Il Governo Draghi ha deliberato le nuove aperture  che incideranno nella ripresa delle attività economiche e commerciali da tempo strozzate dalla pandemìa. Il parto non è stato facile, e non solo per  la complessità e la difficoltà di contemperare le necessità sanitarie e commerciali, ma per le "solite" critiche di alcuni esponenti politici che dovrebbero fare parte del Governo, ma pare non sappiano collocarsi bene nella vicenda sociale che li coinvolge. Non si sa se Salvini, ed alcuni esponenti del suo partito, siano al Governo, oppure all'opposizione. Probabilmente hanno delle crisi di identità, ma sembra più probabile che abbiano più a cuore la campagna elettorale piuttosto delle vere necessità degli italiani. Sembra proprio che Astolfo, servitore di Orlando, divenuto furioso, debba andare sulla Luna e  fare degli straordinari, perchè oltre al senno dell'eroe Ariostano, debba cercare anche quello di qualche politico più che mai sulla strada del nonsenso e l'attività di "sciacallaggio" sempre viva e sempre tendente a portare a casa qualche voto anzichè la salute collettiva.  Il frequente riferimento alle "partite Iva" è diventato stucchevole, come se in Italia ci fossero solo le partite Iva, che poi chiunque abbia un'attività, anche no-profit, diversa da lavoro dipendente, possiede una partita Iva, compreso i condomini. E' chiara l'allusione ai commercianti, artigiani e professionisti vari, notoriamente sospetti di evadere le tasse, ma si sa che spesso i citati possessori di partite Iva, dopo avere votato per loro, sono stati subito abbandonati alle loro sorti, perchè i provvedimenti a loro favore erano improponibili per le casse dello Stato. E poi perchè per le stesse categorie interessate, la pretesa era non quella di avere provvedimenti tendenti a superare i disagi e  proposte di snellimento burocratico, ma unicamente di rimanere nel loro limbo dorato(ma non troppo) dove esercitare la lbertà di non pagare le tasse, e così anche deprimere i contributi pensionistici. E molti ex commercianti e artigiani, ora in pensione, si lamentano della scarsità della pensione che percepiscono, ma se non hanno versato contributi adeguati, la retribuzione è comunque commisurata al reddito dichiarato. Per poi vedere che quando si trovavano nella scure dei controlli fiscali, da parte dell'agenzia delle Entrate, hanno pagato la loro inadempienza piuttosto salatamente, ma in quel caso i politici di turno non sono accorsi in loro aiuto. Come a dire:"Te l'ho detto io che potevi evadere?" E mi permetto di dire che molti commercialisti, nel momento in cui l'informatica si è alleata alla Pubblica Amministrazione, hanno dichiarato redditi incomprensibili, inserendo così il cliente nella lente dell'accertamento fiscale. Ed è anche ridicola la situazione nella quale alcuni di questi soggetti si presentano in banca per un affidamento, e presentano redditi incongruenti per le somme richieste. Molti riferiscono ai dipendenti la famosa frase:"Si, questo è il reddito ufficiale, ma faccio molto di più in nero." La risposta della banca non può che essere negativa, e per due motivi. Il primo, in un documento ufficiale presentabile al controllo della Banca d'Italia, scrivere ed affermare un reato fiscale è da autodenuncia. Il secondo, è che un soggetto che si presta abitualmente alla frode fiscale (perchè tale è l'evasione), può essere considerato uno  scarso merito  di credito che pregiudica la restituzione dello stesso a causa di possibili sanzioni, chiusure ed altri provvedimenti tendenti a deprimere la capacità di reddito del cliente. Per il colmo delle cose, sembra che l'unico Governo che ha fatto un provvedimento realmente efficace per queste categorie, fu quello di Prodi nel 1996, che grazie aVisco(l'odiato Visco), inventò il modulo F24, tramite il quale finalmente le succitate categorie potevano compensare già nella prima dichiarazione i debiti fiscali con i crediti d'imposta, generando molte diminuzioni di versamenti di imposte, risolvendo anche molti problemi di liquidità, vero problema delle aziende e degli artigiani.
Da allora, di riforme vere sul fronte del fisco non se ne sono viste, se non aumentando balzelli vari, o improvvisi benefici fiscali a redditi alti(governo Berlusconi 2002) subito revocati per mancanza di fondi. Ma il problema si deve risolvere con adeguate riforme fiscali tendenti a sopprimere tasse inutili, lungaggini burocratiche, snellezza del procedimento di imposizione fiscale, e lanciare il messaggio a tutti i contribuenti che se, da una parte si viene incontro a riduzioni di imposte, dall'altra ci saranno regole severe per chi non rispetta le regole. In Gran Bretagna, se un'anziana signora evade le tasse, può tranquillamente essere condannata alla reclusione. Qui se uno evade, lo fanno Cavaliere del Lavoro. Il problema è che si ha la sensazione di uno scollamento tra società e politica, dove le persone vengono indirizzate ad una difficile coesione sociale, mettendo gli uni contro gli altri, mentre invece è dalla coesione sociale che si può trovare l'impulso per   uscire dai guasti e dai danni della pandemìa. La medicina non è solo affidata ai vaccini o alle nuove terapie, ma alla forza di rinnovamento e di cambiamento che possiamo tutti insieme convogliare nella ricerca delle nuove risorse e delle opportunità che nascono da ogni momento difficile. Continuare ad agire sulle difficoltà e sulle depressioni della gente è un esercizio perverso tendente ad un unica utilità: l'accrescimento del potere di qualcuno. E il potere di qualcuno, non è esercizio di democrazia, dove l'esclusione di parti sociali dalla vita pubblica e politica non risolve i problemi, ma ne crea di altri. Ci vogliono anche nuove regole che portino al superamento delle forze occulte che attanagliano la nostra vita economica e lavorativa. Portare i nostri giovani ad accedere a incarichi e lavori per meritocrazia e non per conoscenza "lobbystica", evitare che centri di soggetti addetti a regolazione di pubblici interessi, non perseguano traguardi personali ma di diffusa utilità, vedi ad esempio l'accentramento della sanità dal territorio a centri privati, dove il profitto ha prevalso sulla corretta gestione delle esigenze dei cittadini. E questo nel caso pandemico si è rivelato il "vulnus" della situazione sanitaria esplosa, con vittime naccettabili per una società moderna ed evoluta. Bisogna dire basta alla politica dell'odio. L'odio del diverso, dello straniero, della pelle diversa, dell'altra religione. Tutte situazioni divisive, che acuiscono le tensioni sociali, che portano alla violenza, che disperdono il patrimonio umano di conoscenze e capacità economiche faticosamente costruiti negli anni di studio e di esperienze accumulate nel campo lavorativo e di ricerca. Bisogna che ognuno, invece di perseguire l'odio, cerchi l'amore. Si, l'amore verso i cittadini è amore per le istituzioni, perchè non sono dei contenitori statici costruti da muri e mobili, ma sono l'insieme di soggetti animati dalla rierca del benessere personale, ma anche collettivo. Nella" Ricchezza delle nazioni", Adamo Smith ci ricordava che è dall'egoismo di ognuno che si persegue il benessere di tutti. L'impulso che porta alla ricerca del proprio guadagno(onesto), è il motore della nostra vita economica, sociale ed anche religiosa. perchè la libertà religiosa deve essere consentita a tutti. Anche se non ci piace, ma tutti hanno diritto ad esercitare le proprie libertà, senza ssere discriminati per puro propagandismo politico. Ci vuole uno sforzo culturale, perché mai come oggi la differenza di istruzione porta alla manipolazione dei soggetti meno istruiti, più manipolabili. Non si può citare Machiavelli, dicendo che "il fine giustifica i mezzi", perché vuol dire non conoscere Machiavelli, che nel venticinquesimo libro del "Principe", parlava di fini e di mezzi, ma indicando la politica ed i mezzi a disposizione della politica per raggiungere il potere. Non disse mai che si poteva anche fare terra bruciata o usare violenza per raggungere i propri scopi, ed infatti nel libro successivo parla della "golpe e del lione", la volpe e il leone, dove spiega che forza ed astuzia devono contemperarsi nel perseguire i fini(la politica) con i mezzi(la società nella quale si vive).
La ricerca della felicità è lo sforzo di ognuno, ma la felicità immediata non la trova nessuno, anche per quella ci si deve allenare ed esercitare nelle virtù cardinali, la Forza, la temperanza, la giustizia, e la prudenza. E la prudenza che dobbiamo usare oggi se vogliamo riaprire, la prudenza nel non avere fretta, la forza dei vaccini, la temperanza delle persone che lottano senza tregua e la giustizia che deve sempre applicarsi per ogni situazione, senza permettere discriminazioni e mancanze di regole condivise.