e ora sembra anche peggio dell'anno scorso.

Quindi, caro Max, quale delle tre: sei a corto di idee tattiche degne di questo nome? Hai le idee ma la squadra è scarsa? I giocatori si sono stufati del tuo gioco e ti stanno facendo le scarpe?
M
agari c'è anche una quarta possibilità, ma una spiegazione sarebbe proprio bello averla, la consapevolezza di un problema non lo risolve, ma aiuta....