In una squadra di calcio, il ruolo più difficile, più complesso e più responsabile è certamente quello del portiere, pertanto le sue qualità ed i suoi meriti spesso determinanti lo hanno stanziato tra i primi posti nella scala di importanza e di valore di una squadra. Inoltre, con l'evoluzione negli anni, il calcio è basato sempre di più sulla velocità, la potenza e la prestanza fisica e a ciò il portiere si è adattato acquisendo qualità tecniche ed anche nella struttura fisica, infatti moltissimi estremi difensori sono capaci di utilizzare i piedi in maniera eccelsa, riuscendo anche ad impostare l'azione, pertanto un esempio può essere il portiere brasiliano Allison Becker, attualmente al Liverpool.
L'altezza media di un portiere è circa un metro e novanta e le squadre prestano molta attenzione nella scelta riguardo a questo ambito. Un portiere per acquisire maggiore elasticità nel corpo; per favorire il piegamento degli arti quando riceve il pallone e per avere uno scatto felino e molta potenza di elevazione ha bisogno di molto allenamento, che deve essere costante e caratterizzato da un lavoro pesante in ogni arto del corpo. Oltre a ciò, per un estremo difensore è molto importante avere una solida concentrazione per tutti i novanta minuti della partita, dato che un minimo errore potrebbe comprometterla. Io considero il portiere migliore, colui che è capace di impostare l'azione e renderla più semplice ed è abile a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.
In seguito, vorrei andare ad analizzare ogni qualità tecnica che dovrebbe avere un buon portiere, quest'ultimo cerca, col tempo di affinarle, cercando di migliorare sotto ogni aspetto. Le abilità delle quali stavo parlando sono la presa, la respinta, il tuffo ed il rinvio sia con i piedi che con le mani.

La presa: per essere bravo in questo ambito il portiere deve acquisire molta sensibilità nelle mani e nelle braccia, per fare in modo che sappia ammortizzare la forza del pallone attraverso un leggero coordinamento delle spalle e dei gomiti. Per usare un modo di dire, dovrebbe avere una vera e propria presa di ferro. Inoltre, esistono di varie tipologie, ad esempio quella a terra o in ginocchio.

La respinta: questa è una qualità tecnica determinante per il gioco del portiere. Pertanto, nelle partite di calcio circa il 60% delle reti segnate vengono realizzate da gioco da fermo ovvero da punizioni o calci d'angolo, che sono caratterizzati da traiettorie dentro l'area di rigore, che spesso vengono allontanate con i pugni dal portiere, che cosí facendo allenta la pressione sui compagni, in particolar modo sui difensori.

Il tuffo: questa abilità è una delle più difficili da effettuare ma anche la più spettacolare per chi la guarda. Infatti, permette di esaltare questo ruolo ed è capace di esaltare tantissimi tifosi. Esistono due tipologie di tuffo, ovvero il primo è il tuffo con strisciamento cioè un allungamento del portiere, nel terreno, che è anticipato dal piegamento delle gambe, che favoriscono l'ammortizzazione e questo avviene quando il portiere si trova lontano dalla traiettoria del pallone, che arriva rasoterra. Il secondo tipo di tuffo, quello più affascinante è in volo, ovvero quando il pallone arriva alto o a mezza altezza. Peraltro, il buon tuffo a volo è determinato da uno stacco potente da terra, per mezzo della spinta data con i piedi. Infatti, quest'ultima inizia prima col piede esterno e termina con quello interno.

Sebbene molti portieri abbiano tutte queste caratteristiche che ho elencato, tanti non sanno rilanciare con nessuno dei due piedi e nel calcio di oggi, questo elemento come ho detto prima influenza molto le decisioni dei club, perché ritengono il portiere un elemento della rosa, che non si limita a parare, ma che sia anche in grado di dare il via all'azione.

L'altro aspetto molto importante per un estremo difensore è l'approccio tattico al calcio di rigore. In questo ambito, nella gran parte dei casi si tende a vedere il portiere che si tuffa da una parte e il pallone dall'altra. In alcune situazioni, ciò può essere giustificato, ovvero quando il rigore viene calciato bene e con una certa potenza, che lo rende imparabile. Ma quanti sono i rigori calciati bene? Alcune statistiche ci dicono all'incirca il 50%. Però per un portiere non è facile coprire l'intera porta, infatti sarebbe probabilmente più opportuno occupare una sola parte dello specchio, dopo aver individuato la traiettoria del pallone. Spesso i calci di rigore vengono calciati centralmente e hanno una velocità modesta. Inoltre, i rigoristi aspettano il movimento dei portieri prima di calciare. Questo elemento potrebbe essere evitato se l'estremo difensore si lanciasse dopo l'individuazione della traiettoria e ciò, insieme ad una stabilità attiva, creerebbe tensione e una pressione psicologica al rigorista, che è più soggetto all'errore. In seguito, per giudicare l'importanza di un penalty è importante vedere il risultato, il minuto nel quale viene assegnato e soprattutto, l'importanza della partita.