Il 5 a zero contro il Genoa ricordava il 5 a zero contro il Chievo della scorsa stagione.
Spalletti super felice ed arriva un pareggio miracoloso contro un Barcellona che evitò di fare la goleada all'Inter solo ed esclusivamente per merito di Handanovic. Quel portiere che ha evitato all'Inter contro l'Atalanta di far subire ai nerazzurri milanesi un punteggio tennistico. 

Qualcosa non va in casa Inter da tempo. La squadra non ha mai convinto, Spalletti non ha mai convinto, ma la società ha voluto continuare con questo allenatore. Eppure hanno deciso di insistere. Allenatore che avrà certamente delle responsabilità. A partire da alcune scelte tecniche. Portato sull'altare della gloria per aver rivalutato un decadente J.Mario, che all'Inter non voleva più metterci piede, e criticato per non dare spazio all'erede di Icardi, Martinez. Si sognava un super attacco con i due argentini. Ma con Spalletti non si può. Tolta la difesa centrale a cui si conferisce troppo peso, l'anima balcanica dell'Inter è appunto balcanica. Estremizza le prestazioni come i sentimenti. Lo sappiamo da tempo che Perisic è altalenante e non si può affidare a lui il gioco.
All'Inter serviva come il pane uno come Modric. Più stabile e affidabile. Ma l'Inter ha avuto il merito di farsi sfumare Vidal, che non gioca quasi mai, e creare una grande illusione con Modric. Tanto fumo e poco arrosto. Nonostante ciò, nonostante una partenza in sordina, poi, però, l'Inter dei risultati è riusciti a piazzarli tanto da far accendere a qualcuno la lampadina della speranza che l'antiJuve fosse l'Inter. Quando non lo è. Al massimo lo sarà il Napoli, visto che vince, convince e gioca il miglio calcio italiano, oltre che la Juve stessa. E la batosta contro l'Atalanta ricorda per diversi aspetti quel periodo no che iniziò contro il Pordenone. Che fece il giro d'Italia. Da quel momento inizierà la crisi Inter. Tre sconfitte su quattro partite a dicembre, poi a gennaio tre pareggi consecutivi. Per arrivare a conquistare un piazzamento Champions sul filo del rasoio.

Tutto fumo e niente arrosto? Forse con una guida tecnica diversa oggi si racconterebbe una storia diversa. Chissà. Intanto, gli interisti devono sperare che dopo l'Atalanta l'Inter riesca a trovare la stessa determinazione che la Juve ha espresso in campo contro il Milan dopo la sconfitta in Champions. Altrimenti, stiamone certi, prepariamoci ad una crisi difficile. Come quella iniziata dopo il Pordenone...