Chi è della mia generazione, ricorderà sicuramente il brano cantato da Adriano Celentano nel 1964. Il suo "problema" non era certo calcistico, politico o generico, ma quello specifico di trovare una ragazza di sera, perchè: "soli, non si può, neanche cantar".

Sessant'anni dopo, anche a Milanello hanno un problema, ma a differenza di Celentano, hanno difficoltà nel capire quale soluzione adottare per risolverlo. Mi riferisco, logicamente, agli infortuni muscolari che hanno coinvolto 18 giocatore sui 26 a disposizione di Mister Pioli. Nonostante dal giorno dall'arrivo del tecnico parmense e del suo staff, al Milan, troppi  infortuni abbiamo caratterizzato ogni stagione, al punto da diventare una normalità che, probabilmente, è sempre stata sottovalutata, al punto di sfuggire di mano e diventare drammatica, nessuno ha pensato di intervenire.

Se all'escaletion di quest'anno, abbiniamo la scelta societaria, più che comprensibile ma rischiosa, di snellire la rosa di giocatori a disposizione dell'Allenatore, ecco che la costante emergenza con cui si è obbligati ad affrontare gli avversari di turno diventa una costante difficile da evitare. Essere ottimisti, o semplicemente pensare che è solo una questione di tempo, continuando su un percorso rilevatosi sbagliato, non è certamente la soluzione giusta. Ecco perchè qualsiasi discussione si voglia affrontare, che sia tecnica, tattica oppure riferita a Pioli, alla Dirigenza, al mercato o a singoli giocatori, non può basarsi su motivazioni convincenti senza affrontare l'argomento infortuni e assenze. Perchè il Milan ha un numero così alto di infortunati, con percentuali ben superiori alla gran parte dei Top Club Europei ?. Ad oggi nessuno è in grado di rispondere. E' superfluo evidenziare che sia già troppo tardi per intervenire, oltretutto nella consapevolezza che staranno sicuramente cercando sia le cause che le eventuali soluzioni da adottare, ma sarebbe drammatico se si aggiungessero ulteriori infortuni.

La stanchezza accumulata da molti, la mancata possibilità di ruotare la rosa a disposizione e quindi di poter schierare raramente la migliore formazione a disposizione, abbinata a scelte di Pioli alquanto incomprensibili, non hanno solo prodotto un ritardo dal vertice della classifica, ma il terrore di dover affrontare gran parte del campionato in emergenza. Eppure i campanelli d'allarme avevano suonato forte e ripetutamente. Quale altra squadra di Serie A, ha ogni anno infortuni a entrambi i portieri ? Perchè il reparto difensivo già in difficoltà nell'anno dello scudetto, due anni dopo è ancora più in emergenza ?. Capisco cercare di sdrammatizzare, ma solo gli struzzi mettono la testa sotto la sabbia, non certo uno staff di preparatori, pagati per migliorare le prestazioni atletiche. Non spetta certamente ai tifosi trovare le soluzioni, ma il fatto che siano anni che le colpe vengono attribuite ai campi di allenamento, ai troppi impegni, alle tournè estive, a molto altro, ma MAI ai preparatori, come se sbagliare non fosse una eventualità ipotizzabile, allora subiamo passivamente gli eventi e accettiamo di vedere vincere altri Club.                 

A nessuno è venuto il dubbio, ad esempio, che si faccia troppa palestra con carichi di lavoro che prediligono la potenza muscolare a discapito dell'elasticità ?. Mirante, Romero, Adlì, Pobega, Musah, Rejnders, Tomori e Giroud, sono gli unici che, per ora, hanno evitato l'infermeria e solo gli ultimi tre sono, teoricamente, i titolari della miglior squadra proponibile. In particolare, il ventiseienne olandese, acquistato per un teorico 433 che Mister Pioli ha velocemente cestinato, ha sempre giocato, oltretutto in un ruolo che non predilige, più basso rispetto a dove si è sempre espresso al meglio, nazionale compresa. Logico che sia stanco e che abbia bisogno di poter tirare il fiato. Molti lo criticano, ma anche contro il Frosinone, nonostante un 3 a 0 più che tranquillizzante è rimasto in campo fino al minuto 79.  Ecco che il  problema infortuni, se non troverà una celere soluzione sarà il responsabile principale di questa stagione. A differenza di altri, non può essere lui a venire licenziato, quindi serve una soluzione definitiva.

Certamente per Celentano era più semplice, ma purtroppo... non fa l'allenatore.
Forza Milan