In questi giorni si ascolta molto la radio, dove vengono fornite informazioni sulla crisi Ucraina, con la speranza di qualche buona notizia, che, invece, non arriva mai. Di fronte a me la mia libreria, composta in gran parte di libri sulla II Guerra Mondiale il cui contenuto avrebbe dovuto far scongiurare il ripetersi di altre guerre; questa cultura ha presentato troppi buchi, troppe voragini, trascurata da una moltitudine di gente che non si è preoccupata della memoria di questo conflitto, ed  poco a poco, ha dimenticato. Proprio nel vuoto[sms1] dell’oblio trova spazio la forza per generare odio e rancore. In quegli antri bui entrano sentimenti di rivalsa, di negazione della fratellanza e  dell’umanità. Dopo la strage del mediterraneo, la guerra sull’Ucraina ci ha ricordato che qualsiasi popolazione di Nazione aggredita ha diritto d’aiuto e d’asilo. Questo principio è emerso oggi sotto la spinta dei profughi  Ucraini, quando per tanto tempo e stato dimenticato da numerosi Paesi Europei. Meglio un ravvedimento tardivo ad una totale mancanza di sensibilità.

Tutta l’umanità non aveva sufficienti difese per le guerre e ce ne rendiamo conto solo adesso che si rilevano impotenti a fermare un conflitto generato dalle idee di un uomo contro la pacifica Ucraina, il Presidente Russo Putin che in questo momento sta invadendo Kiev per occuparla militarmente, provocando un’ azione unita delle nazioni occidentali; le controreazioni russe hanno portato al rischio estremo nucleare.  

Incredibile, pochi mesi fa l’Unione Europea si componeva attorno al principio di cooperazione e unione contro la pandemia. Praticamente tutto il mondo faceva fronte comune durante Il Covid e dopo pochi mesi, ecco che si parla di guerra nucleare. Pare che questo pianeta, afflitto da numerosi mali come  la bonifica ambientale, la fame, prediliga affrontare spese militari che aggravano ogni situazione, e per trovare rifugio si pensa a basi lunari e si dedica tempo alla ricerca di mondi simili alla terra, alla nostra madre terra.

Quando l’uomo si ricorderà di essere il custode di questo pianeta? Quando smetterà di sperperare le sue risorse come le foreste tropicali, minerali rari, per costruire manufatti, armi, grattacieli, e ogni superfluo bene? Quando smetterà di produrre isole di plastica inquinando ogni angolo del globo? Quando smetterà di inquinare o di lasciare inquinare i Paesi emergenti che pensano, per il loro sviluppo, di avere il diritto di inquinare? Quanti problemi risolverebbe evitando guerre, conflitti? Quante vite umane verrebbero salvate senza guerre e evitando di dedicare le risorse per lo sviluppo delle armi?
Quanti oligarchi bisognerebbe mettere in condizioni di non nuocere sequestrando le loro ricchezze accumulate a spese dell’umanità?
Eppure già una volta questa terra fu distrutta quasi completamente ferita a morte ma troppi hanno dimenticato o non hanno mai saputo.
Vivono ignari infischiandosi delle guerre, dei conflitti, dei disastri ecologici. Si pensa, alla bella macchina, alla bella casa, a mangiar e bere bene, con tanti amici. Poi accade qualcosa e gli amici spariscono, si tirano fuori armi e bombe, e si regolano i conti, su larga scala come nel Far – West. E’ dunque questo il destino di noi umani?

Eppure quanto lavoro ci sarebbe da fare, quanta manutenzione, evitando che i ponti collassino o le seggiovie cadessero..., quanta fame nell’Africa sarebbe eliminata…, quante foreste risparmiate..., quante malattie sconfitte… se l’uomo solo pensasse al bene comune e non esclusivamente ad arricchirsi! Il bene comune, la capacità di far qualcosa per tutti, tenendo in piedi per esempio questo nostro Paese, in gran parte bene UNESCO, dalle bellezze antiche, da conservare e valorizzare. Quello è il nostro bene comune, evitando di vendere intere zone a stranieri che un giorno diventeranno delle colonie e sarà dura riaverle.

Quanti spazi vuoti nel nostro cervello collettivo, quante dimenticanze, quanti sprechi. Eppure eravamo un  Paese povero, la gente emigrava e non si ricorda più cosa vuol dire, e torna a farlo perché in Italia non si crea lavoro.
Ho parlato dell’Italia, ma tutti facciamo così, tutti facciamo gli struzzi? Non impariamo dagli errori?
Anzi si persevera. Non lamentiamoci se un giorno ci ritroveremo un carro armato nel giardino che ci ordina di andarcene per non essere ammazzati.

Eppure questo mondo ci aveva dato avvisaglie di quel che era, conl’11 settembre 2001, l’abbattimento delle torri gemelle con due aerei di linea, e numerosi attentati successivi. Avevamo avuto avvertimenti, ma forse il problema non e stato risolto.
Questa volta il segnale è al massimo: se si supera il limite rischiamo di distruggere il nostro pianeta.
Una simile autodistruzione e un follia! Un suicidio Collettivo. L’artefice di questa guerra deve essere arrestato e messo in condizioni di non nuocere. L’azione forse può comandarla l’ONU anche col veto Russo (che non puo essere dato): il posto è dell’URSS che non esiste piu. Anche questo è un buco dell’oblio, diamogli spazio.

Purtroppo è probabile che i russi, paralizzando la Comunità internazionale con le bombe nucleari, prima o poi si decidano per un attacco definitivo e l’Ucraina cadrà.
Ma non del tutto: si prospettano anni di lotta partigiana.

Si spera che uno dei mediatori al tavolo abbia finalmente l’idea giusta e faccia parlare i due contendenti, trovando un accordo onorevole per entrambe le parti. Voglia l’uomo essere capace di ciò.

 

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