Siamo alle soglie della decisione UEFA sull'ammissione del Milan alle Coppe Europee e/o sull'inflizione di sanzioni pecuniarie. Ce ne accorgeremmo agevolmente anche se non lo sapessimo, visto che spuntano come funghi i soci di minoranza e si sa che un socio di minoranza è una bella garanzia di continuità della gestione sociale. I soci di minoranza sono i santi protettori dei finanzieri come Mr. Li. Ognuno di essi ne ha uno, come l'angioletto custode, l'Angioletto del Signore che lo veglia a tutte l'ore...

Se ricordate, Bee Taechaubol era disposto a imvestire € 500 milioni per diventare il socio di minoranza al 49%, cioè senza un briciolo di potere decisionale, accollandosi in cambio l'identica percentuale di pesi dell'indebitata società A.C. Milan. Non era credibile e infatti non se ne fece nulla. Avrei voluto vedere!

Ora, secondo voci autorevoli (degli stessi organi di informazione che davano per fattibile e fatta l'operazione Bee, quindi voci autorevolissime e credibilissime), nel Milan starebbe per entrare un nuovo socio di minoranza, per quote più modeste che, tuttavia, se le quotazioni fossero le stesse a cui ha comprato Mr Li, sarebbero comunque dei debiti acquistati a carissimo prezzo. Come dire che c'è chi si fa frustare e chi fa tali operazioni, per cui ragionando così, in UEFA potrebbero prendere la cosa per buona. Speriamo, che ve devo dì?

C'è un indizio interessante, però: si fanno i nomi di due personaggi conosciuti e si dice che, tuttavia, ce ne sarebbe un altro, il quale ovviamente ama mantenere il riserbo. Considerando che anche YongHong Li fu presentato come un uomo riservato. direi che siamo in linea con la tradizione, perché l'acquisto del Milan è terreno di caccia delle persone riservate. Non so come la prenderanno in UEFA nel sapere che, ad affiancare una persona di cui non si sa nulla, ce ne potrebbe essere un'altra di cui non si sa nulla uguale. Magari sono fessi e potrebbero non farci caso, dal momento che un socio di minoranza è un socio di minoranza e quindi, se ci fosse, sarebbe come una mano benedetta.

In realtà, dal momento che le azioni di YongHong Li sono oggetto di pegno, questo signore, qualora esista, acquisterebbe qualcosa che non varrebbe nulla se, alla scadenza, non venisse onorato il debito con Elliott. Quindi, considerando che Li è in bolletta, il nuovo socio dovrebbe essere pronto a versare di tasca propria i dindi per tacitare il creditore americano. E dovrebbe farlo lasciando comunque una parte di azioni e diritti di marketing a Li, almeno stando a quel che si scrive, quando invece gli basterebbe attendere qualche settimana e bussare alla porta di Elliott per prendersi con la stessa cifra (o poco di più) tutta la torta. State certi che non troverebbe la fila, anche a 350 milioni.

La verità è che, come YongHong Li riesce sempre a farsi prestare qualcosa a ogni scadenza (se avessi il suo recapito, lo contatterei per sapere come fa, una tecnica simile fa sempre comodo...), potrebbe anche presentare qualcuno che si qualifichi come socio di minoranza. Ma avendolo trovato lui, un po' di sano senso comune ci dice che non cambierenne niente.

Il problema è capire se in UEFA sono disposti a crederci. Forse quei signori sono dei gran creduloni, ma dalle voci che filtrano sulle sanzioni riservate all'Inter (la cui situazione societaria è molto più chiara di quella rossonera), mi chiedo se davvero possiamo esserne certi.

Personalmente ne dubito.