Arrivato un anno fa, con la pletora osannante dei soliti noti a festeggiare a bocca aperta (manco avevano letto il suo curriculum alle medie), Gazidis compie un anonimo primo compleanno al Milan. Anzi direi disastroso. Inutile sottolineare che il codazzo di adoratori, puniti da Dante nel girone della cacca, persevera nel glorificare inesistenti traguardi del manager sudafricano, mentre il Milan naviga pericolosamente a tre punti dalla serie B: ma questi sono solo fastidiosi dettagli! Vediamo le loro pseudo-argomentazioni: patto con l’UEFA! Dunque abbiamo rinunciato ad una coppa seppur striminzita per? Siamo ancora in attesa dell’ineffabile comunicato da parte del Corporate Affairs che ci renderà edotti degli innumerevoli benefici che noi comuni mortali ancora ignoriamo.

Intanto andiamo a 365 giorni fa, prima dell’avvento del Messia. Se non ricordo male il Milan puntava dritto al quarto posto, giocando è vero così così, ma quel traguardo oggi inesistente era perfettamente alla portata e giochiamo molto, ma molto peggio. I centravanti erano Cutrone ed Higuain: anche se il secondo si stava già facendo venire la dissenteria, mi concederete che come coppia era altra cosa rispetto a Piatek-Leao. Il centrocampo contava su una diga costituita da Bakayoko, che la lungimiranza del manager dell’Africa del sud ha pensato bene di non riscattare, e il Kessié precedente al crollo verticale che lo vedrà protagonista in questa stagione dopo che hanno fatto l’impossibile per tutta l’estate per ricordargli che è sul mercato: beh, quella coppia ci ha fatto arrivare quarti a dieci minuti dalla fine del campionato. Zapata era il primo rincalzo in difesa: oggi c’è Duarte, l'ennesimo fantasma rotto. Il main sponsor, che vuol dire tanto denaro, era saldo sulle maglie: oggi il rinnovo è quantomeno problematico.

Ma con Gazidis ecco la svolta! Mercato da retrocedendi, baratro della B che ci accompagnerà come un Masai petulante fino a maggio, Cutrone al Wolverhampton, zeru sponsor, Milan ancora all’anno zero, anzi visti i mirabolanti risultati di un anno di gestione, all'anno -1! Non si ha la più pallida idea di come sarà sviluppato il mercato di gennaio determinante per non piangere dopo. Nessuno è in possesso del minimo sindacale, tradotto: un piano sportivo almeno triennale. Gli sponsor non solo non sono arrivati, ma ci mollano pure quelli residui. I campioni delle altre squadre cominciano a togliersi il velo di omertà dichiarando a chiare lettere che trasferirsi in rossonero è un downgrade vero e proprio per la loro carriera. Direi che è sufficiente per essere almeno, dico almeno preoccupati. Ma scommetto tutto il panettone che partiranno instancabili le litanie e gli osanna senza ritegno!