L’approdo di De Zerbi sulla panchina del Brighton, e le prestazioni di alcune squadre che stanno facendo molto bene come Lorient e Lens parlando di Ligue 1, come Friburgo e Union se ci affacciamo in Germania, ma anche la sorprendente Udinese, se vogliamo restare nell’orticello tricolore, mi hanno fatto pensare: “ma questi allenatori non la meritano una copertina, al pari dei giocatori che allenano? Questa - come ormai saprete - è una rubrica sul calcio europeo, quindi escludendo qualche sporadico accenno, di serie A si parla poco, per cui mi scuserà l’ottimo Sottil se non rientra nei “fantastici ventidue” che ho schierato nella copertina, sull’immaginaria lavagna tattica che li accompagna fedelmente giorno per giorno.

Li ho piazzati così: da una parte un 4-3-3, dall’altra un 4-2-3-1; non che rispettino i canoni di tutti quelli che sono “in campo”, semplicemente due moduli molto utilizzati, e che rispecchiano anche un pochino il mio modo di pensare il calcio, pur avendo come basi per esprimermi in tal senso solo il semplice amore per questo sport. Più di qualcuno è rimasto fuori dai “titolari”, anche perché nonostante il livello del campionato italiano non sia quello di un decennio addietro, di tecnici bravi ce ne sono anche qua, senza andare a scomodare sua maestà Mourinho, pure lui finito in “tribuna”, in questo spazio che lo lascia “fuori contesto”. E allora: 

Le Bris (Lorient) - Ten Hag (Man Utd) Fischer (Union Berlin) Streich (Friburgo) Breitenreiter (Hoffenheim) - Conte (Tottenham) Valverde (Atl. Bilbao) Potter (Chelsea) - Terzic (B. Dortmund) Nagelsmann (Bayern) Glasner (Eintracht F.)

Coach: Ancelotti

Haise (Lens) - Arteta (Arsenal) Simeone (Atl. Madrid) Tudor (Marsiglia) Pellegrini (Betis) - De Zerbi (Brighton) Bosz (Lione) - Xavi (Barça) Emery (Villareal) Galtier (Psg) - Klopp (Liverpool)

Coach: Guardiola

Ad Ancelotti e Guardiola, l’onore di guidare i team. Chiaramente è un gioco, non conosco le qualità calcistiche degli allenatori, se escludiamo quelli che hanno giocato a grandi livelli, per cui le disposizioni in campo sono del tutto casuali, ad eccezione della coppia Tudor-Simeone, che sarebbe stata di certo un tandem difensivo di assoluto rispetto.

Le scelte tengono conto delle situazioni attuali di classifica nei rispettivi campionati, anche se ci sono delle eccezioni necessarie, per storia e risultati conseguiti. Come facevo a lasciar fuori un tecnico come Glasner, che ha portato una squadra sicuramente non di primissima fascia a vincere l’Europa League? Ed Emery? Non c’è situazione che tenga di fronte a un allenatore che non solo ha vinto la medesima coppa facendo lo scalpo al Manchester United, ha portato il Villareal a fare un percorso in Champions League da applausi scroscianti. Poi c’è De Zerbi che oggettivamente c’entra nulla, ha dimostrato poco, nulla in termini di trofei. Rappresenta però l’ispirazione che fa nascere la follia, per cui un pò come accade nelle grandi manifestazioni internazionali, che vedono qualificati a prescindere gli organizzatori, Roby alla stessa maniera si prende il centro del campo, come a dire “il pallone l’ho portato io e quindi gioco”. Se non altro gli si deve riconoscere che difficilmente poteva impattare meglio in Premier League, a maggior ragione considerando che il primo avversario sul cammino erano i “reds” di “bomber” Klopp, facendo riferimento alla posizione che ho dato in copertina al tedesco dal sorriso smagliante. 

Bando alle ciance, siete pronti? Partiamo!

 

                     BUNDESLIGA

 

Risultati 8° Giornata:

Bayern Monaco - Bayer Leverkusen 4-0

Lipsia - Bochum 4-0

Friburgo - Mainz 2-1

Colonia - Borussia Dortmund 3-2

Eintracht Francoforte- Union Berlin 2-0

Wolfsburg - Stoccarda 3-2

Werder Brema - Borussia Monchengladbach 5-1

Herta Berlino- Hoffenheim 1-1

Schalke 04 - Augsburg 2-3

CLASSIFICA: UNION B. 17 - FRIBURGO 17 - BAYERN M. 15 - BORUSSIA D. 15 - HOFFENHEIM 14 - EINTRACHT F. 14 - COLONIA 13 - WERDER B. 12 - BORUSSIA M. 12 - AUGSBURG 12 - LIPSIA 11 - MAINZ 11 - WOLFSBURG 8 - HERTA B. 7 - SCHALKE 04 6 - STOCCARDA 5 - BAYER L. 5 - BOCHUM 1

Dopo un mese a dir poco deludente, il Bayern torna a fare la voce grossa nell’anticipo del venerdì. A segnare non è stato Nagelsmann, che tutto sommato avrebbe ancora l’età per scendere in campo essendo nato nel 87’, ma sono ormai anni che si diletta a schierare gli altri in campo: a demolire il Leverkusen di Gerardo Seoane, ci hanno pensato l’esterno ex City Leroy Sane, in rete al 3° minuto, il pupillo Musiala al 17°, Mane al 39° e Thomas Müller all’84°. Bayern che è sembrato nuovamente quello straripante di inizio stagione, stritolante sia per possesso palla che per conclusioni a rete. In crescita costante il baby Musiala, ormai a tutti gli effetti leader tecnico di questa squadra, nonostante i 19 anni dichiarati dalla sua carta d’identità. Il classe 2003 infatti, realizza su assist di Müller, e risulta determinante nelle finalizzazioni ad opera di Sane e Mane. Una vittoria importantissima in chiave classifica per il Bayern, che si porta a quota 15, riuscendo ad approfittare del contemporaneo passo falso dell’Union Berlin. I berlinesi infatti, sono caduti al Deutsche Bank Park di Francoforte, battuti dagli uomini di Glasner per due reti a zero. A “matare” la compagine di Urs Fischer, le segnature di Mario Gotze al 12° e quella del danese Lindstrom al minuto 42. Due reti molto belle da parte dei due trequartisti, la prima in realtà nata da un’azione personale di Kolo Muani, che andava via bene sulla fascia destra e serviva in area un cioccolatino solo da scartare per Gotze; l’azione del secondo gol invece, veniva costruita e finalizzata dal danese, bravo a rubare palla al numero 3 dell’Union Paul Jaeckel, affrontandolo e superandolo spostando la sfera verso centro area, e a quel punto altrettanto bravo nel concludeva a rete, depositando alle spalle di Ronnow. Da segnalare anche la buona prova di Luca Pellegrini: il terzino in prestito dalla Juventus, si è reso protagonista sfiorando anche il gol al 37°, quando solo la traversa gli impediva la gioia personale. Al 68°, espulsione per Kolo Muani, che a causa di un doppio giallo, rovina una prestazione altrimenti ampiamente sopra la sufficienza. Dopo un inizio pessimo quindi, due vittorie di fila per l’Eintracht, che si porta a 14 punti, ovvero a sole tre lunghezze dalla prima posizione occupata - nonostante la sconfitta - dall’Union Berlin e dal Friburgo. Dopo il pareggio a reti inviolate sul campo dell’Hoffenheim, tornano a respirare sapore di primato i ragazzi di Christian Streich, che tra le mura amiche dell’Europa-Park superano per due a uno il Mainz, grazie alla rete del solito Gregoritsch - autore dell’uno a zero dopo appena tre giri di lancette - e al raddoppio del ghanese Daniel-Kofi Kyereh, il quale al 37° raccoglieva un pallone calciato verso la porta ancora dall’attaccante austriaco, e respinto dalla traversa: sulla respinta è bastato un semplice tocco di testa per varcare la linea di porta, e regalarsi la prima gioia stagionale. Non è bastata la rete al 52° di Aaron Martin a mettere in discussione la gara, nonostante un approccio arrembante degli ospiti, i quali hanno cercato a più riprese di rimettere in pari la sfida, andandoci anche piuttosto vicini sugli sviluppi di un calcio d’angolo, quando Onisiwo, bravo a girare di prima verso la porta un pallone giunto in area, colpiva il palo alla sinistra del portiere. Niente da fare per il Mainz, fermi…al palo, con undici punti in classifica. Continua l’altalena di risultati per i “gialloneri” di Dortmund. Dopo la vittoria casalinga contro lo Schalke 04, arriva una nuova dura sconfitta con cui fare i conti per il BvB di Terzic: al RheinEnergieStadion di Colonia, il Borussia esce battuto per tre a due, dopo aver chiuso persino in vantaggio la prima frazione. Al 31° infatti, Julian Brandt trovava un buon varco tra i centrali del Colonia, e su invito di Bellingham si inseriva trovando la rete dello zero a uno. Tra il 53° e il 56°, Florian Kainz e Steffen Tigges, portavano le “capre” in vantaggio, ma è l’austriaco Ljubicic a rubare la scena, al minuto 71°: il numero sette inizia l’azione sul cerchio di centrocampo servendo Huseinbasic sulla fascia sinistra, accorre per riempire lo spazio sulla trequarti, riceve dal numero otto chiudendo il triangolo, stoppa e calcia verso il palo lontano, infilando la sfera nell’angolino alla sinistra di Alexader Meyer. Al 78°, un autogol di Schmitz, rimette in gara gli ospiti, purtroppo per loro,una mera illusione. Il “tonfo” del Berlin, lascia una situazione di classifica che non fa storcere più di tanto il naso, ai tifosi dei “limoni”: quindici punti, al pari dei rivali storici del Bayern, a due lunghezze dalla sorprendente coppia Union-Friburgo. Un buon Lipsia supera in scioltezza il Bochum, ormai certificata squadra materasso della Bundes, sui binari di un treno diretto senza fermate verso la bundesliga 2. Le doppiette di Werner e Nkunku regalano i tre punti ai “die bullen”, con il francese che ha fallito pure un tiro dal dischetto, prima di realizzare la sua seconda rete di giornata. Nonostante un ruolo non più da “prima donna” nello scacchiere di Marco Rose, Nkunku continua a rappresentare la più grande minaccia della compagine sassone, avendo messo a segno già ben sei reti, alle spalle del solo Fullkrug nella classifica marcatori del campionato tedesco. Fullkrug che si è guadagnato il primato tra i cannonieri grazie alla doppietta siglata nel cinque a uno con cui il Brema ha annichilito il Borussia Monchengladbach: al 5° e al 13° le segnature dell’attaccante tedesco, a cui si aggiungevano quella del compagno di reparto Ducksch, in gol appena tre minuti dopo la prima rete del numero undici, poi un’autorete di Bensebaini, che portava il risultato sul quattro a zero alla fine dei primi quarantacinque minuti. Nel secondo tempo, la rete al 63° di Thuram, valevole solo per le statistiche del francese, giunto alla quarta realizzazione, infine dieci minuti dopo, la rete di Weiser, a fissare il punteggio sul cinque a uno. La squadra di Ole Werner è sicuramente una delle più divertenti della Bundes, purtroppo è anche il motivo che li ha portati a raccogliere meno di quanto meritato in queste prime otto giornate. Dodici punti il bottino dei “grun-weissen”, non lontanissimi dalle posizioni che contano in chiave Champions, ma già con un bel numero di squadre davanti con cui sgomitare. L’Hoffenheim si prende un punticino nella trasferta berlinese: all’Olympiastadion contro l’Herta Berlino, finisce uno a uno. Emozioni e gol che si raccolgono nel primo tempo, con il vantaggio ospite firmato da Kramaric al 25° e la risposta dell’ Herta che arrivava con Lukebakio al minuto 37. Secondo pareggio consecutivo quindi per gli uomini di Breitenreiter, che salgono a quota 14. L’Augsburg si aggiudica una preziosa vittoria alla Veltins Arena, contro lo Schalke 04: la doppietta del bosniaco Demirovic, e la rete del collega Andre Hahn, regalano il +3 agli ospiti. Per lo Schalke, Terodde al 33° e Krauss al 63°, le reti che avevano ristabilito la momentanea parità, portando i padroni di casa da 0-2 a 2-2, prima di cadere in seguito alla rete di Hahn, in gol al 77°, per giunta rete arrivata quando l’inerzia della gara era tutta per i “die Knappen”, galvanizzati dal pareggio e in vantaggio di un uomo per via del doppio giallo a Berisha, il quale allargava il braccio colpendo in viso il povero Yoshida, e lasciando i suoi ad affrontare gli ultimi venti minuti con l’handicap dell’uomo in meno. Poco male per gli ospiti, in grado comunque di aggiudicarsi un +3 che li lancia a quota 12, al pari di Werder e Gladbach. Per concludere, tre a due per i “lupi” del Wolfsburg, vittoriosi in casa contro lo Stoccarda: ospiti davanti al 22° con Guirassy; neanche il tempo di esultare che arrivava il pari firmato da Marmoush, al quale faceva seguito la rete di Maximilian Arnold, che al 38° portava i suoi sul due a uno: più demerito del portiere Mueller che bravura del mediano dei “verdi”. Il greco Mavropanos al 46° per il due a due con cui concludeva la prima parte di gara. Nella ripresa è lo Stoccarda ad andare vicinissimo al nuovo vantaggio, grazie a una conclusione del congolese Mvumpa, sfortunato nella circostanza a colpire il palo, ma è il Wolfsburg alla fine a vincere la partita, grazie all’occasione chiusa al 91° da Gerhardt, servito in area dal centrocampista ex Bologna Svanberg. Otto punti per i ragazzi di Niko Kovac, che con questa vittoria si tirano per il momento fuori dalla “zona calda”, con un margine di tre punti sopra lo Stoccarda terzultimo. 

La 9° giornata, ci regala il "Der Klassiker": sabato alle 18:30 Borussia Dortmund - Bayern Monaco. Sfida chiaramente non decisiva, ma che vale già tanto e che arriva dopo le fatiche di Champions che hanno impegnato entrambe le compagini. La sensazione è che nonostante il BvB giochi in casa, sarà difficile strappare anche solo un punticino ai bavaresi, soprattutto adesso che sembrano tornati a pieno regime, ai “fasti” agostani. Sfide esterne per Friburgo e Union, rispettivamente contro Herta e Stoccarda: sfide non insormontabili, e che potrebbero rappresentare una buona occasione per approfittare del big match tra gialloneri e rossi.

Ps:Buona fortuna a Xabi Alonso, nuovo tecnico del Bayer Leverkusen! Porta le “aspirine” almeno tra le prime cinque e giuro che la prossima volta ti schiero!

9° giornata:

Hoffenheim - Werder Brema 

Bayer Leverkusen - Schalke 04

Mainz - Lipsia

Augsburg - Wolfsburg

Bochum - Eintracht Francoforte 

Borussia Dortmund - Bayern Monaco

Borussia M’Gladbach - Colonia

Herta Berlino - Friburgo

Stoccarda - Union Berlin

 

                              LIGUE 1

Risultati 9° Giornata:

Angers - Marsiglia 0-3

Strasburgo - Rennais 1-3

Psg - Nizza 2-1

Lorient - Lille 2-1

Ajaccio - Clermont 1-3

Auxerre - Brest 1-1

Tolosa - Montpellier 4-2

Troyes - Reims 2-2

Monaco - Nantes 4-1

Lens - Lione 1-0

CLASSIFICA: PSG 25 - MARSIGLIA 23 - LORIENT 22 - LENS 21 - MONACO 17 - RENNES 15 - LIONE 13 - LILLE 13 - CLERMONT 13 - MONTPELLIER 12 - TROYES 11 - TOLOSA 11 - NIZZA 8 - AUXERRE 8 - ANGERS 8 - NANTES 7 - REIMS 7 - BREST 6 - STRASBURGO 5 - AJACCIO 4

Giornata che dispensa “certezze” questa nona di Ligue 1. La certezza numero uno, è che il Marsiglia è l’unica, reale, credibile antagonista del Paris Saint Germain, vincente in trasferta contro l’Angers, che certamente non rappresentavano un test probante, ma nel tre a zero con cui si sono imposti gli uomini di Tudor, c’è tutta la qualità di questa squadra, con alcuni protagonisti che si sono messi particolarmente in luce, ancor più che nelle prime giornate del campionato francese. E’ il caso dell’esterno Clauss, autore di una partita clamorosa, avendo realizzato al 35° con una fantastica azione personale la rete del vantaggio per gli ospiti, ed essendo fautore anche degli altri due gol, avendo servito sia l’ assist che ha portato al due a zero siglato da Luis Suarez al 50°, sia quello per Gerson, marcatore al 59° della terza e ultima rete della contesa. Una vittoria netta, arrivata schierando alcuni giocatori che finora hanno rappresentato alternative, come nel caso di Payet, nonostante la qualità di quest’ultimo sia ben nota, e non c’è da aggiungere nulla sul numero dieci marsigliese. Non giocava Nuno Tavares, che aveva finora fatto fuoco e fiamme sulla fascia sinistra; mancava Alexis Sanchez, anche lui protagonista assoluto con la maglia dell’OM. Turnover dettato dall’importante impegno europeo contro lo Sporting Lisbona, e che non ha rappresentato un ostacolo per questa squadra, completa in ogni reparto. Non vincerà il campionato, a meno che non decida di perderlo il Psg, come già successo qualche volta negli anni scorsi. Se dovesse succedere, il Marsiglia è lì, ben felice di approfittare di qualsiasi chance capiti a tiro. La seconda certezza, si chiamano Lorient e Lens, ormai non più sorprese, ma per l’appunto certezze, rispettivamente con 22 e 21 punti raccolti. Lorient vittorioso in casa contro il Lille, grazie all’autogol di Diakite che ha sbloccato la gara al 9°, e al gol di Theo Le Bris, arrivato al minuto 87: il nipote del tecnico Regis, si è reso protagonista di una fiammata micidiale sulla fascia sinistra, e a farne le spese l’algerino Zedadka, letteralmente bruciato dallo strappo del ventenne francese, bravo poi anche a concludere a rete, dimostrando di non essere entrato in campo per puro nepotismo. Per gli ospiti pareggio momentaneo ad opera del canadese Jonathan David, a concludere una bella azione corale iniziata dall’ex Napoli Adam Ounas e conclusa dal numero nove, su invito dell’altro Jonathan, ovvero Bamba. Sconfitta che pesa per gli uomini di Paulo Fonseca, fermi a quota tredici punti. Il gioco proposto dal tecnico lusitano necessita di tempo per risultare godibile e fruttuoso; vedremo se gli daranno modo di imporre le proprie idee, anche a costo di qualche brutto piazzamento. Veniamo al Lens: al Bollaert-Delelis, i ragazzi di Franc Haise si sono imposti su quelli di Peter Bosz, ormai sempre più in caduta libera. Quarta sconfitta consecutiva per l’Olympique Lione, ormai lontani dal porre le braccia al cielo dal 3 settembre, giorno in cui ne fecero addirittura cinque al malcapitato Angers. Da allora solo batoste, lasciando sul terreno dodici punti, esattamente quelli che distanziano adesso la capolista Psg dalla squadra del capoluogo culinario della Francia. Una sconfitta, questa contro il Lens, molto più netta rispetto all’uno a zero con cui si concludeva la contesa, grazie alla rete su rigore di Sotoca all’82°. Mai realmente pericolosi Lacazette e compagni, messi sotto sul piano del gioco e delle opportunità, salvati a lungo più dall’imprecisione sotto porta di Openda che da una effettiva solidità difensiva della retroguardia ospite. Alla fine infatti, sarà proprio un’ingenuità del centrale Thiago Mendes a regalare i tre punti ai padroni di casa, quando sfiorando con la mano la sfera, ha dato la possibilità a Sotoca di calciare la massima punizione, decisiva in chiave risultato. Lione e di conseguenza Bosz, che non avrebbe meritato la titolarità in copertina, visto l’ultimo mese disastroso, ma l’OL è una squadra che mi fa simpatia, probabilmente perché ho sempre negli occhi il magico gol di Amantino Mancini che ci donò una fantastica notte europea, contro una squadra ai tempi davvero fortissima, favorita ala vigilia del doppio confronto. E allora Bosz a centrocampo…però vediamo di fare qualcosa Peter…guarda che così mi rovini pure l’eurolega…ho preso Lacazette, Tete e Malo Gusto, non farmi pensare che ho…malo gusto nelle scelte. (Giuro, non scriverò mai più una freddura del genere).

Voci narrano che Philippe Clement sia inferocito con il sottoscritto, perché non si è ritrovato convocato per la partita tra allenatori, e ne avrebbe avuto pieno diritto, a maggior ragione considerando che c’è l’olandese del Lione. In ogni caso, l’allenatore belga può comunque essere soddisfatto dei risultati conseguiti dalla sua squadra. dopo un inizio balbettante infatti, la formazione del principato ha decisamente invertito il trend, vittoriosa da tre giornate consecutive, che li hanno portati a respirare profumo d’Europa, a quattro punti dalla quarta piazza che significa Europa League, a cinque dal Lorient, che attualmente sarebbe qualificato ai preliminari della coppa più importante. Tre punti conquistati a spese del Nantes, già domato nella prima frazione con le reti al 2° di Embolo, e la doppietta di Ben Yedder, in rete al 6° e al 28°. Non contento, il franco-tunisino al 62° siglava anche la tripletta personale, e il quattro a zero per i suoi, su calcio di rigore. Di Caio Henrique, l’autogol al 79° che permetteva agli ospiti di innalzare il vessillo. Vittoria esterna per il Rennes, che batte 1-3 lo Strasburgo: al 38° Kalimuendo con una bellissima girata sbloccava il match, già in salita per i padroni di casa a causa dell’espulsione inflitta al difensore Nyamsi, reo di aver scalciato al 28° il numero quattordici Bourigeaud. Prestazione superlativa da parte del ventenne francese Kalimuendo, che dopo aver sbloccato la gara, propiziava anche le marcature di Terrier al 49° e di Gouiri al 61°. Al 72°, Diallo su calcio di rigore realizza l’unica rete da parte dello Strasburgo, una gara dominata in lungo e in largo dagli uomini di Bruno Genesio, vicini alla rete più volte, e sfortunati con Terrier e Tait a colpire due legni. Rouge et noire che con questa vittoria si portano a quota quindici, in sesta posizione. Medesimo risultato in favore del Clermont, contro gli isolani dell’Ajaccio. Al François Coty, il numero novantacinque Grejon Kyei, portava in vantaggio gli ospiti all’undicesimo con una - non indimenticabile esteticamente, ma tremendamente efficace - rovesciata; al 70°, pareggio di Avinel, che faceva di tutto per non segnare, pur riuscendo suo malgrado a fare gol, prima strozzando la conclusione sul palo, poi sulla respinta del legno, indirizzando la sfera in porta. Al minuto 89, Rashani riportava avanti i rossoblu di Ferrand, che facevano in tempo anche a portarsi i vantaggio di due, sfruttando a dovere il recupero con la rete del beninese Jodel Dossou, in gol al 91°. Gol, assist e cartellino rosso: non è il titolo di un film sul calcio, ma l’estrema sintesi della partita disputata dal giapponese Ito, protagonista assoluto della sfida tra Troyes e Reims. Il numero trentanove nipponico, forniva uno splendido cross a Balogun che metteva dentro l’uno a zero per i biancorossi, poi si faceva spietato finalizzatore su passaggio di Flips al 54°, e due minuti dopo si vestiva da macellaio, andando a colpire con i tacchetti il ginocchio dell’ecuadoriano Porozo, beccandosi un rosso sacrosanto per un fallo intenzionale sia brutto che assolutamente inutile. Odobert al 51°, sfruttava un eccesso di sicurezza da parte del portiere Diouf, il quale nel tentativo di liberarsi del marcatore con i piedi, ha finito per consegnargli la sfera. A fare la rete del due a due finale, proprio il povero Porozo, che si rifà con gli interessi dopo il maldestro tentativo di Ito di rovinargli la giornata e i mesi a venire. Vittoria importante per il Tolosa, che in casa supere per quattro a due il Montpellier: di Nicolas Cozza al 7°, la rete del vantaggio Montpellier, a cui facevano seguito tre reti dei padroni di casa, realizzate da Spierings al 18°, Aboukhlal al 24° e Chaibi al 31°, indirizzando in maniera quasi definitiva le sorti dell’incontro. Pronti via e al 48°, è quattro a uno per “les pitchounese”: del numero dieci belga Dejaegere la rete che cancellava le speranze ospiti. Ad ammortizzare il pesante passivo, la rete del diciannovenne Wahi, già alla quinta marcatura stagionale. Uno a uno tra Auxerre e Brest. L’algerino Slimani al 64°, faceva zero a uno, grazie a una “papera” incredibile di Costil, che si lasciava scappare il pallone dalle mani dopo essere sembrato assolutamente in grado di trattenere la conclusione del numero tredici. Al 86°, una trattenuta in area dava la possibilità all’ex Milan Niang di riportare la gara in parità: possibilità sfruttata benissimo dal centravanti senegalese, che con la sua rete regala l’ottavo punto alla compagine biancoblu. La capolista Psg, grazie alle reti di Messi e Mbappè, si prende i tre punti anche contro un Nizza duro a morire. Il trequartista argentino si procurava una punizione al 29°, grazie a una bella percussione centrale stoppata con un fallo proprio sulla lunetta prima dell’area di rigore, e si sa, da lì Leo è una sentenza: sguardo alla porta, breve rincorsa e colpo con il mancino, palla nel sette. Al 47°, Gaetan Laborde faceva uno a uno, stoppando un pallone in area, poi girato bene in porta. Un secondo tempo bloccato, lasciava pensare al secondo pari stagionale per i capitolini, ma quando giochi contro i fenomeni non puoi mai dormire sonni tranquilli: al minuto 83, Kylian Mbappè riceve in area da Mukiele e di prima gira le spalle dell’ex Leicester Kasper Schmeichel. Venticinque punti su ventisette per i parigini, che nonostante un cammino quasi perfetto, devono fare i conti con il “cavallo” Marsiglia, che corre quasi alla stessa velocità. Per ora. Il prossimo turno, il decimo per la Ligue 1, non offre incroci particolarmente entusiasmanti. Lorient in casa del Brest, Psg in visita a Reims e Marsiglia al Velodrome contro l’Ajaccio; il solo Lens, se consideriamo le prime quattro della classe, atteso da un impegno ostico, dovendo affrontare in trasferta il Lille.

Ecco il programma completo della 10° giornata:

Lione - Tolosa 

Marsiglia - Ajaccio 

Reims - Psg

Montpellier - Monaco

Angers - Strasburgo

Clermont - Auxerre

Nizza - Troyes

Brest - Lorient

Rennais - Nantes

Lille - Lens

 

                         LA LIGA

Risultati 7° Giornata:

Ath Bilbao - Almeria 4-0

Cadiz - Villareal 0-0

Getafe - Real Valladolid 2-3

Siviglia - Atl Madrid 0-2

Maiorca - Barcellona 0-1

Espanyol - Valencia 2-2

Celta Vigo - Betis 1-0

Girona - Real Sociedad 3-5

Real Madrid - Osasuna 1-1

Rayo Vallecano - Elche 2-1

CLASSIFICA: BARÇA 19 - REAL MADRID 19 - ATH BILBAO 16 - BETIS 15 - ATL MADRID 13 - OSASUNA 13 - REAL SOCIEDAD 13 - VILLAREAL 12 - VALENCIA 10 - RAYO VALLECANO 10 - CELTA VIGO 10 - MAIORCA 8 - GIRONA 7 - GETAFE 7 - REAL VALLADOLID 7 - ESPANYOL 5 - SIVIGLIA 5 - ALMERIA 4 - CADIZ 4 - ELCHE 1

Attenzione! Date una medaglia all’Osasuna e a Jagoba Arrasate! Finalmente un pari per il Madrid: alleluja! Dev’essere stato questo, pressappoco, il commento di Xavi e dei tifosi blaugrana, nel vedere i blancos pareggiare domenica sera. Non è bastata infatti la rete di Vinicius al 42°, ad aggiungere l’ennesimo +3 stagionale nella classifica degli uomini allenati “dall’allenatore degli allenatori”, sua maestà Carlo Ancelotti. Kike Garcia, al 50° siglava l’uno a uno, poi l’altro Garcia, David, complicava tremendamente le cose con il fallo dal quale nasceva il rigore per il possibile nuovo vantaggio dei padroni di casa, e un cartellino rosso che portava enorme sofferenza ai pamplonesi nell’ultimo quarto d’ora di gara. Dal dischetto Karim Benzema, che evidentemente ancora non pienamente ristabilito neppure mentalmente dall’infortunio, sbagliava clamorosamente, lasciando il parziale invariato, parziale che purtroppo per lui diventava finale con lo scorrere dei minuti. Ci sta dai. Oh mica le potevano vincere tutte? Oh si? In ogni caso, un’occasione che il barça aspettava sin dalla prima giornata, quando furono loro a lasciare sul campo di casa due punti contro il modesto Rayo Vallecano. Stavolta no, dopo quel pari non si sbaglia più, e anche nel fine settimana alle spalle, gli uomini di Xavi si sono presi tre punti, quelli che valgono il primo posto insieme ai campioni madrileni. Nella trasferta sull’isola baleare di Maiorca, il barça si imponeva per uno a zero, grazie alla rete del solito Lewandowski: gol realizzato al 20° del primo tempo, più che sufficiente ai fini dell’esito finale, in una gara dove gli ospiti hanno tenuto palla per oltre il 70% della contesa. Diciannove quindi i punti per catalani e madrileni, per una sfida che si fa avvincente e che promette di regalare scintille per tutta la “temporada”. Alle spalle delle due big spagnole, si fa strade l’Athletic Bilbao dell’ex barça Valverde: quattro a zero rifilato al povero Almeria, e sedici punti in tabella, a sole tre lunghezze dalla coppia di testa. Dei fratelli Williams, Inaki e Nico, rispettivamente al 10° e al 62°, Sancet al 17° e Vesga su rigore all’84°, le reti che hanno fissato il risultato per questa squadra sempre piena di fascino e storia. Cade invece il Betis, dopo un inizio di stagione buonissimo, sconfitta sul campo del Celta Vigo, vincente per uno a zero grazie al gol di Gabriel Veiga, in rete al 9°. Il resto lo fa Luiz Felipe, facendosi espellere dopo appena venti minuti, compromettendo pesantemente il resto della gara. Sconfitta che costa anche una posizione in classifica, scavalcati proprio dal Bilbao. Vittoria importante per il Cholo Simeone al Sanchez Pizjuan di Siviglia: il suo Atletico si è imposto sugli uomini di Lopetegui per due a zero. Marcos Llorente al 29° a Alvaro Morata al 57°, i marcatori che hanno portato al successo l’atleti, adesso a quota tredici in classifica. L’ennesima sconfitta stagionale, costa la panchina al tecnico degli andalusi, nonostante sia curiosamente finito in panchina anche nella gara di champions che contrapponeva la sua ormai ex squadra al Borussia Dortmund: nell’occasione, grande manifestazione di affetto dei sevillisti, i quali riconoscono colpe maggiori alla dirigenza del club più che all’ex guida tecnica della nazionale spagnola. Verrebbe da dire “il tempo è galantuomo”, e dopo aver distrutto la Roma con le discutibili cessioni che ha operato, il “maledetto” Monchi è riuscito nella stessa impresa con la squadra del cuore, passando prima da eroe popolare, costruendo per giunta un undici che con qualche piccolo aggiustamento, dava l’impressione di poter competere seriamente per la corona di Spagna, finendo per essere subissato di fischi, all’alba della scelta di mandar via il tecnico che ha portato in Andalusia l’ultima Europa League, in luogo di Jorge Sampaoli, nuova guida tecnica ufficiale del club. Vedremo se l’argentino riuscirà a risollevare una squadra che ha finora raccolto la miseria di cinque punti in sette gare. Vittoria pirotecnica per la Real Sociedad sul campo del Girona: tre a cinque il finale di un match dall’esito lungamente incerto. All’ottavo minuto, l’ex Lipsia Sorloth portava in vantaggio la Sociedad, raccogliendo l’assist fornito dal ventunenne nipponico Take; al vantaggio rispondeva con una fantastica conclusione da fuori, il centrocampista spagnolo Rodrigo Riquelme, il quale andava via a Zubimendi, superandolo con un tunnel, poi calciava forte sul primo palo, andando a infilare la sfera nel sette, alla spalle di Remiro. Appena quattro minuti dopo, Arnau di testa faceva due a uno per i padroni di casa, ma ancora Sorloth, al 42°, superava Juan Carlos con un tiro al volo, per il due a due con cui si chiudeva il primo tempo. Al 48°, Castellanos fa tre a due per il Girona, approfittando di un intervento non proprio da Oscar del massimo difensore “biancoblu”. Al minuto 66, un calcio piazzato battuto da Brais Mendez - che voleva essere un cross per i compagni - terminava in porta, con la palla che non trovava deviazioni lungo il percorso. Dopo aver inseguito e acciuffato per ben due volte il pari, la Real Sociedad si portava in vantaggio al 71°, grazie a Zubimendi, bravo a mettere il “piedino” su un pallone che sembrava preda del portiere,e che invece veniva anticipato e beffato. Chiudeva definitivamente la contesa, Take, al minuto 84, concludendo in diagonale di mancino e toccando la parte interna del palo alla sinistra di Juan Carlos. Tredici punti per la Sociedad, al pari di Atletico e Osasuna. Partita ricca di gol, anche tra Getafe e Valladolid: due a tre al “Coliseum Alfonso Perez”, con la doppietta di Sergio Leon e la rete di Oscar Plano a consegnare la posta in palio ai “los pucelanos”; di Borja Mayoral e Damian Suarez le reti dei padroni di casa, sconfitti tra le mura amiche dopo aver raccolto sei punti di fila contro Sociedad e Osasuna. Non va oltre il pari il Valencia di Gennaro Gattuso, fermato sul due a due in trasferta contro l’Espanyol: di Gabriel Paulista al 53°, la rete del vantaggio dei “pipistrelli”, raggiunti e poi superati da Joselu al 56° e da Darder all’83°. A tempo ormai scaduto, al minuto 96, arrivava la rete di Comert a evitare sconfitta e zero punti per i valenciani, ora a dieci punti. A dieci punti anche il Rayo Vallecano, vincente in casa contro l’Elche fanalino di coda: l’ex Toro Lucas Boye portava in vantaggio gli ospiti al 32°, rete alla quale rispondevano lo spagnolo Camello al 40° e il connazionale Unai Lopez, in gol al 95°. Vittoria che dona serenità al “rayto”, facendo sprofondare invece ulteriormente l’Elche, con un solo punto raccolto, e già a tre punti sia dall’ Almeria che dal Cadiz. Eh già, perché se i “biancoverdi” continuano a subire batoste, se l’Almeria si è presa quattro schiaffi dal Bilbao, il Cadiz ha conquistato un punto d’oro nello zero a zero contro il Villareal: certo, non che ci sia da festeggiare se si hanno quattro punti in sette partite, ma si sa, nella “fangosa” battaglia per evitare la cadetteria, ogni punto diventa prezioso, a maggior ragione contro avversari che ti vedrebbero vittima designata.

Stasera Osasuna - Valencia da il via all’ottava giornata: partita ostica per i ragazzi di Gattuso, il Real ne sa qualcosa. Sicuramente parte con i favori del pronostico, ma il Barça contro il Celta Vigo non avrà vita facile, soprattutto considerando che in un momento della gara Xavi sarà costretto a scegliere se far riposare o meno qualche titolare, in vista del ritorno di Champions contro i nerazzurri. Il Madrid va in provincia ad affrontare il Getafe, e difficilmente sbaglierà ancora, ma si sa, la palla è tonda e l’imponderabile talvolta accade.

Questo il programma dell’ottava di Liga:

Osasuna - Valencia

Almeria - Rayo Vallecano

Atl Madrid - Girona

Siviglia - Atl Bilbao

Getafe - Real Madrid 

Real Valladolid - Betis

Cadiz - Espanyol

Real Sociedad - Villareal

Barcellona -Celta Vigo

Elche - Maiorca

 

                            PREMIER LEAGUE

Risultati 9° Giornata:

Arsenal - Tottenham 3-1

Bournemouth - Brentford 0-0

Crystal Palace - Chelsea 1-2

Fulham - Newcastle 1-4

Liverpool - Brighton 3-3

Southampton - Everton 1-2

West Ham - Wolves 2-0

Man City - Man United 6-3

Leeds - Aston Villa 0-0

Leicester - Nottingham 4-0

CLASSIFICA: ARSENAL 21 - MAN CITY 20 - TOTTENHAM 17 - BRIGHTON* 14 - CHELSEA* 13 - MAN UTD* 12 - NEWCASTLE 11 - FULHAM 11 - LIVERPOOL* 10 - BRENTFORD 10 - EVERTON 10 - LEEDS* 9 - BOURNEMOUTH 9 - ASTON VILLA 8 - WEST HAM 7 - SOUTHAMPTON 7 - CRYSTAL PALACE* 6 - WOLVES 6 - LEICESTER 4 - NOTTINGHAM 4 

*due partite in meno

Poteva essere la sfida che decretava una nuova regina sul trono inglese, e invece l’Arsenal ci sta proprio bene su quella sedia: ci ha preso gusto, e ora non si vuol più alzare da lì! Tre a uno, nel sentitissimo derby Tra Arsenal e Tottenham. I ragazzi di Arteta, hanno dominato il match più di quanto dicano le due reti di scarto, controllando il possesso e presentandosi numerose volte dalle parti di Lloris. Thomas al 20°, Gabriel Jesus al 49° e Xhaka al 67°, gli uomini nel tabellino marcatori dei gunners; di Kane su calcio di rigore l’unica rete degli “spurs”. Da segnalare la non proprio irreprensibile uscita di Lloris, in occasione del raddoppio di Gabriel Jesus, e lo stupido fallo di Emerson su Martinelli, con cui "guadagnava" il rosso che inguaiava oltremodo una partita che già pareva difficile da tenere in piedi, vista la differenza di tasso tecnico che si è palesata durante tutto l’arco della gara, con gli uomini di Conte che si affacciavano nell’area difesa da Ramsdale, praticamente solo in occasione del rigore realizzato da capitan Kane. Ventuno i punti per l’Arsenal, diciassette per il Tottenham, un +4 che non da tranquillità alla regina d’Inghilterra, perché a tallonarla c’è il Manchester City dell’altro “allenatore degli allenatori”, “mister” Pep Guardiola. Eh già, perché nell’altro super-derby in programma, sono i “blu” di Manchester ad averla spuntata: sei a tre, il risultato con cui Haaland e compagni hanno liquidato i dirimpettai della città. La dicitura “Haaland e compagni”, non è casuale: terza tripletta in otto gare per “Dio Thor”, quattordici invece i gol totali, con cui logicamente guida la classifica cannonieri del campionato inglese. Cos’altro aggiungere su questo ragazzo? Segna con una facilità mai vista prima; sembra di vedergli giocare le partite alla play in modalità facile. Lo vedi e pensi: “Thooooooooor!” I titoli se li prende lui, perché è inevitabile, ma nella sfida contro i "red devils" c’è pure la tripletta di Foden, coetaneo del norvegese: che attacco ragazzi…che squadra! Grealish pagato cento milioni sembra per giunta “fuori luogo” ad osservare il talento dilagante dei classe 2000. Sul quattro a zero in favore del City, arrivava la rete di Antony, quasi a concedere l’onore delle armi ai “cugini”, che poi a risultato maggiormente compromesso, ovvero sul sei a uno per i padroni di casa, riuscivano a togliersi lo sfizio di scrivere “tre” sul tabellino, grazie alla doppietta di Martial, in gol all’84° e al 91° su rigore. Prosegue il momento no dei “reds”, stoppati sul tre a tre dal Brighton di Roby De Zerbi: peccato Roby! Avresti meritato maggior gloria! Non è un delirio da tifoso, semplicemente ciò che ha detto la partita di sabato, con gli ospiti in vantaggio di due, in virtù delle reti al 4° e al 17° del belga Trossard, a cui rispondeva Firmino tra il 33° e il 54°. Al 63°, con l’autogol di Webster, il Liverpool trovava persino il vantaggio, riuscendo a ribaltare il risultato e avvicinandosi a un’insperata vittoria, ma ancora Trossard, evidentemente galvanizzato dall’arrivo del tecnico bresciano, realizzava la tripletta personale, al minuto 83: nei dieci minuti finali, a quel punto da “tutto per tutto”, non accadeva invece nulla di realmente pericoloso da poter modificare ancora il risultato. Primo storico punto quindi per l’allenatore ex Sassuolo e Shakthar: Ad Maiora Roby! Solo dieci punti fin qui per il Liverpool, in piena crisi di gioco e risultati. Meglio la situazione in Champions, dove con sei punti è alle spalle del Napoli delle meraviglie, distante tre punti proprio per via della mega-scoppola con cui vennero annientati alla prima giornata del girone. Prima vittoria per Potter sulla panchina dei “blues”: al Selhurst Park, i londinesi si imponevano sul Crystal Palace con il risultato di due a uno, grazie alle reti di Aubameyang, in gol al 38°, e di Conor Gallagher, il quale al 90° ribaltava un risultato che si era indirizzato in favore del Crystal Palace dopo solo sette minuti, ovvero quando Odsonne Edouard aveva sbloccato il match. Quinto posto momentaneo per il Chelsea, a una lunghezza proprio da quel Brighton con cui il tecnico del Chelsea si era messo in luce nelle precedenti giornate. Quattro a uno esterno per il Newcastle, che fa le prove generali per inserirsi come futura big inglese: al Craven Cottage, Callum Wilson, una doppietta di Almiron e la rete di Longstaff, a realizzare i gol che relegavano a semplice squadra ospitante il Fulham, mai davvero in partita anche a causa dell’espulsione rimediata da Nathaniel Chalobah, dopo solo otto minuti di gara. di Bobby Ried all’88°, l’unica rete per il Fulham, raggiunto in classifica proprio dai “magpies”, a quota undici. Non si fanno male invece le squadre di metà classifica, con i pareggi a reti inviolate tra Bournemouth e Brentford, rispettivamente a nove e dieci punti, come Leeds e Aston Villa attente a guadagnare il punticino che porta la prima a nove e la seconda a otto. A dieci punti l’Everton, che batte in trasferta per due a uno il Southampton, con le reti di Conor Coady e McNeil, a ribaltare il temporaneo vantaggio casalingo siglato dal nigeriano Aribo. Southampton che resta a quota sette, in compagnia del West Ham vincente contro i “wolves”: a sbloccare il match al 29°, la bellissima conclusione al volo di Gianluca Scamacca, che finalmente realizza il suo primo gol in Premier League. Al 54°, è l’inglese Jarrod Bowen a mettere la parola fine sul match, mettendo a segno il due a zero finale. In conclusione, finalmente una vittoria per le “foxes”: nel “monday night”, gli uomini di Brendan Rodgers, superavano e raggiungevano in classifica il Nottingham Forest, sfruttando la serata di grazia di James Maddison, autore di una doppietta che lo porta complessivamente a cinque gol in sette presenze. Barnes al 27° e Daka al 73°, completavano il quadro al King Power Stadium, per un quattro a zero che sa di rinascita per le volpi di Leicester.

Il decimo turno, mette di fronte Arsenal e Liverpool: una sfida per quanto visto in questi tempi che sembrerebbe improba per gli ospiti, ma i “reds” sono feriti, non morti, e la struttura di squadra è sempre quella che solo pochi mesi fa affrontava in finale di Champions il Real Madrid, poi campione. Un “ruggito” di Salah e compagni potrebbe portare in vetta il Manchester City, sicuramente atteso da un impegno almeno sulla carta più semplice, contro il Southampton.

10° giornata:

Bournemouth - Leicester

Chelsea - Wolves

Man City - Southampton 

Newcastle - Brentford

Brighton - Tottenham

Crystal Palace - Leeds 

West Ham - Fulham

Arsenal - Liverpool

Everton - Man Utd

Nottingham - Aston Villa

Incroci notevoli anche nella nostra serie A, nella nona di campionato: Milan - Juve e Udinese - Atalanta, sono sfide che inevitabilmente stravolgeranno i primi posti della classifica, con il Napoli atteso da una gara tutt’altro che impossibile sul campo della Cremonese, e che quindi si potrebbe ritrovare sola in testa al termine di questo turno. Fiorentina - Lazio è un’altra gara che finirà per definire cammino e classifica delle compagini in questione, con i biancocelesti attualmente quarti a quota diciassette, a sole tre lunghezze dal primo posto occupato dai partenopei: un’eventuale vittoria degli uomini di Sarri, li lancerebbe concretamente nella corsa ai posti nobili, quelli che valgono il palcoscenico della Champions League.

La mia Roma impegnata domenica sera contro il Lecce: Wè! Non facciamo scherzi! Siamo già quasi fuori dall’Europa League dopo la batosta di ieri…mi raccomando!

 

Buon week-end amici!

 

#JBLS

Forzaroma27