Giovedì scorso il Milan ha deciso, finalmente, di fare sul serio per Zlatan Ibrahimovic, attestando la sua offerta su posizioni vicine alle richieste dello svedese. In contemporanea Maldini si è fiondato su Tonali e, giusto il tempo di adeguare ulteriormente l'offerta per Ibra, nel fine settimana il Milan si accordava anche con Tonali e Cellino, il presidente del Brescia, definendo i dettagli dell'operazione nei primi giorni di questa settimana. Avendo ormai strategie definite sul proprio tavolo di lavoro, Maldini ha rotto anche gli indugi per Brahim Diaz, giovane che il Real Madrid aveva preso dal Manchester City senza utilizzarlo, portandolo a casa in prestito secco. Da tempo il Milan era sul ragazzo, ma storceva il naso di fronte alla forumla del prestito secco, più che altro per mantenere in caldo la trattativa senza concluderla, in attesa di definire i propri orizzonti. Con la firma di Ibrahimovic, Maldini è passato all'azione. Il Milan avrebbe preso anche Bakayoko, ma il Chelsea sta facendo una tattica ostruzionistica sul prestito, per spingere i rossoneri, mi sembra evidente, a staccare un assegno e portare subito a casa l'ivoriano, del quale i londinesi non saprebbero cosa fare fra un anno, con solo una stagione di contratto davanti.

Entrando nei dettagli, la firma di Tonali si presenta come una formalità. Il ritardo è dovuto alla quarantena cui era sottoposto il giocatore e che è agli sgoccioli. La firma arriverà quando le sue relazioni sociali torneranno alla normalità e si tratta di un colpo autentico, il colpo più importante del mercato in corso. La formula, prestito oneroso di 10 milioni e diritto di riscatto, garantisce Cellino, che si ritroverà in cassa una bella cifra e il giocatore, se il Milan dovesse cambiare idea. La stessa formula, nel contempo, lascia al Milan una via d'uscita, anche se un po' costosa, qualora un nuovo acquirente dovesse subentrare in questi mesi e avesse altri progetti.

La formula con cui arriva Brahim Diaz è, all'apparenza, sfavorevole, perché i rossoneri rischiano di valorizzare un giocatori altrui. In realtà sembra che, come Todibo del Barcellona a gennaio, Diaz fosse perplesso nel legarsi definitivamente al travagliato Milan attuale che, rispetto al Real Madrid, è tutto da scoprire. Qualche mese fa i rossoneri, forse un po' offesi, lasciarono andare Todibo, prendendo Kjaer (acquisto peraltro azzeccatissimo), ma forse hanno capito che oggi il Milan non può comportarsi come una volta, quando c'era la fila per giocarci. I rossoneri devono meritarsi la stima di Ibrahim Diaz e, considerando ciò, Maldini ha aperto le porte al perplesso giocatore.

Il punto dolente del mercato rossonero è Bakayoko. Il Chelsea non punta più su di lui, ma è evidentemente irritato con i rossoneri, che in passato, sia pure con diverse gestioni societarie, hanno preso giocatori dei Blues in prestito secco o con diritto di riscatto, rimandandoli però sempre al mittente. Il Chelsea ritiene che la tattica del Milan sia quella di acquisire il giocatore e poi, a fine anno, non avendo obblighi di acquisto, giocare al ribasso contando che l'interessato ha un anno in meno di contratto. I Blues hanno torto o ragione? Quein sabe? Ciò che conta è che a Londra ne siano convinti, quindi, al di là di tutte le voci che spuntano sulle posizioni nella trattativa, il Chelsea sta facendo di tutto per convincere il Milan a scucire 20-22 milioni di euro... oggi e sull'unghia. Essendo un estimatore di Bakayoko, io lo farei, considerando quella cifra adeguata al valore del giocatore e rispettosa delle esigenze del club di provenienza. Come già detto, invece, in rossonero sperano di allettare un futuro acquirente con la prospettiva di avere meno vincoli possibili e di non essere obbligati a puntare sulle scelte della gestione attuale. Maldini ha provato a mettere pressione al Chelsea incontrando gli agenti di altri giocatori e facendo girare voci su Boubakary Soumaré del Lille. Punterebbe sul secondo, se il Chelsea si intestardisse? Difficile dirlo, forse, come forse virerebbe su un nome a sorpresa.

Avendo firmato Ibra, il Milan non considera più Jovic una priorità, ma un'occasione di mercato. E' probabile che, comunque, ne abbia discusso con il Real e che ci sia un accordo per un trasferimento del serbo a fine mercato con la stessa formula di Diaz, nell'ipotesi in cui nessuno si sia presentato da Florentino Perez coi dindi i mano.

Per un assalto vero a Chiesa, si aspetterà l'eventuale monetizzazione del cartellino di Paquetà? Milenkovic e Pezzella sono profili per i quali svenarsi? Non sarebbe forse meglio puntare su Fofana? Belle domande alle quali avremo, forse, risposta solo nei prossimi giorni.