Un Palladino troppo sbilanciato becca regolarmente e porta a casa schierando sulla carta un bell'abete montano fatto da 3421 incompatibile per tenere il 352 di Inzaghi.
Si sa che gli abeti hanno poche radici e basta qualche folata interista per scardinare una difesa ben poco protetta dei monzesi. Le sciabolate sugli assi ben collaudati di gioco Barella/Di Marco e Bastoni/Dumfries fanno strame della disposizione difensiva brianzola. Inzaghi per la sua Prima mostra solo Thuram come novità anche tattica. Offre già una buona intesa con Lautaro staccandosi in verticalizzazioni che sono una sostanziale novità tattica nel gioco interista.
Non più gioco di boa su Lukaku e scambio uno due veloce. Per il Monza schierare a centrocampo i solo Pessina e Gagliardini, pur in ottima prova quest'ultimo davanti alla suo ex pubblico, è una elegante forma di suicidio. Ai due infatti si aggiunge solo la bella eleganza di palleggio di Colpani ma di ben poca sostanza difensiva. Quindi Palladino non riesce quasi mai a essere pericoloso in avanti, bloccato già al limite dell'area da una difesa dove De Vrij, in prova di precisa applicazione, e Bastoni non lasciano scampo. Calha sta quasi stabilmente basso a fare ulteriore diga di una Inter sorniona pronta a veloci ripartenze lasciando ai monzesi un inutile maggiore possesso palla.
Inzaghi vuole movimento più veloce pur in una serata agostana di grande umidità e si arrabbia moltissimo con Thuram quando lo rimprovera in azione solitaria. Maric povera anima è ingabbiato senza speranza e quindi tutto il gioco di Palladino è più velleitario che altro. Anche piuttosto presuntuoso direi. Ricevere commenti benevoli da parte dei cultori del calcio “attaccare attaccare attaccare” non porta fieno in cascina e una più razionale disposizione a centrocampo sarà essenziale anche con squadre di minore caratura a mio avviso.

Non ci vuole molto perché l'Inter affondi il velleitario gioco monzese. Una perla al volo di Barella, innesca sul settore destro Dumfries togliendo, con questo ottimo gesto tecnico, un tempo al posizionamento della difesa monzese e Caldirola, tagliato fuori dal perfetto cross a rientrare dell'olandese può solo osservare Lautaro in facile conclusione a rete. Con tutto il suo possesso palla il Monza confeziona una sola vera palla gol con il suo terzino sinistro Kyriakopoulos e si vede pure lo straordinario Calha non solo perfetto in fase di costruzione dal basso, ma pure provvidenziale in fase difensiva. Palladino cerca di modificare il suo discutibile assetto iniziale, togliendo Maric che praticamente non l'ha mai vista, e inserendo il più mobile Mota. Cerca ovviamente anche più consistenza, coprendosi di più, con Birindelli mettendosi un poco più a specchio con l'Inter che sostituisce un evanescente Colpani. Sono infatti parecchie le incursioni interiste e due legnate dell'ottimo Di Marco, liberato al tiro, sfiorano i legni. L'Inter tiene tranquillamente in pugno la gara e cominciano i cambi. E che cambi! Carlos Augusto entra al posto di Di Marco. E Cuadrado rileva Dumfries.
Ma una nuova versione tattica dà l'ingresso di Arnautovic. Risponde Palladino con l'ingresso di Machin al posto di Gagliardini. Entra anche Pereira al posto di un D'Ambrosio piuttosto provato. Inessenziale l'apporto del giovanissimo e molto celebrato Carboni. Ovvio che il caldo e la prima in un ancora torrido agosto, possano dire ancora poco in termini tattici, ma Arnautovic delizia la platea con tocchi raffinati e sponde geniali, dimostrandosi un acquisto di grande potenziale rilevanza per i nerazzurri. Un giocatore un poco alla Ibra nei movimenti che offre forse impensabili e nuove soluzioni di manovra a Inzaghi. Quindi l'Inter con solo due acquisti può proporre soluzioni in attacco del tutto inedite, con più verticalizzazioni basate sulla velocità e la buona tecnica di Thuram e sul gioco di manovra di Arnautovic.
A questo si aggiunga la versatilità di Cuadrado sul settore destro. Arnautovic corona la sua brillante entrata con un tocco di gran classe che libera Lautaro sul suo secondo gol e l'argentino nuovo leader indiscusso della nuova Inter, esce giustamente in standing ovation pareggiando già il conto con il suo collega napoletano in un duello di gol che sarà sicuramente uno dei motivi di questo nuovo campionato. Lo sostituisce non certo un Carneade qualunque ma Frattesi completando la batteria di alta qualità dell'Inter di quest'anno. Anche il lungagnone e legnoso Bisseck che si fa subito bere da uno scatto di Caprari fa il suo esordio al posto di un infaticabile Darmian. Da quel poco che di lui si è visto fa bene Inzaghi ad invocare un centrale temendo, forse giustamente, una non ripetizione dello straordinario anno di Acerbi. Viene anche da chiedersi se un vivaio di una squadra come l'Inter magari non sia in grado di produrre qualche giocatore più o meno dello stesso livello di questo Bisseck. Comunque troppo poco e per quello che si è visto nei movimenti mi sembra totalmente inadatto, almeno per ora, in una difesa a tre. Il gioco di Inzaghi si sviluppa sulla falsariga dello scorso anno con movimenti collaudati. Porta forse più uomini in area nel palleggio o nelle ripartenze ma indubbiamente sia Thuram e sia Arnautovic gli offrono soluzioni offensive molto meno scontate e quindi diverse rispetto allo scorso anno. Deve ovviamente inserire Frattesi che nel gioco manovrato e non solo di fulminanti ripartenze può dare un valore di manovra superiore. Per me una Inter, anche se ha affrontato un Monza vagamente scriteriato, che dimostra la bontà della sua campagna acquisti, confermando che Marotta rimane uno dei migliori tecnici, se non il migliore in senso assoluto, in circolazione. Se prende un centrale di provata esperienza, ripetendo ad esempio una manovra alla Acerbi, non vedo molte squadre alla sua altezza in Italia. Pavard mi sembra chiaramente un grande giocatore ma molto in declino sia nella sua nazionale e sia nella sua squadra di club. Se lo prendono vorrà dire che vedono qualcosa di buono da dare in un giocatore che era un fuoriclasse nel suo ruolo. Appunto era. Palladino non può affrontare una squadra della levatura come l'Inter, seppur ancora in partita di sapore estivo, con una formazione garibaldina.
L'uscita di Carlos ha diminuito di parecchi punti percentuali la caratura tecnica della squadra. Anche se il greco spinge è solo un lontano parente del nuovo acquisto interista. Sua comunque l'unica conclusione veramente da gol del Monza. Gli manca terribilmente una punta centrale e soprattutto deve assestare le coperture difensive del suo centrocampo ieri infilato in più di una occasione. A questo livello senza ulteriori interventi e senza una modifica sostanziale del suo assetto di gioco, non è difficile prevedere una annata piuttosto lontana dall'entusiasmante esordio dello scorso anno.
Nell'Inter la crescita in personalità di Lautaro e di Bastoni, per me un centrale di valore mondiale, un Materazzi d'antan con maggiore classe e la crescita esponenziale di un Calha ben lontano parente di quello visto al Milan possono assicurare una costanza e una maggiore sicurezza nei vari “vuoti d'aria” accusati a più riprese in passato.

A parte la ovvia rivalità, l'Inter rappresenta, anche per un milanista come me, un ritorno di squadre con molti giocatori italiani e non una legione straniera per quanto valida possa essere tecnicamente. E' una cosa che a me piace, soprattutto in una rivalutazione e in una crescita di un calcio italico piuttosto e troppo sminuito nelle recenti prestazioni della Nazionale.