NOTA della redazione per i blogger: per il mese di febbraio, sono stati sospesi i voti agli articoli, ecco perché tutti i blogger ricevono una bassa valutazione con il voto 1; vogliamo dunque chiarire che non è un giudizio negativo al pezzo qui proposto. Grazie per continuare a scrivere su VxL.


Guglielmo di Occam, filosofo e frate francescano nato verso il 1280 nel Surrey, in Inghilterra, elaborò un principio ancora oggi adottato in economia, detto anche principio di parsimonia, che indica in modo metodologico come davanti a un problema occorra scegliere la soluzione più semplice tra quelle reputate egualmente valide.
Se questo concetto può sembrare banale ai nostri occhi proviamo ad accostarlo al calcio e vediamo che succede. Davanti a un problema, fare gol o aggirare un centrocampo schierato a 5, ad esempio, scegliamo la soluzione più semplice tra tutte quelle disponibili. Ecco, Milan – Napoli, partita giocata domenica 11 febbraio alle ore 20,45 è stato un piccolo esempio di come un filosofo del XIV secolo (anche se nato in quello precedente) avesse intravisto come risolvere un problema atavico del Milan allenato dal Coach parmense. Come si deve disporre in campo la formazione rossonera (grigia, per l’occasione) quando gli avversari giocano con un centrocampo a 5? Fino a oggi, il Milan aveva sofferto (e perso) contro tutte le squadre di alta classifica che usano questo schema di gioco.
A dire il vero, i rossoneri sono andati in difficoltà anche con formazioni medio piccole che predisponevano una diga a centrocampo (vedasi l’Udinese, che ha vinto a San Siro e perso in casa di misura). In onore al principio tanto caro a Guglielmo di Occam, il Milan segna un gol con Theo Hernandez con soli tre passaggi nella metacampo avversaria al 25° del primo tempo, consegnando l’iniziativa e il possesso palla agli avversari (che vinceranno la sfida per 60 a 40%). Dopodiché schiera una squadra corta come sarebbe tanto piaciuta a Arrigo Sacchi, cercando di sfruttare l’arma del contropiede con Leao sugli scudi.
Il risultato finale, la vittoria di corto muso, mostra implacabilmente ciò che si sarebbe dovuto fare all’andata per ottenere la posta piena anziché dividersi il punticino del pareggio. La partita di chi ha giocato in mezzo al campo (Adli, Bennacer e Loftus-Cheek) è stata altalenante. Il francese ha disputato un ottimo incontro, dimostrandosi all’altezza del compito affidatogli. L’algerino (che ha sbagliato una velenosa palla spalancando la porta agli avversari che per fortuna hanno sprecato l’occasione) ha pagato il fatto di non aver ancora raggiunto la forma ottimale e l’uscita dal campo per crampi al 65° è lì a dimostrarlo. L’inglese Loftus-Cheek è sembrato un po’ fermo sulle gambe ma potrebbe aver risentito più degli altri suoi compagni i nuovi carichi di lavoro introdotti dal tecnico in settimana.

La difesa ha visto Capitan Calabria uscire dal campo ed essere sostituito da Florenzi al 37° del primo tempo per infortunio, un “problema agli adduttori”. Il danese Kjaer ha tratto giovamento dalle ridotte distante tra i reparti, mentre Gabbia ha inanellato un’altra prestazione più che positiva al suo bilancio personale tanto che sembra non fare più notizia. Theo Hernandez, criticatissimo per le sue ultime prestazioni, disputa un incontro da incorniciare. Leao e Pulisic hanno punzecchiato i partenopei ma non sono sembrati essere al meglio della condizione dal punto di vista psicofisico. Anche Giroud è parso lontano dall’essere in giornata di vena.
L’avversario, il Napoli di Mazzarri, ha dato l’impressione di essere meno combattivo di quello di Garcia, incontrato all’andata, ma più quadrato e meglio disposto in campo.

Giovedì sera 15 febbraio alle 21,00 a Milano arrivano i francesi del Rennes per l’andata del turno di Europa League. Non è Natale ma sarebbe sperabile che le rennes siano sinonimo di regali e di felicità.
Con la competizione europea i turni settimanali torneranno a essere due/tre. Questo significherà ancora una volta che ricomincerà lo stillicidio di infortuni e il calvario che ne consegue?
Chissà. Dal canto nostro si spera che il rasoio di Occam abbia modo di mostrare ai rossoneri la via più facile per raggiungere uno degli ultimi due traguardi stagionali rimasti ancora in palio e mantenga inalterato il vantaggio conseguito per l’altro.
Sperare non è peccato. Dico bene?