D'accordo, era un ottavo di Coppa Italia, l'avversario era solo il Cagliari e il portiere sardo Radulovic non è stato il migliore dei suoi. Però, ieri sera a San Siro, il Diavolo è entrato in campo con ben 6 riserve, di cui alcuni erano innesti dalla formazione che gioca in Primavera1. Non era scontato passare il turno senza grandissimi patemi, anche se poi i rossoneri hanno rischiato un po' nei primissimi minuti. In effetti, il Cagliari è stato meglio del Milan nei 4' iniziali.

In tal senso, vorrei ricordare che Ranieri ha avuto il buon gusto di non accampare scuse per aver giocato meglio nei primi 4 minuti. Il tecnico sardo è riuscito a mantenere la dignità anche in un momento nero e non tutti ci riescono. Chi vuole intendere intenda e chi non vuole intendere non può essere obbligato a farlo.

In un ottavo di Coppa Italia ci sta che si rischi qualcosa schierando le riserve, anche perché, se non giocassero in queste situazioni, quando dovrebbero scendere in campo?

Tenendo conto del contesto e dell'avversario, dignitoso ma non irresistibile, non è stato pericoloso schierare una formazione inedita dal primi minuto. Il rischio vero c'è quando si rivolta una squadra in corsa come il classico calzino, nel giro di pochi minuti col risultato in bilico per giunta. Spesso i rossoneri hanno sbracato proprio perché le rivoluzioni a bocce in movimento hanno mandato in tilt i collegamenti.

Anche ieri sono avvenuti dei cambi in corsa, ma sul rassicurante risultato di 3-0 e secondo logica. Di fatto, Florenzi per Calabria è stato l'ingresso di un titolare per un altro titolare e non ha spostato gli equilibri. Forse è stato eccessivo far accumulare 20' della ripresa nelle gambe di Pulisic e Leao, dal momento che si vinceva con 3 gol di scarto, ma si può ritenere che la cosa sia servita a compensare l'uscita di Reijnders per il giovanissimo Zeroli con l'ingresso di due titolari importanti. Diciamo che c'erano ragioni sia per impiegare i due titolari che per non impiegarli.

Si è intuito che fosse una serata rossonera, quando Mirante ha miracolato la propria porta su una spizzata di Petagna dal primo palo in seguito a corner. Poco prima, c'era stata una percussione rugbistica dei sardi con Petagna di spalle alla porta che teneva schiacciati i rossoneri e ben 3 incursori cagliaritani che tentavano di far crollare a spallate il muro rossonero. A dire il vero, nel finale si registrava un episodio negativo anche per il Milan, perché da Abbiategrasso partiva un pallone telefonato e centrale che incontrava le gambe di uno a scelta fra Luvumbo e Simic. La deviazione rubava il tempo a un Mirante già negli spogliatoi. Ma si viaggiava per 3-0 a favore dei padroni di casa. Ci sono episodi negativi ed episooodi negatiiiivi.

Prima di andare oltre, diciamo che proprio nei primi 4', tutti cagliaritani, i rossoneri mostravano una densità ordinata in difesa che si sarebbe vista in fase di copertura per tutto il match. Non sempre il Milan ci riesce, ma Ranieri gioca un calcio pulitissimo che è spesso un punto di forza delle sue squadre, ma che ha  aiutato il Milan nel tenere i collegamenti senza sfilacciarsi.

La partita ha detto che Jovic si sta rivelando un ottimo acquisto, ma non è la copia di Giroud. Può giocare prima o seconda punta, ma anche come centravanti non lo vedrete fare la boa spalle alla porta, bensì giocare con la faccia verso il portiere avversario, dettando il passaggio per colpire in profondità. Per fare un esempio, Petagna sarebbe stato la copia tecnica, seppure meno forte, di Giroud. Sia in occasione del gol mancato su lancio di Adli, infatti, che dei gol segnati, ha dettato il lancio in profondità per sé e non per fare da sponda ai compagni.

Tutti sono rimasti colpiti dalla prestazione di Jimenez, già un giocatore maturo per il salto di qualità, anche se tuttora sotto il teorico controllo del Real Madrid. Simic ha confermato di essere già, a sua volta, un elemento pronto per il calcio maggiore. Mi ha colpito, tuttavia, il meno appariscente degli innesti dalla Primavera ovvero Chaka Traoré. Lo seguo spesso nella compagine di Abate e mi sono sempre chiesto che giocatore sia. Ieri era avulso dal contesto ingannevole dei giovani e ho notato che ricorda oltremodo Seedorf, senza avere nulla a che vedere con Leao, al cui posto era stato schierato, almeno in teoria. Traoré ha la stessa postura e lo stesso passo del Clarence rossonero e sembra nato per giocare in posizione di mezza ala offensiva, con la palla calamitata al piede. Quando gioca nella Primavera, mostra il difetto di non voler dare via il pallone neanche sotto tortura, mentre in prima squadra si è fatto umile e ha pure sciorinato una padronanza della posizione che era un'altra dote di Seedorf. Al di là del gol, sembra lo mejo fico del bigoncio, sia pure con qualche momento di indolenza in cui, però, cascava lo stesso Seedorf.

I gol di Jovic e Traoré hanno mostrato che le caratteristiche individuali non sono degli optional, ma la base per l'inserimento e il buon rendimento dei giocatori in un collettivo. Il portiere cagliaritano Radulovic non era in serata, ma i suoi errori sul secondo e terzo gol, sono stati favoriti in maniera decisiva dal fatto che Jovic e Traoré hanno il baricentro basso. In entrambi i casi il tiro è stato scoccato dal marcatore a terra o in caduta, quando Radulovic era convinto che l'azione si stesse spegnendo. Anche nel caso del vantaggio, Jovic è riuscito ad anticipare tutti per la capacità, sempre dovuta al baricentro basso, di contorcersi in acrobazia. Per trovare giocatori longilinei con la stessa capacità bisogna pensare a un fenomeno assoluto come Marco Van Basten o a un campione e vice-campione del mondo come Giroud. Mica pizza e fichi!

Non condivido in toto le critiche a Romero, ma temo che sia Diaz 2 la vendetta ovvero un giocatore tascabile cui la taglia ridotta crea non pochi problemi, soprattutto nei contrasti, al di là delle valide doti tecniche.

Reijnders e Adli hanno dimostrato di intendersi a meraviglia quando sono in possesso di palla, come anche di sapersi scambiare la posizione quasi se fossero compagni di squadra da una vita. Adli, peraltro, non ha nelle sue corde il confronto 1-contro-1 in interdizione. Ieri è andato bene, ma si è molto sforzato per essere sul pezzo in fase interdittiva, dando l'impressione di violentarsi un po'. Può giocare da regista, perché si muove e vede il gioco come il miglior Redondo, ma prima o poi potrebbe dare l'impressione di tradire se gli scappasse la gamba troppo corta che perde l'uomo o quella troppo lunga che mette giù qualcuno in area. Il suo ruolo naturale sarebbe di alternarsi con Loftus-Cheek come vertica avanzato, considerando anche le caratteristiche fisiche e il passo cadenzato (l'inglese non è un velocista). Da questo punto di vista, è evidente che Pioli la vede diversamente. 

A pensarci bene andrebbe fatto un inciso su Pioli. Quando, infatti, il tecnico fa notare polemicamente che le critiche non vengono dai giornalisti, ha ragione. Ma gli si deve far serenamente notare che, se un giornalista viene rimproverato bruscamente in conferenza stampa dopo le domande sgradite... eh be' non è certo incentivato ad affrontare tematiche altrettanto sgradite. Quindi la mancanza di critiche da parte dei giornalisti, non è di per sé molto indicativa. Questo va detto per far capire a Pioli che in questo vasto e periglioso mondo c'è anche chi sa fare 2+2. Che non è impresa impossibile, peraltro.

Pensando al 3-0 contro il Monza, un'altra squadra che interpreta il calcio in maniera pulita come quelle di Ranieri, il 4-1 di ieri non aggiunge tantissimo alla stagione rossonera, se non il fatto mantenere il Diavolo in corsa per una manifestazione che, più avanti, potrebbe rivelarsi importante. E non è poco, chiaro.

In realtà, Milan-Cagliari ha dimostrato che le facezie sulla mancanza di alternative agli infortunati sono soltanto... facezie, favolette per l'appunto. Romero non è stato super, ok. Simic non è stato perfetto in occasione del secondo gol. Ma il titolare Chuckwueze cosa ha fatto? Quante volte i titolari non sono perfetti?  Allora non ci si venga più a dire che la squadra non ha alternative ai titolari e che certe scelte cervellotiche diventano inevitabili. Non lo sono state nel recente passato, non lo sarebbero ora e potrebbero non esserlo in futuro. I giocatori ci sono, compresi i giovani, quantomeno per sostituire i titolari nelle situazioni di emergenza senza far diventare lo svedese la lingua ufficiale del Bananas o senza far indossare la biancheria intima al di sopra dei pantaloni e della camicia. 

La via della logica può essere il futuro, anche immediato, di questo Milan, a patto di non vedere le scelte logiche come cose poco perbene.