L'ultima sessione del calciomercato ha visto una diminuzone di scambi, soprattutto per quanto riguardava le squadre che notoriamente fanno più affari. Mi riferisco al Milan, l'Inter e la Juventus. Se le due milanesi hanno dovuto fare fronte alle vicende societarie che ultimamante hanno riguardato una contrazione di risorse finanziarie, nel caso della Juventus  invece, la società è preoccupata di sapere che futuro l'aspetta. Inutile investire (e qui contrariamente alle milanesi i soldi non mancano), se poi non si può supporre se a fine campionato giocherai in Champions, in Europa League oppure, ma nessuno se lo augura, si staglia all'orizzonte l'agitarsi dello spettro della della serie B. 

Nel caso del Milan, la nuova proprietà deve fare fronte ad un bilancio precario, e deve immettere una quantità di investimenti, ma alcune iniziative di privati e società preesistenti nel Board milanista, promettono battaglie legali e possibili revoche di incarichi. Per non parlare delle solite pretese economiche, spunto di operazioni poco chiare, con soldi che andavano e venivano dall'estero, e con un personaggio che sa tanto di prestanome. Al contempo, c'è una società che ha prestato soldi e garanzie, estromessa dalla nuova proprietà, ma che non ci sta a perdere patrimonio e capacità decisionale. Il tutto depositato presso tribunali di varia specie, con motivazioni di diverso tipo. In questa situazione, la nuova proprietà non può che attendere l'evolversi della situazione, controllando le risorse già in loro possesso, ma senza potere incidere in un mercato che già quest'estate veniva definito ottimale, ma che al momento registra un indebolimento della rosa a disposizione. Rosa che attualmente registra numerose defezioni, causa infortuni e scadimenti di forma dovuti al post mondiale. 

Diverso è il discorso Inter. Qui siamo alle prese alla richiesta di giocatori da parte di società più forti a livello economico. Il caso Skriniar è emblematico. Ma potrebbe non essere l'unico, si veda la quesione Barella, Chalanoglu e altri validi giocatori molto richiesti sul mercato e che possono svincolarsi a zero. L'Inter non può competere con gli stipendi che vengono offerti a questi giocatori, trovandosi oltremodo nella necessità di vendere per fare cassa, per sistemare un bilancio che presenta un deficit preoccupante. La famiglia Zhang non ha più soldi, il Governo cinese glieli ha congelati tutti, e per fare quadrare i conti la società si è dovuta indebitare pesantemente con un fondo privato, ad interessi enormi, ed una difficile soluzione della questione, visto che lo stesso Zhang non ha più soldi, e nemmeno proprietà, ed è immerso in cause milionarie con società cinesi, e si parla di debiti scaduti per 4 miliardi di euro. Lo stesso problema dei giocatori in scadenza, attanaglia in qualche modo il Milan. Soprattutto per la questione Leao, che comunque ha mercato e può apportare alle casse meneghine molti soldi. Il dispiacere è per la perdita di un valore assoluto, in grado di spaccare le partite. 

Un discorso a parte è quello che riguarda la Juventus. Dire che non ha i requisiti per iscriversi ad un campionato, dopo  aumenti di capitale di settecento milioni di euro e la potenza commerciale e finanziaria che ha alle spalle è un esercizio di "funambolismo" giuridico, come attestato da qualche esperto di diritto. Se i bilanci sono stati "truccati" o "artefatti", è tutto da dimostrare. E' soprattutto da dimostrare che quelli che sono stati "supposti" comportamenti irregolari, siano atti illeciti. E secondo la legge non si dimostra con teoremi o allusioni del tipo "valenza confessoria". Cosa vuol dire? In diritto si parla di atti e fatti giuridici, e non teoremi campati per aria con l'intento di convincere più i media che dei veri esperti di diritto. La sentenza scritta sembra un obbriobrio giuridico, scritto in un giuridichese alla dottor Balanzone, e con continui riferimenti a questioni che inducono alla malafede su di un operato che però, ed è qui la stessa ammissione della corte, non si figurano come fattispecie di reato. Le plusvalenze non costituiscono reato. E cosa ancor più importante, le stesse non sono quantificabili in un mercuriale di prezzi o comparazioni accettabili. In passato si è fatto ricorso a numerose pratiche di plusvalenze operate tramite permuta di calciatori, eppure nessuno ha mai contestato la questione e peggio ancora, è materia senza normativa esaustiva o chiarificatrice di condotta da tenere. 

Per anni si è gridato all'allarme per l'uso sconsiderato di questa pratica. Soprattutto quando le plusvalenze erano gestite da squadre come Inter e Milan, che fecero scambi milionari avendo come oggetto ragazzi che  non hanno quasi nemmeno toccato il campo di calcio. E nel caso Juventus, la stessa corte cita scambi di giocatori che hanno tutt'oggi un mercato e giocano regolarmente in squadre professionistiche. Tra le operazioni citate si parla di Audero, valutato 20 milioni, oggi alla Sampdoria e che vale almeno 30 milioni. Brunori, valutatto 2,350,000 euro, venduto poi al Palermo per 5 milioni. Alcuni giovani, come Barbieri, valutato 1.400,000 euro, ma che l'anno scorso ha esordito in Champions, aumentando significativamente il suo valore. Lo scambio Pianic/Arthur, non viene invece citato, eppure sarebbe il più cospicuo. Ma si parla di giocatori nazionali nella Bosnia e nel Brasile, quindi non due sconosciuti. Potremmo analizzare ogni contestazione, e si avrebbe sempre una visione logica e adeguatamente prudenziale delle stime. Ma ripeto, in mancanza di una regola certa, e nemmeno una regola giuridica aggiungerei, di cosa stiamo parlando? Forse che il libero mercato non deve essere libero? Che il prezzo lo fanno venditore e consumatore,  e non il giudice? E la stessa Uefa, può sentenziare la Juventus senza al contempo mettere sotto accusa centinaia di società europee di prima fascia, visto che all'estero lo scambio di giocatori con plusvalenza annessa, non è vietato?

Capisco che i signori giudici non sanno dove appigliarsi, ed allora spunta l'articolo 4, nel quale ci puoi fare entrare dall'illecito sportivo alle dita nel naso del magazziniere. Quello che qualcuno chiama il "coltellino svizzero", perché con quello ci puoi fare tutto, tranne che giustizia. Ma qui come spiegato da alcuni giuristi, ci sarebbe un reato di specie, una regola che sta nell'articolo 31, e che può confarsi con il caso trattato. Solo che quello in un giudicato, produce pochi danni all'accusato. Solo una sanzione pecuniaria, e quindi nessuna penalizzazione e citando le parole del Giudice calabrese Chinè:"Deve andare  dietro alla Roma". Quest'affermazione è già di per se un indice di mancanza di equità ed imparzialità. Sembra un tifoso della Roma, e dei più sfegatati. I tifosi della Roma meriterebbero maggior rispetto!

L'altra questione è la numerosa mole d'intercettazioni che hanno fatto i giudici ordinari torinesi. Intanto, le intercettazioni devono essere contestate e devono essere contestate agli imputati. E questo non è avvenuto. E le intercettazioni cosa dicono? Che alcune persone che lavoravano insieme da molti anni si telefonavano! Ma và? Non faremo come Calciopoli che la Juventus fu punita perché c'erano telefonate tra dirigenti Juventus(e di tutta la serie A) con dirigenti lega? Perché anche questa fattispecie non era contemplata come reato. Fu normata successivamente, ma allora, non si può essere puniti per una legge retroattiva. E le stesse intercettazioni con tagli e cuci vari, non dimostrarono nulla contro la Juventus, ma dimostrarono molto sull'Inter, ma qui la prescrizione operò molto velocemente. La stessa che nel caso in estensione non è stata accordata alla Juventus, perché seppure siano stati recepiti nuovi fatti, deve essere fatto valere lo stesso principio adottato per calciopoli. La prescrizione! Invece qui si fa un terzo processo, adducendo che la mole "impressionante"(altro termine da dottor Balanzone) induce ad aprire il nuovo procedimento. Cosa dicono le intercettazioni? Non si sa, perché ancora oggi non sono state contestate agli imputati. Sembra il gioco del'oca, si torna sempre alla casella di partenza. Ma la giustizia sportiva richiama a se la rapidità di decisione, come la famosa pubblicità della "Luisa che arriva presto, pulisce presto, ma non pulisce il bagno". Ed infatti la puzza arriva! Ed un tribunale che opera in piena autonomia senza alcuna responsabilità sui suoi atti, con teoremi e non prove, senza rispetto delle garanzie degli imputati, e che pretende di fare giustizia velocemente, non risponde ai canoni di una società evoluta e democratica. In Iran ed in Afganistan non si comportano peggio, ed anche in quei paesi per colpire chi "vogliono" si inventano strane leggi sul Corano e sul presunto tradimento dello Stato.  Mi aspetto che il Collegio di Garanzia del Coni si comporti secondo la legge, e ribalti questa assurda sentenza. Intanto, questa sentenza ha già procurato dei danni. L'impossibilità di operare sul mercato, falsando la capacità sportiva della Juventus. La situazione per i calciatori è incerta e potrebbe invogliare  ad una fuga dei campioni. I danni patrimoniali sarebbero enormi, ma una domanda sorge spontanea: può un ordinamento corporativo, come è la Lega, anticipare o sostituirsi alla legge ordinaria? Il giudice per le indagini preliminari di Torino ha già rivisto molte questioni sulla vicenda e non è escluso che si arrivi ad una assoluzione se non ad un non luogo a procedere. Se nel frattempo la Juventus perde soldi e forza sportiva, chi paga? 

E vorrei tirare le orecchie a tanti giornalisti, soprattutto coloro che puntano il dito sulla Juventus. Per cominciare, non scrivano"Plusvalenze fittizie" perché senza una sentenza sono solo plusvalenze. Poi non dicano che la Juventus non è perseguitata. Negli ultimi trent'anni si sono susseguiti processo doping(Guariniello giudice) con assoluzione della società. Calciopoli, con le incongruenze ormai note a tutti. Ed ora le plusvalenze. Ma non hanno altro da fare certi giudici, che pur di colpire la Juventus se la prendono anche con Moggi che si è fermato a parlare con Pessotto prima di Napoli Juventus di campionato Primavera? Moggi sarà anche stato radiato (e qui ci sarebbe da dire molto) ma è un libero cittadino, e poi era a Napoli in quel momento, mica a Torino. Chieda spiegazioni al Napoli, e non alla Juventus! Siamo sempre in attesa di sapere come mai un pregiudicato(e non Moggi) girava indisturbato all'AIA, avendone anche posizioni apicali, e soprattutto se ci sono intercettazioni di quello che diceva agli arbitri quando andavano ad arbitrare, chissà, magari proprio la Juventus! Chinè, su, la prego, esibisca le sue qualità investigative!