Ieri il Milan è uscito dal derby con un pareggio più che utile, visti i risultati del Napoli (1° con i rossoneri) e della Roma (fino a ieri 4^), tenendo oltretutto l'Inter (3^ in classifica) a distanza di 7 punti. A mio avviso, tuttavia, ha sprecato una buona occasione per spingere la rivale cittadina a 10 punti, che non l'avrebbero esclusa dalla lotta scudetto, visto che devono essere giocati più di 2/3 del campionato, ma che l'avrebbero messa in seria difficoltà.
In un certo senso, Pioli si è comportato da handicapper nell'ippica, zavorrando la propria squadra quasi volesse provare a vincere in condizioni improbe, come un acrobata che tenta il triplo salto mortale. Ha preteso un po' troppo e, infatti, il Milan non ha vinto.
Il ruolo di Saelemaekers è quello che, ai bei di tempi di Sacchi, interpretava Angelo Colombo. Doppia capacità polmonare e gambe da fondista consentivano al centrocampista brianzolo di macinare chilometri su chilometri, sovrapponendosi sulla destra con Tassotti in un'accoppiata che stritolava gli avversari. Era quello che, con qualche differenza tattica dovuta al trentennio trascorso, fa oggi Saelemaekers in coppia con Calabria. E a questo punto consentitemi di chiederlo alla maniera pugliese: "Cosa ci azzecca Diaz con Angelo Colombo? Cosa mi rappresenta il piccolo spagnolo in quel ruolo?". E' una domanda retorica, perché la risposta è scontata: "Nulla".
Diaz, per giunta, era reduce da uno stop per Covid e, pertanto, non era al meglio
, come si era visto anche contro il Porto. E' stato, tuttavia, spremuto in un ruolo non suo per quasi un'ora,  senza essere messo in grado di dare un contributo valido né a protezione di Calabria né in attacco.
Impiegare come portatore d'acqua Brahim Diaz, letale sotto porta e valido come regista avanzato se supportato dai compagni, avrebbe lasciato il tempo trovato anche come esperimento. Eh sì, perché certe cose si possono fare solo contro la Solbiatese o contro il Panathinaikos visto in estate, ma sono lo stesso occasioni sprecate per provare soluzioni con maggiori probabilità di successo. Lo spagnolo, per giunta, è stato mandato allo sbaraglio in uno dei match più delicati della stagione, per classifica e tradizione.

A mio avviso, anche la presenza in campo di Krunic per 85' è stata un handicap per i rossoneri, pur se la presenza in campo del bosniaco aveva una logica, visto che è stato schierato mezza ala, suo ruolo naturale. Il problema è che Krunic in una squadra di alta classifica è un'onesta riserva, che potrebbe fare il titolare in formazioni con ambizioni limitate alla salvezza. Ieri, infatti, ha corso con generosità lodevole, ma ha giocato solo 5 palloni in quasi un match quasi intero, di cui uno è stato un rimpallo, un altro un colpo di tacco senza esito in attacco, e 2-3 giocate riuscite. Visto che il centrocampo era disponibile al completo, avrebbe dovuto al massimo disputare uno spezzone di partita, magari nel finale per far rifiatare compagni stanchi alla fine di un ciclo duro.
Con questi handicap a centrocampo, tutto il peso della squadra è finito sulla difesa e sui due centrali, Kessie e Tonali, perché Diaz non poteva fare altro che alternare esplosioni di intensità, comprensibilmente velleitarie, con cali improvvisi di tensione. Krunic, dal canto suo, correndo in maniera confusionaria, spesso non riusciva ad abbassarsi in tempo. In quelle fasi l'Inter ha avuto momenti in cui ha costruito ottime occasioni, specie alla fine del 1° tempo e all'inizio del secondo. Se in quelle fasi il Milan ha retto, è stato perché Tatarusanu, la difesa e i centrali hanno stretto i denti e non hanno perso la testa.
Entrato Saelemaekers al posto di Diaz, il Milan è andato lievitando nel corso della ripresa.
Inzaghi pratica un bel calcio, ma dispendioso, e nella seconda parte del tempo la sua Inter boccheggiava, come era successo contro la Juventus. Nei minuti finali, poi, costretto a sostituire gli ottimi Darmian e Barella, Inzaghi ha visto retrocedere alle corde l'Inter, come un pugile improvvisamente a corto di ossigeno che si regge in piedi per opera dello Spirito Santo ed è in attesa del gong. Con molto mestiere, e avere mestiere è un merito non un demerito, i nerazzurri sono riusciti a alzare il baricentro della squadra negli ultimi 2 minuti del recupero, per terminare la partita con la palla lontana dalla propria porta. 
Quanto all'arbitraggio, era evidente che il Diavolo avrebbe trovato una severità quasi draconiana. In occasione del primo rigore, è Chala che compie il primo fallo mettendo la gamba destra davanti a quella di Kessie, la dinamica successiva nasce tutta da lì. E' stata un'azione confusa, peraltro, in cui il movimento dei giocatori è stato scomposto, lasciando un margine di interpretazione ampio ad arbitro e VAR. E' andata come è andata e... amen. Sì, dopo il linciaggio mediatico della settimana trascorsa, il clima creato intorno ai rossoneri era peggio di quello che avrebbe trovato Hitler in un kibbutz. Il secondo rigore,  in realtà, c'era tutto, perché Ballo-Touré prende la palla, ma per farlo, è costretto a colpire Darmian. Esattamente come Ibanez aveva fatto con Ibra domenica scorsa.
Se c'è un vero appunto da fare a Doveri, è che ha mostrato di avere una fobia eccessiva nel fischiare a favore dei rossoneri. Condizionato, con ogni evidenza, dalla campagna mediatica ostile subita dal Milan dopo Roma, ha fischiato a favore del Milan 1 fallo su 5 di quelli che c'erano. Ha fatto, così, in modo che il Milan non riuscisse a uscire né a salire, mentre l'Inter aveva buon gioco nel difendersi o restare in attacco. Doveri, però, è stato equanime nella gestione dei cartellini e di questo, visto il clima che ha preceduto il derby, gli va dato atto. Non è facile gestire i provvedimenti disciplinari con equità.

Alla fine, ironia della sorte, l'Inter ha segnato trasformando il rigore meno evidente, anzi forse non esistente, ma si è penalizzata con un'autorete goffa di De Vrij e poi si è vista parare il rigore sacrosanto da Tatarusanu. Lautaro non ha tirato male, però il portiere rossonero è stato bravo nel fermare il penalty
Come già detto, Inzaghi pratica un calcio dispendioso, per cui ha degli alti e dei bassi anche nello stesso match. Il prosieguo della stagione dirà se i vantaggi del gioco di Inzaghi sono superiori agli svantaggi.
Pioli aveva a disposizione la squadra quasi al completo e un Diaz con un'ora di autonomia. Lo ha schierato fuori ruolo rendendone, di fatto, nulla la presenza in campo. Non puoi concedere quel vantaggio a una formazione di valore come l'Inter senza castrarti. Come già detto, invece, Krunic era almeno nel suo ruolo, anche se tenerlo 85' in campo per far ruotare i 3 più bravi (Tonali, Kessie e Bennacer) è stato quantomeno discutibile. Siamo nel campo delle idee meravigliose, di quelle che è pericoloso avere. La sensazione è che, senza inutili handicap, il Milan avrebbe avuto una buona chance di stendere un Inter forte, ma battibile.

Alla pausa del campionato, il giudizio su Pioli deve tenere conto che il tecnico è molto seguito dai suoi, cosa che non va trascurata
, dal momento che uno come Mourinho ha dovuto mettere fuori diversi giocatori che gli erano ostili, indebolendo il gruppo. Va anche riconosciuto a Pioli che il suo Milan ha comunque una fisionomia precisa, fattore che gli ha consentito di soffrire, ma anche di tenere, nei momenti peggiori del derby. Non si può però ignorare che è molto pericoloso fare esperimenti strani nei derby, anche se, per fortuna, ieri è andata bene. Bisogna fare attenzione, perché Eupalla, dea del calcio, è un nume che prima o poi ti punisce. Speriamo che lo faccia nel momento i cui i punti conteranno poco.
Per concludere, vorrei lanciare una provocazione: cosa sarebbe successo se i 2 rigori li avessero fischiati a favore del Milan?