C'è un gioco, noto in tutto il mondo, di cui si è gran parlato, si chiama Gran Turismo 7, che ha una filosofia tipica del mondo orientale. La correttezza. Ed infatti, in questo game di corse, vengono premiati i giocatori che guidano correttamente, che evitano di fare a sportellate con gli avversari, di buttarli fuori pista, di tagliare la pista e cercare furbate varie. Viene premiata la correttezza in pista, la sportività, viene, invece, penalizzata, anche pesantemente, nell'ottica della gara, la guida scorretta. Certo, non è perfetto come sistema, ma è pur sempre una base, un modello da cui partire.
Partire per cosa? Nel calcio, sinceramente, non se ne può veramente più di comportamenti scorretti, di furbate, di giocatori. Tuffi, sceneggiate, falli inventati, con lo scopo di ingannare l'arbitro e anche il sistema VAR che a quanto pare non riesce nell'immediato a catturare tutto. Però, c'è anche un dopo. Un dopo dove le scorrettezze in campo emergono con chiarezza. Ecco, servirebbe un sistema di penalizzazione verso i giocatori scorretti, simulatori, che ingannano. Può essere una squalifica, può essere una multa, così come, invece, vanno premiati i giocatori corretti. Onesti, sportivi. Quelli che ad esempio dicono all'arbitro che il fallo da rigore non c'era, che il fallo laterale assegnato per errore alla propria squadra spettava all'altra squadra. E questi comportamenti che ci sono, ma sono rarissimi rispetto alle simulazioni e agli inganni, vanno premiati. Servirebbe una sorta di patente della sportività. In questa società se non ci sono incentivi o penalizzazioni pochi, pochissimi, si sentono incentivati a comportarsi diversamente.

Può sembrare fantascienza, ma io penso che con i giusti stimoli e le giuste proposte e soprattutto con la giusta volontà, si può invertire la rotta. Mi sento di lanciare questa proposta da queste pagine. Magari cadrà nel vuoto, magari non porterà a niente, oppure, chissà, forse potrà servire da ispirazione, perché sinceramente di attori scorretti in campo ne siamo veramente stufi.