Che la Juve domini in Italia da ben 9 anni di fila è un dato di fatto, da tutti conosciuto. Che la mancata competitività delle altre squadre abbia contribuito ai successi bianconeri è un altro importante dato di fatto, ma meno conosciuto o, semplicemente, più ignorato. Non a caso, il distacco o il gap, come siam più soliti definirlo, tra la Juventus e le altre squadre è sempre stato, nel corso di questi anni, notevole, eccezion fatta per la stagione appena conclusa. Ragion per cui mi sono posto una domanda: ma è la Juve troppo forte o sono le altre troppo poco forti? A confermare quanto ho detto in apertura, basta dare un'occhiata al cammino della Juve in Champions League negli ultimi anni, dove le squadre affrontate non hanno nemmeno bisogno di presentazioni. Escluse le due finali nel 2015 e nel 2017, la Vecchia Signora è sempre stata eliminata agli ottavi o ai quarti di finale. Tutto ciò quindi, avvalora la mia tesi, ovvero che la Juve regna in Italia anche e soprattutto per demerito altrui, più che per merito suo. E infatti, quest'anno che le dirette concorrenti si sono considerevolmente rinforzate, la compagine bianconera ha sofferto molto di più rispetto alle annate precedenti. Nonostante tutto, la stagione 2019-20 ha visto, come di consueto, trionfare la Juventus che si gode l'#STRON9ER​​​​​​, in attesa della prossima stagione in cui la candidata n.1 ad intorrempere il predominio juventino in Italia è l'Inter di Conte. Inter che viene da un trascorso positivo con il suo allenatore che è andato ad un passo dal trionfo al suo primo anno a Milano. Ora, i nerazzurri sono chiamati ad una mission impossible ​​​​​, già fallita in passato da Milan, Roma e Napoli: fermare l'egemonia della Juve. Detto così può sembrare facile, ma Lukaku & Co. dovranno battersi dall'inizio alla fine, senza mai cedere anche per porre fine al classico "crollo invernale​​​​​​". Ma come fare? Ecco 5 segreti, o meglio, 5 dritte che possono servire alla volata Scudetto.

  1. Acquisti d'esperienza. Ciò che è mancato, in alcuni tratti di stagione, alla Beneamata è stata l'esperienza. È mancato il Vidal della situazione, osannato più e più volte da Conte che, finalmente, potrà averlo. Ma non basta! All'Inter servono altri 2-3 innesti esperti, come può esserlo Dzeko. 
  2. ​​Più rotazioni. Questo è più un suggerimento per Conte, spesso criticato per le sostituzioni fatte troppo tardi. Sarebbe più giusto optare di più per il turnover contro le squadre minori e non attenersi al modello Inter 2019-20, cioè far stremare i giocatori anche contro il Brescia, tanto per citarne una. 
  3. Prendere Kanté. In questo caso, senza giri di parole si va dritti al sodo: Zhang deve acquistare un top player in centrocampo e Kanté è il profilo giusto, sia per doti tecniche che per affidabilità nel 3-5-2. Però, prima del grande colpo urge sfoltire la rosa per racimolare un bel bruzzoletto da investire successivamente per i colpi in entrata. I possibili partenti sono tanti, su tutti: Brozovic, Perisic, Skriniar, Dalbert e João Mario. 
  4. Basta regali agli avversari. Se volessimo scrivere un racconto sulle rimonte subite dall'Inter nella precedente stagione, c'è da starne certi: un libro non è sufficiente! Troppe volte i nerazzurri, gasati da un momentaneo vantaggio, hanno mollato la presa e si son fatti recuperare. Non può passare inosservato il match Borussia Dortmund - Inter vinto 3 a 2 dai tedeschi dopo l'iniziale 2 a 0 dell'Inter. Conte, quindi, deve svolgere un lavoro non facile: agire sulla mentalità dei giocatori. Per uno come lui, noto per le abilità di motivatore, questo compito non dovrebbe richiedere più del dovuto, ma occhio a non sottovalutare i possibili imprevisti. 
  5. Il fattore uomo-spogliatoio. Ultima indicazione ma non per importanza riguarda i giocatori chiave nello spogliatoio nerazzurro. Con Berni e Borja Valero svincolati anche Ranocchia e Padelli non sono certi del proprio futuro. A livello tecnico, loro 4 non sono mai stati imprescindibili, ma a livello umano sì. A mio personalissimo parere, con Berni e Valero andati, almeno uno tra Ranocchia e Padelli non va venduto.

Chiarito ciò, si spera per l'Inter che possa ritornare ai vertici del calcio italiano ed europeo già dalla prossima stagione. L'Inter che si sta programmando in Viale della Liberazione, è come un auto di lusso ancora da verniciare, pronta poi per correre. Queste 5 dritte non sono altro che i 5 step che separano l'Inter dalla Juve e che separano l'Inter da un sogno chiamato Scudetto.