Commentare la prestazione del Milan, senza prendere due lunghi respiri e senza ripercorrere il percorso intrapreso da Mister Pioli, più di tre anni fa, porterebbe sicuramente a considerazioni ben distanti da quelle che vado a proporre.

Lo zero a zero, con cui il Milan torna da Cremona, fotografa perfettamente questo inizio di stagione, che per quanto abbia delle similitudini statistiche con quello dello scorso anno, conclusasi con la vittoria dello scudetto, divergono totalmente su un dato, le difficoltà nell'affrontare le trasferte. Atalanta, Sassuolo, Sampdoria, Empoli, Verona, Torino, Cremonese, sette partite, due pareggi a reti bianche, fin troppo similari, l'uno a uno di Bergamo, in rimonta, tre vittorie soffertissime e la sconfitta di Torino. Dodici punti, una tabellina di marcia ben diversa dall'anno passato, quando il Milan riusciva, proprio giocando lontano da San Siro, a trovare spazi e motivazioni per vincere le partite e spesso con estrema facilità. Rendimento che cambia totalmente giocando fra le mura amiche, a prescindere dalla difficoltà dell'impegno. Sette partite, caratterizzate da solo vittorie, con l'unica eccezione del Napoli, premiato da un "rigorino" che sta diventando abituale e raccogliendo più di quanto meritasse. Dunque, basterebbe questo dato, per capire che il problema principale è mentale e di concentrazione.

Superfluo affermare che: 'partite vinte prima di giocare, non ne esistano'. Se non si lotta su ogni pallone, dal primo minuto al novantesimo, come fosse quello decisivo, dopo diventa sempre più difficile indirizzare la partita in proprio favore e non può esserci sempre Giroud, Tonali o altro, a conquistare la vittoria in prossimità del fischio finale.
Fra gli infortuni e le rotazioni proposte da Mister Pioli, il Milan non ha solo perso certezze e una fluidità di gioco, ma specialmente ha perso "fame" e affiatamento tra i giocatori. Che Ballò Tourè non sia forte come Theo è innegabile, ma non al punto da lasciarlo costantemente fuori dal gioco, al punto di non passargli la palla per paura che possa perderla. Diaz, in spazi ristretti, trova difficoltà e CDK non appare ancora pronto. Poi bisogna analizzare le prestazioni di Leao. Fermo restando che una certa stanchezza possa essere più che comprensibile, è innegabile che tutte le sue problematiche, extra campo, possano influire sulle sue prestazioni.
Non contento dei problemi economici che si trascinano da anni con lo Sporting Lisbona, che dovrà risarcire con 19 Milioni di euro, parte dei quali pagati dal Lilla e dal procuratore Mendez, è riuscito a complicarsi ulteriormente la vita firmando una procura al suo avvocato di fiducia, per poi cercare di annullarla, cosa non riuscita, per tornare fra le braccia di Mendez. Impossibile, oggi, trovare un accordo economico per il rinnovo, avviandosi a grandi passi verso una cessione che appare obbligatoria per non perderlo a zero, nel 2024. Comprensibile quindi che il ragazzo, a pochi giorni da un Mondiale che spera di giocare da protagonista, sia distratto. Se a ciò aggiungiamo l'utilizzo, con Pioli che predilige farlo "entrare nel campo", convergendo al centro, quando a mio giudizio, è allargando il campo che diventa devastante ed impossibile da fermare, ecco che la prestazione di Cremona inizia ad avere una spiegazione.

Maignan, Calabria, Kalulu, Tomori, Theo, Bennacer, Tonali, Saleamakers, CDK, Leao, Giroud, se questa doveva essere la migliore formazione del Milan per questa stagione, ieri sera ne mancavano otto interpreti. E' sufficiente per non cogliere la vittoria? No, ma allo stesso tempo autorizza ampiamente a capire i motivi per un calo, fisico e mentale, che oltretutto sono così uguali a quelli della passata stagione.
La brillantezza fisica è andata smarrita da molto tempo, esattamente da dopo Milan-Juventus. Gli impegni ravvicinati e l'esigenza di superare il girone di Champions hanno certamente esaurito molte risorse mentali, oltretutto obbligando l'allenatore a rotazioni che hanno interferito su quello spirito di gruppo che era il reale valore aggiunto. Pensare che il pareggio di Cremona sia dipeso da una formazione sbagliata, sarebbe superficiale. Se a Torino si è perso perchè la testa poteva essere rivolta al Salisburgo, non ci sono giustificazioni per una partita giocata con troppo superficialità, anche se con impegno, sfociato poi anche in un comprensibilissimo nervosismo. Sicuramente le scelte di Mister Pioli, più che sorprendere la Cremonese, hanno stupito i tifosi milanisti per primi. Da un inedito 3-4-1-2 ai suoi interpreti, per finire ai cambi, apparentemente tardivi e di difficile comprensione, almeno per me. Difficile dubitare dell'allenatore che ha sempre operato in modo quasi perfetto, ma perchè dover cambiare ad ogni partita? Oltretutto a due giornate dalla lunga pausa.

Ci sarà indubbiamente molto da lavorare poichè sono troppi i giocatori inutilizzati e specialmente quello spirito di gruppo che trascinava la squadra a risultati quasi impossibili, sembra svanito.
La squadra ieri è apparsa lenta e confusa, alla ricerca di giocate singole, senza averne le capacità. Il campionato è lungo, c'è ancora tutto il tempo per raddrizzarlo, ma serve un cambio di mentalità, altrimenti ci si dovrà solo aggrappare ad un piazzamento utile per la Champions e per poter trovare quei rinforzi che oggi appaiono indispensabili.