Le settimane passano, i contagi diminuiscono, anche se quel numero dei decessi diramato dalla Protezione Civile nel bollettino quotidiano ancora non è arrivato a zero e seppur sia ampiamente diminuito rispetto a qualche mese fa, porta sempre tristezza, dato che si parla sempre e comunque di persone, che hanno lasciato i loro cari; i quali soffrono tuttora e probabilmente, anche tra qualche anno quando questa terribile epidemia sarà finalmente solo un brutto ricordo, avranno ancora un vuoto interno, caratterizzato da un indelebile ricordo per coloro che non sono stati risparmiati dal letale virus.

L'Italia, come tante altre nazioni europee, è pronta a ripartire, anche se ancora vi sono molte incognite, che attendono una risposta come il problema della scuola o dei tanto citati, quanto mai arrivati aiuti alle imprese, che sono state messe in ginocchio e faticano a rialzarsi. Sebbene ció, la nostra penisola è già ampiamente tornata in moto in ambito lavorativo, ma ancora lo sport, in particolar modo, il calcio non è ripreso, complice la lunga ed estenuante "battaglia" tra il Governo e la Figc. Comunque, tutti gli appassionati attendono con ansia venerdì, data nella quale finalmente il nostro calcio ripartirá con le semifinale di ritorno tra Juventus e Milan, gara valida per l'accesso alla finale della Coppa Italia. La grande domanda che molti si saranno posti è come sarà il calcio in futuro. Questo quesito si riferisce sia alle partite giocate sul campo, che al calciomercato, che sarà ampiamente colpito da una crisi, che porterà a molti scambi o prestiti e non più, alle follie milionarie delle migliori squadre europee, ad esempio i 222 milioni di euro spesi dal Psg per prelevare dal Barcelona, l'attaccante brasiliano Neymar. Questi tipi di acquisti, per i prossimi anni saranno solo un miraggio, perché come tutti ben sapete questo coronavirus ci ha insegnato tanto e uno degli insegnamenti è proprio riflettere sui costi, che devono essere ragionevoli e ben proporzionali alla situazione attuale.

Ora vorrei analizzare i tre elementi che secondo me, cambieranno il calciomercato e alcuni di questi li ritengo anche positivi, dato che oramai con le cifre milionarie degli ultimi anni, il valore che la gran parte dei presidenti davano al denaro era minore, o meglio, quasi inesistente.
Il primo elemento del calciomercato 2.0, secondo me, sarà la consapevolezza e l'esigenza di molte squadre nel valorizzare i loro settori giovanili. Questo aspetto non viene molto curato e nell'ultimo decennio tantissimi acquisti provengono da altre nazioni europee, principalmente dell'Est Europa, come la Serbia. Ciò compromette la carriera di molti giovani calciatori italiani, che sono costretti a rimanere nell'anonimato, ma adesso grazie alle conseguenze del virus potranno sfruttare le loro opportunità, perché a mio parere, come ho già detto in precedenza tante squadre italiane, che prima cercavano giovani all'estero, inizieranno a guardare anche in casa, prendendo spunto anche da società che già facevano questo prima dell'epidemia, come l'Atalanta,  conosciuta in gran parte anche per i talenti che ha sfornato dal settore giovanile, come Gagliardini e Cristante.

Un altro elemento del nuovo calciomercato saranno i tantissimi scambi, che secondo me diventeranno in breve tempo il fulcro del mercato e un modo di arricchimento per molte società e rose. Ritengo funzionali gli scambi, perché molti di questi penso siano senza esborsi elevati, tranne per gli ingaggi e questa formula di trasferimento sarà usata anche con squadre straniere e probabilmente, nella gran parte dei casi, sarà conveniente per entrambe le parti chiamate in causa, dato che i calciatori in questione vengono ritenuti utili e funzionali dalle squadre che andranno ad acquistarli. Inoltre, con la formula dello scambio non è necessario che si tratti di acquisti a titolo definitivo, ma bensì possono essere anche prestiti sia secchi che dotati di diritto o obbligo di riscatto. Infine, l'importanza degli scambi è stata sottolineata da vari direttori sportivi nelle tante interviste. Ad esempio Daniele Prade, direttore sportivo della Fiorentina, presso l'emittente televisiva ha parlato del tema degli scambi, che a suo parere contraddistinguerá il mercato dei prossimi anni.

Il terzo elemento, che andrò ad analizzare, era un punto di riferimento del mercato anche in precedenza, ma soprattutto lo era per le grandi squadre. Ciò di cui sto parlando sono gli acquisti a parametro zero, che prima in Italia non venivano effettuati da tutte le società, ma anzi negli ultimi anni solo dalla Juventus. Invece, ora dopo la pandemia, tante squadre pongono attenzione ai giocatori in scadenza, che potrebbero portare tanta qualità senza degli elevati esborsi, che sono solo quelli legati all'ingaggio dei calciatori. Peraltro, alcuni esempi di squadre interessate ad acquisti a parametro zero sono la Roma, il Napoli e la Fiorentina, che pensano al difensore belga Vertonghen o anche l'Udinese, che secondo varie indescrizioni è vicino all'acquisto di Longstaff, promettente mediano, che la scorsa stagione giocava nel Newcastle, in Premier League.

Con questo articolo, volevo parlare del calciomercato, ovvero di un importante ambito del calcio, che ha causa della pandemia sarà ampiamente influenzato e cambiato, inoltre sarà arricchito dalla consapevolezza, che tante società avranno nei prossimi anni e chissà se forse, diventerà un punto di riferimento in futuro. Perché penso che da questo virus, ognuno di noi debba cogliere gli elementi positivi sia nel calcio, che nella vita quotidiana. In conclusione, avrei il piacere di inserirvi un video, che riassume i più grandi esborsi della storia del calciomercato della nostra amata Serie A; con la speranza che tutto torni alla normalità.