La religione romana, rispetto a quella ellenica, presentava aspetti più marcatamente animistici. Per gli antichi Romani, l'universo era popolato da un'infinità di entità soprannaturali, divinità inferiori, ognuna delle quali era accostata a un'attività (il parto, per fare un esempio) o a una persona. Ogni essere umano, in particolare, era accompagnato da un genio, diverso da lui, ma da lui inseparabile. Dopo la dipartita di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, furono eretti templi al suo genio, come se quell'entità fosse una divnità superiore. Lo era diventata come riflesso della superiorità di Augusto rispetto agli altri esseri umani. Ma fermiamoci qui, perché stiamo già uscendo di traccia.
Se fossimo nell'antica Roma, la gente parlerebbe del genio rossonero e ne metterebbe in evidenza la caratteristica principale: è indisponente. Come divinità di basso livello, un daimon per dirla alla greca, non avrebbe la potenza degli dei olimpici. Non sarebbe certo Juppiter optimus maximus né Giano bifronte, pronto a uscire dal tempio in tempo di guerra per combattere con i soldati dell'urbe. Sarebbe uno spiritello fastidioso, indisponente per l'appunto, sempre infilato nei posti più impensati dei suoi nemici, come le tasche, tanto per fare un esempio. Pensate a quanto possano essere fastidiosi gli oggetti che non vi servono quando vi riempiono le tasche.

Sarà stata l'astinenza da Milan, come mi ha fatto notare mia moglie, ma visto che la finale del campionato under-15 veniva trasmessa in streming sul sito della FIGC, ne ho approfittato. Nella serata di Tolentino, i ragazzini under-15 rossoneri si sono regalati il titolo italiano di categoria, battendo una Fiorentina molto agguerrita. Il gol è stato del quotato Camarda, con ottime prestazioni di Liberali e Sala. Liberali è una mezza punta mancina che giostra sulla mezza sinistra e si allarga all'ala. Il tecnico Peruzzo lo utilizza come si usava una volta, quando il calcio era semplice (il giocatore mancino a sinistra e quello destro a destra). Il ragazzo appare a volte un po' egoista, anche troppo, ma è valido. Segnalo anche il portiere Bassorizzi e non per le  proverbiali prodezze, che dicono poco di un portiere, ma per il senso della posizione e la sicurezza negli interventi ordinari. Sono questi ultimi i più difficili per un estremo difensore, con tanti saluti allo sfarfalleggiante e, al momento, sconcertante Donnarumma.
Onore, comunque, ai giovani gigliati che, se nella ripresa avessero ripreso il risultato, non avrebbero rubato nulla.
Il genio rossonero si è rivelato indisponente, in quanto ha servito a tutti questa vittoria dopo che l'Inter si era suicidata a Bologna per la seconda volta nella stagione. Nella finale Under-17, infatti, ha subito 3 goal in 10 minuti contro i felsinei, lasciando nel capoluogo emiliano il secondo titolo della stagione. Volendo, l'Inter si è suicidata su per giù allo stesso minuto in cui lo ha fatto nel derby di ritorno. A furia di sostenere che basta dominare per 75', qualcuno ha finito per crederci.

Chiariamo, l'Inter under-19 aveva, comunque, vinto l'importante campionato Primavera 1 battendo la Roma, per cui a livello giovanile ha fatto comunque molto bene. E lo ha fatto in un torneo in cui Federico Giunti, tecnico del Milan under-19, stava addirittura portando i rossoneri in Primavera 2. Il suo esonero ha salvato la squadra, ma in futuro bisognerà fare attenzione alle persone cui vengono date le chiavi dell'auto. Se non sanno guidare, infatti, potrebbero distruggerla contro un palo. Non ho nulla contro Giunti, ma il suo sostituto, pronti via, ha pareggiato contro l'Inter che, non molti giorni dopo, ha vinto il titolo. Un derby pareggiato, ma contro quella che si è rivelata la migliore squadra della categoria.
Con la vittoria di ieri sera, i rossoneri hanno dimostrato che, nel complesso, il settore giovanile è curato e non trascurato. Anche perché altri ragazzi rossoneri avevano anche raggiunto la semifinale under-17, sconfitti dal Bologna, che poi ha vinto rocambolescamente in finale proprio contro l'Inter. Non solo, il Milan giocherà questa sera la finale del campionato under-16 al Del Duca di Ascoli, lo stadio di Costantino Rozzi, contro la Roma. Il bis, forse, sarebbe troppo, anche perché la Roma ha da sempre un eccellente settore giovanile. Ma, anche se venisse persa, questa la finale ci direbbe che i rossoneri sono il settore giovanile di punta nei 3 campionati riservati a chi ha dai 17 anni in giù.
Milan indisponente, allora, un genietto malefico che si diverte a disturbare il sonno di chi vorrebbe agire indisturbato e vincere facile.
 Penso al Commodo del film "Il gladiatore", quando ferisce a morte il rivale  Massimo Meridio immobilizzato, pensando di vincere agevolmente il duello gladiatorio. Il Diavolo, in sostanza, nel suo piccolo, non si arrende mai e va per la sua strada.

A me, piuttosto, sembra che sia l'Inter la vera centrale nucleare che si sta surriscaldando passo dopo passo. Avete presente quei film in cui sta per accadere il peggio, ma per tutta la pellicola le autorità negano o minimizzano? Il primo campanello d'allarme è stato quello di Perisic, che è fuggito fra le braccia di Conte, nonostante i nerazzurri gli offrissero un buon rinnovo. E potevano farlo, dai! In fondo, se Zhang non riuscisse a rimborsare Oaktree fra un anno, i debiti cascherebbero sul groppone di quel fondo, nel momento in cui divenisse proprietario della società. Se non la va, la spacca, ma i cocci li prende Oaktree. Ora, poi, ci si mette Chala ad attaccare il suo tecnico.
Il caso Chala è interessante, perché ha detto diverse cose contro il Milan e i milanisti, che hanno mandato in bestia i tifosi rossoneri. Ma le sue dichiarazioni sono state, tutto sommato, normali dette da un ex che non si è lasciato bene con il vecchio ambiente. Cosa volevate che dicesse? Non so, che rimpiange l'idilliaco rapporto con una tifoseria che, fino al 2020 diceva di lui: "Da vendere subito per reinvestire il ricavato su uno buono."? Io non ero fra quelli, ma la maggior parte dei tifosi lo erano. Su, ragazzi, cerchiamo di essere adulti. E' tutto l'anno che Chala cerca di rendersi odioso ai rossoneri, ma in fondo si comporta come un ex-coniuge dopo una separazione o un divorzio tribolato. Quanti di noi si comporterebbero diversamente? Chi è senza peccato, si prenda la responsabilità di lanciare la prima pietra.
Il punto dolente dell'intervista riguarda proprio l'Inter. Perché non accade spesso che un giocatore in forza a una squadra dichiari alla stampa che la partita più importante dell'anno è stata persa per colpa del suo tecnico. In nerazzurro si sono sforzati di gettare acqua (e tanta tanta tanta) sul fuoco, ma la cenere e i segni di bruciato sono rimasti.
E' in arrivo Mkhitarian, questo è il vero problema, un giocatore dello stesso livello di Chala e proprio nel suo ruolo. Non è un ciabattone sfiatato che fa numero né un ragazzo da far crescere all'ombra di un collega. E' un giocatore maturotto, ma ancora in carriera. Uno che, per esempio, piace al sottoscritto. Forse è stato preso come riserva di Chala, ma il primo a non esserne convinto sembra essere proprio il turco. Diciamolo, non è un segnale di grandissima fiducia nei confronti di un calciatore, Chala. che era stato ingaggiato in fretta e furia per sostituire Erikksen dopo il brutto malore ai campionati europei. Se i nerazzurri avessero avuto tempo per individuare il sostituto, forse non sarebbe stato il turco.

Sulla sponda rossonera, giunge la nuova che Sven Botman va al Newcastle, squadra che da mesi aveva offerto più soldi dei rossoneri. Dove volevate che andasse? A chi offriva diversi milioni di meno? Credete ancora alla urban legend della volontà del giocatore? La volontà del giocatore conta a parità di offerta fatta al club che ne detiene il cartellino.
Il Milan, dal canto suo, si era fiondato con convinzione sul giocatore a dicembre, dopo l'infortunio di Kjaer. Poi  è esploso Kalulu nel ruolo di centrale e il Milan ha tenuto vivo l'affare nell'ipotesi che il prezzo non lievitasse oltre certi limiti. Nell'ultimo mese, ha dato l'impressione di non voler mollare pubblicamente un giocatore che aveva corteggiato a del quale aveva incassato il gradimento. Un anno e mezzo fa accadde una cosa paragonabile a questa. Simakhan dello Strasburgo, obiettivo dichiarato del Milan, si infortunò. Il Milan lo contendeva al Lipsia, che lo portò a casa con una manciata di milioni in più, senza che i rossoneri ritirassero l'offerta, ma senza che l'adeguassero. Una maniera elegante per ritirarsi. Avevano individuato Tomori, che alla fine è costato di più, ma era pronto subito, in quanto sano, e poteva essere pagato 6 mesi dopo.
Enzo Fernandez del River
aveva dato priorità ai rossoneri per qualche giorno, ma poi è andato subito al Benfica a un prezzo anche più basso della clausola rescissoria. Piaceva a Moncada, ma il Milan ha altri obiettivi e si è tirato indietro prima di compromettersi troppo, come aveva fatto con Botman.
In realtà, credo che questo Milan indisponente continuerà a indisporre i suoi nemici ancora per molto tempo. Certo, non è una società che compra tutti o vince sempre. Non è il Psg, pensando agli acquisti, oppure il Real, pensando alle vittorie. Ma resterà qualcosa di tosto, molto molto molto duro da rodere. Che poi, per un indisponente, è il bello della vita.

Lunedì arriva Origi? Vediamo. L'affare si è protratto, forse per le incertezze del giocatore e forse del Milan, però una volta apposta la firma sul foglio, il passato non conterà più. Certo, se offri 6 milioni di ingaggio, di incertezze ne trovi meno, però hai speso il doppio e diminuisce il budget per le altre operazioni. Origi è un nazionale belga, ha 27 anni ed è nel pieno della carriera, ha esperienza internazionale, è a fine contratto e viene a prendere un ingaggio potabile... cosa volevate di più? Solo le proverbiali uova delle monache sono grosse, fresche e a buon mercato.
Come acquisto, Origi potrebbe ricordare Nestor Combin, che non arrivò con la fama di colpaccio, ma fece bene. Per certi versi ricorda Cambiasso, che arrivò all'Inter come esubero cui il Real non aveva rinnovato il contratto. Poi si è rivelato l'acquisto giusto.

Parlando di monte ingaggi, il Milan ha le disponibilità per farlo lievitare, ma Dybala in rossonero sembra solo una manovra del procuratore per dare fretta all'Inter, visto che, a differenza di quello che credeva l'argentino, non c'è la fila per ingaggiarlo. Queste cose accadono nel mercato.
Per ora, il Milan ha incamerato un altro titolo, quello under-15. A noi milanisti fa piacere, mentre agli altri, com'è corretto che sia, piace meno.