Abbiamo visto le prime otto squadre del mondiale che sono arrivate ai quarti. Ed ora Brasile, Argentina, Croazia, Marocco, Portogallo, Inghilterra, Francia e Olanda disputeranno delle partite nelle quali saranno molte le componenti che ne sanciranno il passaggio del turno o l'amara esclusione. Per la prima volta dopo anni la Germania esce dal lotto delle prime sedici squadre, denunciando un calo di rendimento inaspettato, come pure il fatidico Belgio, per anni considerato il miglior gruppo nazionale del mondo. Non si può trattare di cambio generazionale, perché sia la Germania che i "diavoli" rossi sono squadre ancora relativamente giovani, e con altrettanti giovani talenti in orbita. Forse, come capita a tante squadre, sono arrivate scariche, senza un'accettabile forma fisica e mentale. Nel Belgio sono volati gli stracci, e forse si verificherà un cambio di protagonisti nel futuro, a cominciare dal ct Martinez, che ha abdicato e chiude la sua onorata carriera di allenatore del Belgio con una sconfitta che ne segna negativamente il grande lavoro svolto finora. 

Nella Germania, invece, si è assistito alla poca coesione ed alla scarsa forma fisica di giocatori come Goretzka e Kimmich, fari del centrocampo, ma poco incisivi nella massima competizione disputata. Hanno però messo in evidenza un grande talento, Musiala, che ha deliziato tutti, ma non è bastato ai tedeschi per superare il turno. Ci consoliamo noi, che siamo usciti dal mondiale per colpa di un portiere, Sommer (Svizzero) che ci ha "ipnotizzato" due rigori, e ne sarebbe bastato segnarne uno per essere là, in Qatar insieme alle altre nazionali, a disputarsi la nostra fetta di gloria. Il calcio si sa, è fatto di episodi, e ne bastano pochi per essere o nella polvere o sugli altari. 

Ma torniamo alle componenti  che saranno rilevanti per la vittoria finale della Coppa del Mondo. Ora ci saranno da considerare la freschezza fisca, la forma, la coesione e non ultimo, chi ha più classe. E qui se c'è una squadra che mi ha fatto vedere qualcosa di notevole, ci metto il Brasile. E non ce lo metto per solita piaggeria, ma perché mi ricorda quelle selezioni verdeoro degli anni settanta, quando "O Rey" Pelè ci deliziava con la sua visione calcistica da autentico marziano del calcio. "Quei" Brasile, giocavano con il 4-2-4, proprio come oggi, essendo maestri del goco a zona, che solo ultimamente le squadre europee hanno imparato a sviluppare. Ma lo hanno imparato gioco forza, con l'introduzione delle nuove regole negli anni novanta.
Prima solo il Brasile giocava così. Ed era uno spettacolo vedere la palla che passava da una parte all'altra del campo con una danza piena di tecnica e di fantasia, con gli avversari che non trovavano la palla nemmeno quando pensavano di averla conquistata. Era come il Tiki Taka spagnolo, ma con la differenza di una maggiore velocità, e una capacità di dare profondità anche nello stretto che lasciava a bocca aperta. E  la Spagna si è sgretolata nel suo stesso monotono e noioso gioco di passaggi improduttivi ed incapacità di aprire varchi nelle difese, ed è proprio per l'incapacità di superare l'uomo nell'uno contro uno, e di fare un lancio di venti metri dietro alle difese, e non avere  nemmeno uno straccio di punta vera o da area, visto che Morata è giocatore che da il meglio in campo aperto e se lanciato, grazie alla sua velocità.
Qualcuno ha definito la Spagna una squadra da vedere giocare se si soffre di insonnia, perché la noiosità del suo gioco porta fino alla sonnolenza ed invece di contare le pecore, si possono contare la miriade di passaggi inutili laterali e indietro, con rare accelerazioni in avanti. La Spagna che vinse due Europei ed un Mondiale aveva in mezzo al campo due "professori" come Iniesta e Xavi Hernandez,  più un Busquets molto più giovane e pimpante, ed erano in grado di saltare sempre l'uomo, con lanci al "bacio" per le punte, con un Fernando Torres che in mezzo all'area colpiva e puniva gli avversari. In difesa Sergio Ramos dava un notevole  contributo e spesso anche in attacco, dove le sue notevoli doti di colpitore di testa portavano gol e scompiglio tra gli avversari.
Ma questo Brasile è veramente impressionante, perché dietro ha quattro difensori come Danilo, Thiago Silva, Marquinos e Alex Sandro, che lasciano pochi palloni agli attaccanti, oltretutto hanno tutti e quattro militato o militano ancora nel nostro campionato dove l'arte di difendere si affina. Sono forti di testa, veloci, e con grande tecnica e visione di gioco. A centrocampo Casemiro e Paquetà regnano, entrambi con grande forza fisica tecnica e gran senso della posizione. In attacco abbiamo Vinicius, fresco vincitore fella Champions con il Real, dove a solo venti anni ha fatto la differenza. Neymar, che non ha bisogno di presentazione, semmai di tenere meno la palla, Rafinha che ha tecnica, velocità e grande senso tattico. Per ultimo ci mettiamo Richarlison, oggetto misterioso fino ad un mese fa, dove nel Tottenham non ha brillato particolarmente, ma che è esploso in questo Mondiale e segna con grande regolarità.
Applicano il gioco del Brasile che tutti si aspettavano da tempo, sanno sempre difendere e ripartire, saltare l'uomo, e in quanto a corsa e forza esplosiva sono veramente impressionanti. Non dimenticherei il loro portiere, Allison che gioca nel Liverpool, ed è un signor portiere, degno di Gilmar.
Può essere la squadra da battere, anche se la Francia non è da considerare meno dotata, pensando che è la squadra vincitrice del'utimo mondiale. Ma a mio modo di vedere seppure abbia dei giocatori veramente forti nel dribbling e veloci, ha qualcosa di meno.
Se Mbappé si può considerare di un altro pianeta, Dembelè, seppure abbia doti abbastanza simili, spesso esce dalla partita, per non rientrarci più. Rabiot a centrocampo garantisce forza e dinamismo, Tchouameni è un vero guerriero di centrocampo e dietro Varane è pur sempre un ottimo difensore, insieme a Theo Hernandez,  giocatore bravo e veloce.
Ma questa è una squadra che paga tre assenze non da poco, Pogba, Benzema e Kanté. E seppure Griezmann sia in spolvero versione seconda punta e rifinitore, non si sa come non appaia mai Camavinga e venga poco utilizzato Coman, due giocatori che hanno vinto la Champions con Real e Bayern. Davanti hanno il "vecchio" Giroud che fa a sportellate e che spesso segna, ma ha quasi quarant'anni e il peso delle partite ravvicinate si potrebbe fare sentire. Comunque dopo il Brasile vedo loro, la Francia.
Fuori dai giochi l'Olanda, che fino ad oggi ha fatto un mondiale dignitoso, ma che non vedo andare oltre i quarti. Un'altra che non risplende è la Croazia, che nell'ultimo Mondiale era arrivata seconda, ma aveva giocatori come Rebic e Mandzukic, vere carneadi da attacco, e soprattutto, un Modric di trentuno anni, ancora fresco e non logoro come ultimamente visto nelle partite finora disputate.
L'Argentina come finirà? Ed il Portogallo? Entrambe hanno i due più forti gocatori del mondo, Messi e Ronaldo. Ma Messi va per i trentacinque anni e CR7 ne ha trentasette, e sembra che se Lionel abbaia inciso parecchio nell'ultima partita vinta, Ronaldo ha ricevuto il benservito dal suo allenatore, Bento, che gli ha preferito Ramos, autore di una splendida tripletta contro la Svizzera. Entrambe le nazionali hanno giocatori di classe, ma se nell'Argentina Di Maria e Paredes non vengono neanche schierati in campo, nel Portogallo qualche speranza la porta il nome di Bruno Fernandes, vecchia conoscenza del calcio italiano, giocatore poco apprezzato da noi ma che nel Manchester United fa vedere di che pasta è fatto veramente. Ed il Portogallo è una fucina di giovani promettenti come il citato Ramos, oppure di Joao Felix ed ha campioni ancora validi, come l'immarcescibile Pepe, quarant'anni tra un mese, o Silva, Cancelo e Neves. Con i lusitani non si sa mai cosa ti possono combinare.

Insomma, ci aspettano parite da vivere con il cardiopalma, e sappiamo che a volte il Dio del pallone gioca destini inaspettati. E che dire del Marocco? Sembra una buona squadra, e per niente sprovveduta, ma penso che per vedere la prima squadra africana vincere un mondiale si dovrà ancora aspettare parecchio.
Per ultima lascio l'Inghilterra, vero outsider, e sembra che si sia sistemata dopo le brutte avventure nell'Europeo e nella Nations League. Ha messo in mostra buone individualità, come Foden e Saka, oltre all'ottimo Kane. Che sia la volta buona dopo il 1966? 
Buona visione a tutti e viva il calcio!