Il cellulare squilla nella camera di albergo di Allegri: è il Presidente.
Con un tono di voce insolitamente rassicurante, Agnelli rincuora il suo tecnico invitandolo a non dare troppo peso alle critiche che gli sono piovute addosso, a seguito della sconfitta contro l’Ajax. Inoltre, aggiunge che non dovrà preoccuparsi per la panchina, perché sarà ancora l’allenatore per molti anni, che è scritto nel destino, e oggi ne è più convinto che mai.
Allegri commosso ringrazia, e gli promette che il prossimo anno sarà ancora più determinato, vincerà perfino il trofeo TIM. Appena chiude con il presidente, un suono avverte la ricezione di messaggio whatsapp. Proviene da “amore mio” e recita: “Sei ancora incazzato per ieri? Non ti preoccupare, hai pur sempre uno scudetto da festeggiare. Un bacio dove vuoi tu, Mario”.
Sebbene la chiamata del presidente, associata al messaggino di un suo intimo amico, abbia mitigato l’amarezza del tecnico bianconero, l’eliminazione dalla coppa non può essere metabolizzata facilmente. Allora decide di scendere al bar per farsi un bicchierino. Una volta nel locale, ampio e semideserto, sceglie di sedersi ad un tavolo piuttosto grande.
Un giovane cameriere, con fare sbrigativo, gli si avvicina per prendere l’ordinazione. Allegri vuole sbracare con qualcosa di veramente forte, da uomini duri, per mandare giù la sua profonda amarezza. E così che chiede latte con Nesquik amaro, doppio. Il ragazzo, con un sorriso beffardo, si reca dietro al bancone per preparare la tazza. Nell’attesa, Allegri inizia a disporre le sedie intorno al tavolo secondo uno schema a lui congeniale: ne posiziona due alla sua destra e due alla sua sinistra, nella parte più lunga del banco. Ai lati ne mette un paio e, di fronte, ne lascia una sola. Ora si sente più sicuro, protetto.
D’un tratto una bellissima donna entra nel locale, catalizzando gli sguardi inebetiti dei pochi presenti. Non passa inosservata l’occhiata maliziosa che la donna rivolge al tecnico bianconero, mentre si reca al bancone per un drink. Gli ormoni del giovane cameriere fanno la ola, e con un fare sfrontato azzarda l’approccio. Tuttavia, la donna non occhi che per Allegri. Un signore seduto alle spalle del tecnico bianconero assiste alla scena, e sente il dovere di avvicinarlo per stimolare la prima mossa, e non sprecare cotanta bellezza. Allegri risponde che ha una tattica tutta sua: “proverò a sedurla con lo sguardo da questo lato del tavolo”. L’uomo non è molto convinto della sua scelta, evidentemente troppo attendista. La donna manda giù il primo drink, poi il secondo, e ne chiede un terzo. Il tutto mentre il cameriere continua, spavaldo, a molestarla, non senza una certa insolenza. Ma la donna continua a mandare messaggi sempre più espliciti ad un Allegri che, al contrario, non abbozza alcuna reazione.
Mandato giù anche il terzo drink, decide che dovrà essere lei a fare il primo passo se vuole evitare di fare notte fra la noia più totale. Si avvicina al tecnico e con voce suadente gli sussurra: “ho ancora 90 minuti, vuoi venire nella mia camera e giocare con me?”. Allegri ribatte: “Solitamente io non gioco più di mezz’ora”. La donna decide che può anche andar bene, a patto che sia mezz’ora di grande passione. E aggiunge: “il tempo non interessa, basta che mi strapazzi per bene, dominandomi con grande intensità”. Il tecnico bianconero non ha dubbi: “Ti riuscirò a dominare difendendomi... e dopo, se vorrai divertirti, ti porterò anche al circo!”. La donna, sconcertata, torna al bancone.
Ma Allegri è sicuro di averla in pugno, basta gestire la situazione con molta 'halma', e baldanzoso si reca alla toilette per mettere a posto l’accenno di toupè diradato.
Al ritorno la donna non c’è più, e un biglietto sul suo tavolo recita: “ce la farai il prossimo anno, forse”. Sul bancone un cartello con su scritto: “torno subito, forse. P.S. vado a fare il triplete”.

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