Ils sont les meilleurs, sie sind die Besten, these are the champions. Die Meister, die Besten, les grandes équipes, the champions!” Sono più che sicuro che nessuno di voi si sia soffermato a leggere con impassibilità l’inno ufficiale della UEFA Champions League, perché è impossibile resistere al fascino che una competizione come la Champions League regala. Le notti magiche sono tornate, le grandi sfide tra corazzate di tutta Europa hanno finalmente ripreso ad incantare i palcoscenici internazionali che, solo al pensiero, riempiono di gioia i nostri cuori, indipendentemente dal fatto che la propria squadra del cuore stia giocando o meno, perché la Champions League è un qualcosa di speciale, inspiegabile a parole. Avantieri, è tornata la prima grande sfida, una di quelle che ha contraddistinto il decennio che si è concluso non più di 10 mesi fa, lo scontro tra due titani del calcio internazionale: Barcellona e Juventus. La prima è in un periodo molto difficile a causa delle burrascose vicissitudini che hanno sconvolto il mondo blaugrana con l’addio del presidente Bartomeu, ufficializzato pochi giorni fa. La seconda, invece, non ha potuto schierare diversi giocatori, su tutti Cristiano Ronaldo, che, tra coronavirus e infortuni, non hanno potuto raggiungere i propri compagni nella supersfida contro il Barça. Nonostante le complicazioni, entrambe le squadre sono arrivate al campo con un unico obiettivo: la vittoria. Una vittoria che, in una partita come questa, sarebbe stata fondamentale sia alla Juve che al Barcellona per allungare le distanze sul resto delle squadre che compongono il girone. La partita è stata sin dai primi minuti intensa, le squadre si sono morse fino all’ultimo minuto, è stata una vera e propria battaglia che però, a discapito dello spettacolo a cui abbiamo assistito, ha avuto un solo vincitore: il Barcellona. Non ci resta, quindi, che rivivere tutti i magici momenti di questa sfida che ha caratterizzato il nostro mercoledì sera all’insegna della Champions.

Juventus-Barcellona: la sfida
Battuto il calcio d’inizio dagli uomini di Koeman che, dopo una velocissima trama offensiva, si sono portati avanti e hanno concluso a rete con Griezmann a cui è stata negata la gioia del gol dal palo.
La partita si è subito accesa, il Barcellona ha continuato a replicare, ma un intervento di Demiral ha tenuto il risultato incollato sullo 0-0. Al 14’ minuto, Messi sventaglia elegantemente un pallone sui piedi di Dembélé il quale, conduce palla, giunge al limite dell’area, finta, controfinta, tiro… gol! Palla deviata da Chiesa sulla quale Szczesny non ci può arrivare! La Juventus, sconsolata, per provare a rimettere in piedi una partita che, fin dai primi minuti, non è stata affatto semplice ha fondato le proprie speranze sul trio offensivo composto da Kulusevski, Dybala e Morata. Proprio quest’ultimo, un minuto dopo il gol del vantaggio blaugrana, viene visto e servito da Cuadrado in profondità con un precisissimo filtrante che lo innesca a tu per tu contro Neto e, fallito il primo tentativo, mette la palla in porta. Nemmeno il tempo di esultare per la compagine bianconera che il VAR annulla il gol a Morata per posizione di offside al momento del passaggio di Cuadrado. Al 29’ minuto, ancora la coppia Cuadrado-Morata si rende protagonista di un’azione offensiva interessante conclusa con un gol al volo della punta spagnola, ma, ancora una volta, il gol viene annullato per la posizione irregolare di quest’ultimo al momento del cross. Sicuramente questi due gol saranno stati utili al morale della Juve che, forte del leggero calo del Barcellona, poteva provare a pareggiare la partita. L’ultima occasione degna di nota nel primo tempo l’hanno avuta gli ospiti con Dembélé che, dopo aver ricevuto palla da Messi, non ha avuto quel cinismo necessario a fargli buttare la palla in rete con freddezza. Il secondo tempo inizia benissimo per entrambe le squadre che sferrano attacchi a ripetizione. Al 56’ minuto, sugli sviluppi di un contropiede, la Juventus trova la rete del pareggio con Morata che, senza difficoltà, spinge la palla in rete e pareggia la partita. Il VAR però, quasi ce l’avesse con lui, gli annulla un altro gol, il terzo per l’esattezza, che avrebbe di fatto portato la gara sul risultato di 1-1. Che sfortuna! Dopo pochi minuti, il Barcellona spinge per cercare di chiudere definitivamente la partita, così Messi, con un sinistro al veleno, sfiora il palo. La squadra di Pirlo era con le gomme a terra, la maggior parte dei calciatori era stanca e il tecnico bianconero, nonostante le sostituzioni effettuate, non riusciva a trovare la giusta quadratura per i suoi. Il Barcellona invece, come se fosse appena sceso in campo, aveva ancora molta energia da spendere e quindi si ritrovava a manovrare la palla sempre nella metà campo avversaria. Non a caso, Griezmann, dopo un lungo possesso palla blaugrana, ha avuto la chance di bucare la porta con un sinistro violento sul secondo palo, ma come accaduto a Messi, la palla si è spenta a lato della porta sfiorando il legno opposto. Dopo qualche minuto, viene espulso Demiral per la Juve a causa di un fallo ai danni dell’ex bianconero Pjanić. Al 90’ minuto, progressione offensiva per il Barça che conquista un calcio di rigore grazie al suo gioiellino Ansu Fati, atterrato in area da Federico Bernardeschi. Messi sul dischetto…gol! Palla da un lato, portiere dall’altro! Messi, con freddezza, segna la rete del 2-0 mandando gli uomini di Pirlo a farsi una doccia fredda. Nonostante il buon calcio espresso dalla Juve nell’arco dei 90 minuti di gioco, questa partita avrà sicuramente indotto Pirlo ad una riflessione. La Juventus, come ogni anno del resto, ha messo nel mirino l’arrivo in finale di Champions League che, mai come quest’anno, si profila molto faticoso per via degli impegni ravvicinati dovuti al posticipo dell’inizio di stagione. Quindi Pirlo dovrà lavorare ancora molto sui suoi ragazzi sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale, perché in partite come questa la Juventus può e deve trovare la via dei 3 punti.

Pirlo, ecco da dove ripartire
Gli spunti per un’approfondita riflessione Pirlo li avrà sicuramente avuti, in primis per il fatto che la propria squadra non è riuscita ad imporre il suo gioco contro degli avversari con la testa completamente sommersa dai problemi che stanno vivendo in casa Barça. Ma non solo. La Juve, nonostante abbia disputato una buona gara, ha dimostrato evidenti deficit in zona difensiva anche e soprattutto a causa delle illustri assenze di de Ligt e Alex Sandro, cosa che però non deve rappresentare un alibi per questa squadra che è stata costruita per arrivare in fondo, in tutte le competizioni con un occhio di riguardo a quella magica coppa dalle grandi orecchie. Di conseguenza, Pirlo deve focalizzare la propria attenzione sul reparto arretrato per cercare di renderlo all’altezza dei top club anche in condizioni estreme, come nel caso del match contro il Barcellona. D’altronde, come diceva John Gregory “Gli attaccanti vincono le partite. Le difese i campionati” e come dargli torto! Magari bastasse solo questo a Pirlo per migliorare i bianconeri al punto tale da renderli uno dei gruppi più affiatati di sempre anche a livello internazionale. Infatti, l’altro grande problema della Juventus è la mancanza di solidità della squadra nei momenti più difficili. Una squadra come la Juventus che, come ho ricordato a più riprese, vuole essere una delle più potenti anche su scala mondiale deve avere una certa solidità che le consenta di ribaltare le partite anche quando le speranze sono ormai andate perdute oppure di tenere duro se il carburante è finito e la partita si è messa in salita. La mancanza di Ronaldo nelle ultime partite si è fatta sentire parecchio in casa Juve che non ha avuto quel guizzo improvviso, quel lampo di genio che avrebbe reso tutto un po’ più facile. Ed è proprio qui che deve intervenire Pirlo! Il tecnico bianconero deve infatti cercare di non far pesare le assenze importanti qualora dovessero ripetersi, perché, nel corso della stagione, raramente si hanno seconde occasioni, andando a lavorare sulla mentalità dei calciatori che, molto spesso, conta di più della qualità. Per dirlo alla Napoleone Bonaparte: “Nel mondo ci sono soltanto due forze, la spada e lo spirito. Alla lunga, la spada viene sempre vinta dallo spirito”.

Questa è una Juve nuova, un cantiere aperto a cui Pirlo sta mettendo mano per renderla a sua immagine e somiglianza. La stagione è appena cominciata e non ha affatto l’aria di essere deludente per il popolo bianconero, ma si sa, il calcio non è come il ciclismo, ovvero caratterizzato dall’alternarsi di salite e discese…il calcio è solo e sempre in salita! Però, sono state gettate tutte le basi per un progetto importante e duraturo che punta a quella tanto agognata Champions League che a Torino non si vede da ben 24 anni.