L'articolo 4 del Football (Offenses) Act 1991 è chiaro. "È reato se una persona in una partita di calcio si reca nell'area di gioco o in un'area adiacente a quella di gioco a cui gli spettatori non sono generalmente ammessi, senza alcuna legittima autorizzazione o motivazione legale (che dovrà essere provata)."

Reato significa che vieni arrestato, finisci in galera, oltre che pagare una multa. Ed è stato così nella scorsa stagione, nei campionati inglesi, per quasi 200 tifosi, il record, degli arresti, risale alla stagione 2002/2003, come ricorda la BBC, quando furono 333. Una cifra pazzesca. L'ultimo episodio che ha fatto nuovamente discutere in Inghilterra è relativo alla sfida tra Newcastle United a Bournemouth con l'arresto di sette tifosi che si erano riversati in campo per festeggiare il gol della  propria squadra che aveva raggiunto il pareggio nei minuti finali. Ci sono anche cartelli che avvisano che compiere questo gesto è un reato. E dopo quanto successo sempre in Inghilterra  con l'aggressione di un tifoso del Birmingham: al calciatore dell'Aston Villa, che poi, segnerà il gol partita, la tensione è alta.

Si tratta di fatti diversi, ma quanto accaduto per festeggiare il gol del Newcastle al 94° minuto sta ponendo dubbi sull'esistenza di una norma che rovina la fedina penale di tifosi che altro non volevano fare che condividere con i propri giocatori, in stadi senza più barriere fisiche, la propria gioia. Ciò è comprensibile, se non fosse che i dati, in realtà, sono preoccupanti. Perchè i casi di violenza tra tifoserie stanno crescendo, e non potendo discernere le intenzioni iniziali, la norma, per quanto dura, che sanziona con la galera e una condanna penale, l'invasione di campo, ha una sua ragione, poi, eventualmente, si potrà nel merito affrontare la questione, dei singoli casi, separando i casi di violenza da quelli di semplice gioia. Certo, che sporcarsi la fedina penale per festeggiare con i propri giocatori un gol è effettivamente paradossale.