Non è ancora finito il campionato ma sappiamo dove ci collocheremo. A 15-20 punti dallo stesso nostro punteggio raggiunto lo scorso anno.
Non voglio paragonarlo alle altre squadre, a chi è cresciuto, a chi ci ha superato, a chi per rosa, denari e a volte spocchia, era già superiore anche se il campo disse cosa differente.
Parlo di noi perché 15-20 punti di differenza sono una infinità che descrive alternativamente o la spropositata performance dello scorso anno... e allora mi toccherebbe dare pure credito ai detrattori che ci hanno definito "miracolati"... oppure in modo ancor meno gradito, che quest'anno abbiamo performato molto al di sotto di quanto lecito aspettarsi.
In entrambe le ipotesi non se ne esce bene. Non ne esce bene la proprietà né la dirigenza. Non ne esce bene l'allenatore e in parte (una buona parte) nemmeno i giocatori. Inutile ribadire ciò che è risultato ovvio: campagna acquisti errata, perché disallineata dalle esigenze tattiche dell'allenatore. Scelta errata degli interpreti a sostituire chi non c'era più (Kessie) o chi non ci sarebbe stato con alte probabilità (Ibrahimovic). Un all-in che grida 'disgrazia, flop' per il pessimo livello espresso di approccio mentale. C'è chi con 50 milioni ci fa la birra da distribuire negli spogliatoi (le inglesi, il PSG...) c'è chi con 50 milioni di campagna e un degno player trading, ci costruisce una squadra migliore e rafforzata. Noi no. Non siamo né una né l'altra realtà: troppo deboli economicamente, legati allo sviluppo sostenibile imposto dai fondi, che tarpa le ali di ogni velleità ma troppo importanti, mediaticamente, per fare campagne che non ci ficchino nomi in bocca in grado di riempire le pagine dei giornali per una estate.
Ora siamo arrivati invece ai profili che 'sembrano' utili, smart, affari da fare... Mi ricordano tanto Botman e Sanches. Loftus-Cheek e Kamada. Non ovviamente per ruolo o caratteristiche tecniche. Ma per quel sentore di affare "già in porto", che poi inesorabilmente di fronte alle cifre diventano un Origi e un Bakayoko.

La cosa più importante oggi è sapere cosa vuol fare Cardinale. Investire sulla rosa o no. Se la risposta è sì, questi nomi non sono tali da spostare equilibri. A meno che non rientrino come primi 2 tasselli di un cambio che preveda almeno 10 addii e altrettanti arrivi. Se invece non intende mettere mano al proprio portafoglio d'oltreoceano, scordiamoci tranquillamente pure questi. O peggio che vengano sbandierati come i nuovi Kakà o Gattuso, come quasi ci è stato venduto il pessimo Divock... che vi ricordo, per chi si fa abbindolare dalle parole del "garante dei tifosi", che NON era l'alternativa a Giroud ma il titolare che avrebbe poi Lui.. rifiatato, quando Giroud entrava alla bisogna, in attesa del grande rientro del Mahatma Zlatan. Questo era.

Ma da ora basta fumo negli occhi. Vogliamo un piano serio di crescita. Vogliamo una proprietà che parli di obiettivi sportivi, che nella visione non abbia la speculazione edilizia, ma un sano e bilanciato afflato da mecenate.
Siamo il Milan... Quello che ha 7 Champions... ad insaputa dell'acquirente...