Napule è mille culura! Napoli Capolista! Dopo il Mondiale all'Argentina, il Napoli vince lo scudetto, un anno nel segno del pibe de oro! La storia siamo noi! I Campioni dell'Italia siamo noi!   

Era il 4 maggio 2023, dopo una lunga cavalcata azzurra, tutto il capoluogo campano e l'emblematica Piazza del Plebiscito è in festa: alla prima squadra di Calcio maschile Partenopea viene cucito il tricolore sul petto, il Napoli di Luciano Spalletti è campione d'Italia! 

Sembra passato un secolo dalla scorsa primavera che segnava l'esito di un'altra grande stagione della Serie A. Dopo quasi un decennio di dominio assoluto bianconero, più precisamente dalla stagione 2020/2021, il campionato italiano ha avuto diverse capoliste: dall'Inter di Antonio Conte vincitrice dello scudetto 2021, il Milan di Pioli nel 2022, per poi passare agli attuali campioni in carica dello scudetto del 2023, il Napoli. Un cambio di guardia inedito, ma che allo stesso tempo ha dato più qualità e fascino ad un torneo dove l'imprevedibilità sembrava essere utopia. Ebbene si, lo scettro calcistico italico non ha più un padrone assoluto, è divenuto suscettibile a varie cromature, non ha più fissa dimora. Quest'ultima peculiarità è ormai evidente, i numeri di questo triennio parlano chiaro.
Nonostante ciò, è doveroso affermare che non si può giustificare, già nel mese di Novembre, la débâcle di chi ha ancora lo stemma italiano sulla maglia di gioco 2023/2024. Ebbene sì, il Napoli, anche definito in termini sportivi, la squadra all'ombra del Vesuvio, sembra essere finita letteralmente nel cono d'ombra più oscuro, una formazione irriconoscibile, quasi si fa fatica a credere che sia la detentrice dell'ultima edizione del campionato. Dando uno sguardo alla classifica, figurano 21 punti in 12 giornate di campionato, 6 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte. Un bilancio negativo per un'équipe che aveva come primo obiettivo quello di confermarsi, mentre già sono 10 i punti che la separano dal primo posto occupato attualmente dall'Inter di Simone Inzaghi.   

Come è possibile?   
A primo impatto, in maniera istintiva, si può ricondurre la colpa al tecnico francese Rudi Garcia. Quest'ultimo, dopo soli cinque mesi alla corte di Castel Volturno, poche ore fa, ha fatto le valigie e ha lasciato la panchina azzurra, poiché, il presidente Aurelio De Laurentiis ha deciso di esonerarlo. Di certo, questa scelta, non è stato un fulmine a ciel sereno, i malumori tra gli spalti del Maradona e all'interno dell'ecosistema della squadra già avevano lanciato qualche segnale di allarme dopo poche partite.

Ma siamo sicuri che sia solo colpa di Garcia? 
Il presidente De Laurentiis, durante le interviste, è sempre molto incisivo, peculiare, si potrebbe dire che ogni frase che afferma lascia il segno, ragion per cui, i suoi discorsi, le sue esclamazioni, sono difficili da dimenticare in breve tempo.

Quanti ricordano ancora la sua risposta sul futuro della panchina partenopea dopo l'annuncio dell'addio di Luciano Spalletti? Mettendo la mano sul fuoco, e al contempo sicuro di non scottarmi, so per certo che nessuno ha dimenticato che il presidente sembrava aver congiunto il suo amato cinema con il Napoli! 
Egli sembrava aver aperto un vero e proprio casting per trovare la figura più idonea ad accaparrarsi l'eredità lasciata dall'attuale Ct della Nazionale italiana. Il risultato? Garcia...
Nulla da togliere e nulla contro il tecnico transalpino, ma con tutti i nomi sul taccuino, come si può assumere un allenatore che di certo non è tra i top al mondo? È mai possibile che tra tutti i candidati, Garcia, era il migliore? Ed ecco i risultati! 

Nel Calcio, come nella vita, si sa, nulla è scontato, ma vi sono alcune eccezioni, a volte è possibile prevedere con un pizzico di lungimiranza... Come se non bastasse, questo, in maniera inevitabile si ripercuote anche sulla nuova scelta, sul sostituito, Mazzarri...
Un profilo discutibile anche quello del neo tecnico, che fa ritorno in quel di Castel Volturno. Dopo diversi nomi, Walter Mazzarri è risultato il più idoneo, perché l'unico disposto ad accettare un contratto di pochi mesi. Avete capito bene, una squadra detentrice dell'ultimo scudetto si è ridotta ad assumere un allenatore come traghettatore... già da Novembre!   
Una scelta sbagliata che porta ad un'altra discutibile, tutto questo sembra sinonimo di mancata voglia di successo. È come se il presidente del Napoli avesse attuato la tecnica dei Salmoni, in veste di pescatore!

Come è ben noto, il Salmone è un pesce di acqua dolce, ha la caratteristica di risalire le correnti dei fiumi, e lo fa andando all'indietro. In virtù di ciò, i pescatori di salmone, per prelevarlo dalle acque, devono situarsi in zone specifiche. Un movimento, un modus operandi che richiama al presidente della squadra campana del Napoli. È come se De Laurentiis avesse posizionato un seggiola nei pressi del fiume a pescare salmoni, ovvero pesci che procedono all'indietro. Il patron azzurro è affascinato dalla regressione, come se non bastasse sembra anche essere un appassionato di crostacei, perlopiù di Gamberi, anche'essi con la caratteristica di avanzare... all'indietro!   
Insomma, il progredire pare non essere contemplato. Anziché pescare uno squalo con la fame di vittoria, un nome su tutti Antonio Conte, già nella pesca estiva, e quindi ad inizio stagione, preferisce altro...
Ormai ciò che è fatto è fatto, ora non resta che aspettare.  

Nel frattempo i tifosi, e più curiosi, si chiederanno: che volto avrà il Napoli di Mister Mazzarri?  
Sicuramente il tecnico di San Vincenzo è chiamato ad un grande compito, ha molta responsabilità. Il modulo di riferimento è il 3-5-2, ma dovrà lavorare molto per trovare la combinazione vincente con i giocatori a disposizione, un'impresa tutt'altro che facile.  
La retroguardia partenopea è costruita per giocare a 4, qui ad esempio, Mazzarri, dovrà cercare di inserire al meglio il difensore Natan nello schema a 3. 
A centrocampo, non ci sono problemi per la costruzione dal basso, Lobtka si dovrebbe sposare bene con l'idea di gioco Mazzarriana. Discorso diverso per quel giocatore di grande fisicità che vorrebbe vicino al mediano, Anguissa non rientra in questa descrizione, così come per la mezz'ala alla Hamsik, Zielinski non ha quel tipo di caratteristiche.
In attacco, costruendo un centrocampo corposo con 5 uomini, servono 2 punte di ruolo. Anche qui vi sono delle perplessità con Raspadori punta di manovra, un attaccante solitario che gioca spalle alla porta come Simeone o peggio ancora con Osimhen, che vuole l'autonomia assoluta li davanti.   

In questa breve analisi si intuisce che il nuovo allenatore del Napoli avrà diverse difficoltà, al contempo si può affermare che sarà un'impresa difficile ma non impossibile. Ciò che tutti i tifosi desiderano è di non vedere la squadra effettuare altri passi falsi.  
Parola al campo!