Si leggono molti pareri sulla Juventus che dovrà rinascere dalla bufera giudiziaria e dalle ceneri di un'annata veramente difficile e poco serena se non a volte da incubo. 

Molti detrattori, vorrebbero che la Juventus, visti i mancati introiti da Champions e di Europa League,  vendesse alcuni dei suoi gioielli migliori. Si veda Vlahovic, Chiesa, Jiling e Bremer.  Chi sa di calcio, sa che vendere per poi non potere spendere per recuperare giocatori all'altezza è un esercizio di pura follia. Già in passato, Marotta fece un grosso errore, quando vendette Giaccherini, costato poco, ma sul quale si poteva ottenere una plusvalenza, seppure nemmeno una grossa cifra. Un pò quando qualcuno compra in borsa e poi vende al primo guadagno. Il fatto è che Giaccherini era un giocatore che tecnicamente e tatticamente offriva soluzioni difficilmente riscontrabili in altri profili, se non investendo somme cospicue, mortificando così la plusvalenza ottenuta. E Conte, allora allenatore e stimatore del ragazzo, non fu contento, cominciando proprio da quel momento la crisi tra lui e la Juventus, che lo portò a rescindere in pieno Luglio.
I direttori sportivi, devono sapere valutare le situazioni imprescindibili. In primo luogo l'impatto del costo di un giocatore, inteso sia come acquisto, che come stipendio. In subordine, ma nemmeno tanto, la forza tecnica e di spogliatoio che il giocatore ha all'interno del gruppo. Liberarsi per un puro sconto patrimoniale di un giocatore importante, di basso costo ma di ottima resa tecnica, voleva dire che si aveva pronta una soluzione meno costosa oppure un profilo tecnicamente molto più forte. Una semplice operazione di convenienza finanziaria non ha senso!  L'analisi costi e benefici non è semplice, ma l'allenatore, responsabile ed esperto dell'area tecnica, dovrebbe essere interpellato ed ascoltato. 

Ora, vendere Vlahovic, dopo un'annata difficile, piena di infortuni e di gravi problemi esterni, potrebbe volere dire che si vuole svendere. Teniamo presente alcuni postulati essenziali. Il ragazzo è giovane, ha solo 23 anni. Ha dimostrato in passato di avere un potenziale enorme, e soprattutto una crescita ancora da perfezionare, insieme ad una struttura fisica ancora acerba. Nell'ultima annata ha giocato poco, seppure abbia segnato almeno 11 gol, ma questa annata lo ha messo in  una fase di mercato al ribasso, riducendo il suo valore al di sotto della stima che meriterebbe. Sarebbe come vendere in borsa in una fase di ribasso azionario. Deprime i valori! Molto meglio sarebbe rivalutarlo, magari con un'annata di riscatto, mettendolo in grado di esprimersi meglio, sia fisicamente che tatticamente. Semmai al suo top, venderlo, ma stavolta al valore più alto di mercato. E sosituirlo, non è nemmeno facile, perchè i suoi eventuali antagonisti sono molto costosi, e non si sa se renderebbero meglio di lui! Stesso discorso per Chiesa, appena rientrato da un grave infortunio, ha comunque fatto il percorso che ogni giocatore vittima di un simile infortunio è costretto ad intraprendere. Il tempo è l'unica cura, insieme ad un costante lavoro attenzionato ad eventuali infortuni collaterali o ricadute dall'infortunio principale. Vale anche per lui lo stesso discorso fatto per Vlahovic. Inoltre sarebbero entrambi giocatori dai quali ripartire, per l'età giovane e la caratura tecnica e fisica che possono esibire. Altro discorso per Bremer! Qui se si trova l'offerta giusta si può anche vendere. Il mercato dei difensori è meno costoso, e se ci si guarda bene in giro ci sono profili meritevoli di attenzione e di poterci scommettere, come ad esempio Baschirotto, Milenkovic ed emulando quello che è successo con Gatti, preso dalla serie B ed ora titolare inamovibile. Questi giocatori hanno anche una caratteristica essenziale: la fame. Si, ci vuole fame, voglia di crescere, umiltà operaia, ed il  desiderio di dare tutto in campo.   Bremer ha lasciato spesso a desiderare, soprattutto per la lacuna tecnica che un giocatore brasiliano non dovrebbe esibire. Ricordiamoci che l'Inter ha passato il turno di Coppa Italia grazie ad una sua bravata incomprensibile.

Sui giovani emergenti, si apre un discorso a parte! Jiling, andrebbe tenuto in pianta fissa nella rosa titolare, per i suoi mezzi tecnici e atletici fuori dal comune. Uno che all'esordio fa vedere i sorci verdi al Benfica, dimostra di essere  un giocatore di grandi potenzialità, inoltre ha già una forza fisica notevole, oltre ad una velocità e tecnica da top player. Qualcuno di questi giovani dovrà rimanere, seppure alcuni avrebbero bisogno di maturare ancora un pò in altre squadre, meno sottoposte a stress, perché la maglia della Juventus pesa parecchio. E la struttura fisica è importante. Si veda Pafundi, giocatore di grandi capacità tecniche, che probabilmente era il più tecnico dei presenti in campo nella finale del mondiale under 20. Purtroppo è stato sovrastato dalla forza fisica degli avversari (oltre che da un campo di patate), e se tu sei bravo nel palleggio, nel tiro e nel toccare la palla come Messi, bisogna sempre ricordarsi che nel calcio la prima cosa è prendere la palla, la seconda difenderla, la terza fare vedere come sei bravo!  Per questo la maturazione fisica è un fattore importante, anche se spesso alcuni giovani maturano prima, ma sono eccezioni.  
Quindi Miretti, bravissimo e sicuramente un futuro top player, ha ancora bisogno di maturare, magari facendosi le ossa in un'altra squadra che lo sappia valorizzare, sempre in serie A. Fagioli ad esempio è maturato bene nella Cremonese in serie B, ed oggi è un punto fermo del centrocampo juventino. Così Rovella e Cambiaso, che nel Monza e nel Bologna hanno lasciato un ottimo ricordo, e si candidano come possibili titolari della nuova Juventus.  
Ancora Barrenechea e Barbieri, che si sono affacciati nella massima serie, ma che hanno trovato eccessive difficoltà. Dovranno maturare altrove, guadagnandosi la pagnotta ogni domenica, contro avversari forti, agguerriti e smaliziati. E se prenderanno botte, vorrà dire che si faranno quel che in gergo si dice: farsi la gamba! Il calcio è un gioco pieno di calci, non sempre al pallone, di mani e braccia che vanno dappertutto, di testate a palloni e crani vaganti. E' una scuola di vita in piena regola. Dove chi vince spesso non è chi merita, ma è stato più scaltro, oppure pronto, o passava solo da quelle parti! 
Non dimenticherei altri giovani in rampa di lancio, come Soulé, ormai più di una promessa. Ma in arrivo ci sono due interessantissimi giovani: Hujsen e Yildiz. Uno olandese e l'altro turco. Ma anche per loro vale il discorso che dovranno dimostrare che sono pronti fisicamente e soprattutto, caratterialmente. Ed è questo l'aspetto che forse ho tralasciato, la forza mentale di giocare in certi contesti, come la serie A e in un campo importante come lo Stadium, o peggio ancora San Siro. Puoi avere i sudori freddi. Ed in passato molti giovani si sono bruciati al primo impatto, per poi seguire due strade, o rinascere in altre squadre, come Immobile, oppure finire la loro carriera nelle serie minori, rimanendo sempre delle promesse inespresse! 

La Juventus non dovrà spendere molto per ripartire nel nuovo campionato. In casa ha già abbastanza carne al fuoco. E quel poco che manca potrebbe essere ottenuto senza troppi sacrifici finanziari. I risparmi da ingaggi proibitivi e poco redditizi, come Di Maria e Paredes, l'eventuale dipartita di Rabiot ( se vuole troppo si può dirottare su giocatori anche migliori), la decurtazione di stipendi ormai inadeguati al contesto attuale, come Cuadrado e Rugani, possono già essere un buon ritorno finanziario. Dal punto di vista tecnico, se Pogba si riprende, Kostic gioca come quest'anno, Danilo regge e Fagioli guarisce bene, la rosa è ancora competitiva. Non dimentichiamo che Locatelli, Sczesny, Perin, Kean(se offrirà continuità) e  Milik ( se riscattato), potranno essere  l'ossatura della squadra. 

Probabilmente Alex Sandro e Bonucci saranno ai saluti. E si avranno giocatori che rientrano da mancate vendite, alcune delle quali provenienti dal danno collaterale del processo alle plusvalenze, che hanno eliminato Paratici dal panorama calcistico, che era un eventuale garante di almeno due acquisti. Ma non sono incollocabili, seppure con minore introiti, pur sempre rappresentando un attivo. Alcuni di costoro potranno anche rientrare nella rosa, eliminando i costi di altri acquisti. La Juventus non ha grandi difficoltà economiche, e semmai molto meno di squadre che sembrano tecnicamente fallite. Deve solo ripartire, con intelligenza, e possibilmente con un allenatore più aggiornato. Allegri ha ormai fatto il suo tempo, si occupi di cavalli, e magari accetti i soldi degli arabi, perché certi treni non passano sempre, e a volte non ritornano più!

Ci saranno squadre che faranno le coppe, ma che non risolveranno i loro guai, che oltre di natura finanziaria, saranno anche di natura tecnica. Intanto all'estero le squadre piene di soldi, cominciano a preparare i saldi, perché non sempre chi più spende meglio spende, a volte spende solo male! Un saluto!