Volendo sintetizzare la partita di ieri, potremmo dire che una modesta Spal pesca 2 jolly nella partita contro il Milan, ma che gli scriteriati rossoneri ne pescano altri 2 e tutto finisce in parità.

Il Milan di ieri sera può essere davvero definito, come scritto sopra, scriteriato. Due partite vinte di fila non autorizzavano i rossoneri a considerare risolta in partenza la pratica Spal e, infatti, si sono ritrovati sotto di 2 gol dopo un terzo della partita. La Spal, modesta e da retrocessione, aveva pescato 2 jolly inattesi grazie, ma non solo, a un paio di dormite di Donnarumma, distratto sul primo gol e fuori posizione sul secondo. Alla mezz'ora era evidente quanto fosse borioso, spocchioso e, quindi, tragicomico, il povero Milan, convintosi di essere diventato uno squadrone.

Se la Spal, tuttavia, aveva pescato 2 jolly, il Milan ne pescava uno proprio allo scadere del primo tempo. Erano i ferraresi, con signorile cavalleria, a indicare la carta che andava pescata dal mazzo, perché D'alessandro, esasperato dalle sgroppate dell'imprendibile Hernandez, interveniva in scivolata a centrocampo facendosi espellere con l'intervento del VAR. E qui va fatto un inciso di carattere generale, quasi esistenziale: avete voglia a dire che alla fine la squadra più forte vince e la più debole perde, ma quando una compagine resta in inferiorità numerica con un tempo da giocare più recuperi, subisce un handicap notevole che altera ogni giudizio sui meriti e i demeriti. Ogni discussione sull'espulsione, insomma, non sarebbe un inutile pescare nel torbido, ma un rigoroso accertamento su un evento che, di certo, ha influenzato l'esito del match

Sotto di 2 gol  e 11 contro 10, il Milan si gettava in attacco, ma come sempre succede quando il tempo passa e devi recuperare 2 reti (3 se miri al successo), il nervosismo non aiutava la precisione delle giocate. Ci pensava Leao con un no-look a riaprire i giochi quando già si approssimava il minuto 80: stop e colpo di piatto a sorpresa senza mai guardare la porta, una giocata che prendeva il tempo ai difensori e al portiere avversario, lasciandoli beffardamente sulle gambe. E non finiva qui, perché in pieno recupero Vicari la mandava dentro la propria rete su un cross in apparenza innocuo. Possiamo dire che, di certo, ha inciso la stanchezza per aver giocato in una Spal per un tempo in 10, ma che non è stata irrilevante la presenza in campo di Ibra. Lo svedese è apparso fuori condizione e, in occasione del 2-2, era lontano. Vicari, però, non lo poteva sapere e la sola presenza in campo di Ibrahimovic gli ha messo affanno.

Per trarre conclusioni dalla partita di ieri, possiamo dire, innanzitutto, che i rossoneri sono da prendere a pedate per non essersi concentrati sul match, visto che i punti erano a portata di mano, mentre negli incontri prossimi (Lazio, Juventus e Napoli) pur giocando alla grande, potrebbero uscirne con ben poco.

Possiamo notare che, con il gol di ieri, Leao sale a 4 gol in una manciata di presenze, uno score non da disprezzare per un giocatore molto giovane (altro che André Silva!). C'è chi continua a insistere che non ha grinta, ma non tutti i giocatori hanno le stesse caratteristiche e una squadra deve essere un mix di elementi con doti diverse che si integrino. E lo stesso discorso vale per Paquetà, un ragazzo di cui i tifosi continuano a parlare male, dimenticando che il Savicevic dei primi tempi, un giocatore già affermato, riceveva le stesse critiche.

Pioli non era diventato il Mago dopo Lecce e Roma, come non è diventato un rimbecillito ieri. Condivido, in un certo senso, la scelta di gettare Ibra nella mischia solo nel finale, perché lo svedese appariva lento e impacciato. Forse, come in dicembre a Bergamo, non ha colto i segni di rilassamento dei suoi o li ha colti e si è limitato a incrociare le dita. Fatto sta che non ci sarà nulla di male a ringraziarlo per il serio lavoro svolto e a voltare pagina, quando la stagione sarà terminata.

Per finire, noto che sui social è montata la polemica per un braccino ferrarese in area proprio sull'ultima azione. Dal momento che il caso mi sembra identico a quello in Coppa Italia contro al Juventus, l'arbitro ha fatto bene a non concedere il rigore. Non era tale quello di allora e non lo era quello di ieri. Hanno sbagliato a fischiare il penalty in Coppa Italia, ma non sarebbe stato giusto che l'errore venisse reiterato ai danni della Spal.

Ora il Milan è atteso a impegni più duri, in occasione dei quali, come ho scritto su, potrebbe non bastare dare il meglio. Ma la mezza frittata di ieri ormai è stata fatta, digeriamola e andiamo oltre.