Il Milan vince al Castellani la terza partita tra Coppa Italia e Campionato, sale a 39 punti, fa registrare il secondo clean sheet consecutivo del torneo, rafforza soprattutto il terzo posto guadagnando qualche punto sulle rivali e manda in gol persino il ragazzino della cantera Chaka Traoré. Si tratta di un bel modo per iniziare il 2024. Negli ultimi cinque anni, i tifosi rossoneri non sono stati abituati a cotanta grazia. Ogni successo, però, è costellato da difficoltà (superate) e sacrifici (fatti). A volte, i problemi non si oltrepassano e occorre un sovrappiù di sforzi per dimenticarli e prevalere su di essi. L’infermeria rossonera che si riempie come i reparti di terapia intensiva di un ospedale italiano al tempo del Covid19 è ancora la principale grana di questa annata sportiva. Empoli Milan non toglie nulla a questa considerazione, anzi… Infatti, la partita al Castellani continua a perpetuare la “dannazione” (perché non è una maledizione) degli infortuni dei milanisti. Il nuovo arrivo in infermeria è Florenzi, degnamente sostituito in campo, però, dallo spagnolo Alejandro Jimenez.

Per l’ex jolly proveniente dalla Roma si sta parlando di “problemino” muscolare. È altresì curioso che l’elenco di calciatori infortunati comprende chi ha fatto la preparazione col coach parmense (e non potrebbe essere altrimenti). Tuttavia, se la società farà mercato in questo periodo potremo verificare se a subire incidenti muscolari saranno sempre coloro che arrivano dallo stesso gruppo o comprenderà anche chi proviene dalla primavera o da altre realtà.

Intanto, occorre spendere qualche elogio per chi sta tirando la carretta con dignità, guadagnandosi il diritto di vestire con orgoglio i colori rossoneri. Sugli scudi vanno sicuramente i tre di centrocampo che insieme hanno fatto funzionare egregiamente questo settore nevralgico del gioco. Loftus Cheek, gol a parte, ha dimostrato di essere in ripresa. Reijnders non si ar-Reijnders, scusate il gioco di parole. Adli sta crescendo e dimostra sul campo che se si crede un po’ in lui il suo rendimento non è assolutamente inferiore a quello del Krunic di questi ultimi due anni. Musah torna in campo dopo l’infortunio e corricchia per una ventina di minuti. La sua è stata una buona e utile sgambata.

La difesa ha retto bene al cospetto di un avversario in grado di punzecchiarla ma non di scomporla. Kiaer non aveva più fiato da almeno una ventina di minuti prima di venire (finalmente) sostituito con l’esordiente (si può definire così?) Matteo Gabbia. Theo Hernandez mette il pilota automatico e per questo periodo va anche bene così. Lo imita alla perfezione Calabria che in Coppa aveva speso decisamente più energie. Florenzi aveva iniziato col consueto cipiglio ma si è fermato poco dopo la mezzora. Il baby Jimenez ha fatto il suo continuando a dimostrare autorità e coraggio. C’è stato spazio e tempo per rivedere in campo il giovane Bartesaghi, anche se solo per il consueto piccolo scampolo di partita.

L’attacco è al momento più croce che delizia nonostante i tre gol messi a frutto dalla formazione ma che sono comunque il risultato di situazioni particolari e non di stato di grazia dei tre titolarissimi del settore. Leao è stato spesso e volentieri beccato dal pubblico e in Toscana non ha disputato una delle sue migliori partite da quando è in Italia. Lo stesso discorso si può tranquillamente fare per Giroud che voci di corridoio rivelano che a fine stagione si girerà, sì... ma per andarsene negli Stati Uniti a chiudere la sua carriera. Rigore a parte non ha brillato come la catena di satelliti Starlink di Space X in una notte senza nubi. Pulisic ha fatto poco di più, fornendo al giovane Traoré la palla della più facile e comoda delle reti che ha chiuso l’incontro.
Anche lui, forse, era in debito di ossigeno e, si sa, l’eccesso di CO2 fa più vittime della povertà (di gioco). Se lo dice Tedros Adhanom Ghebreyesus possiamo crederci… forse.