Si può dire quello che si vuole,  ma quando Pussetto ha saltato Zapata steso per terra, trascinando però il piedino contro la testa del colombiano, ho pensato a una provocazione carognesca. E quando Higuain è stato eliminato dal gioco con una ginocchiata al fianco inutile e vigliacca, la provocazione mi è sembrata preparata scientificamente a tavolino. Magari sbaglio, perché si tratta di semplici episodi di gioco, anche se brutti, ma mi resta la personale sensazione che l’Udinese sia scesa in campo disposta a qualsiasi cosa, anche vile, per portare a casa il risultato.

Del resto, i 3 minuti successivi all’81° ci hanno regalato uno spettacolo surreale. C’era un uomo a terra che sembrava defunto, meschinello, e c’è voluto un minuto e mezzo per far entrare la barella, ma quando i soccorsi sono arrivati sul posto, lo sfortunato si è tirato su, come il paralitico miracolato da Nostro Signore, e si è messo a camminare. E questo sarebbe stato nulla se, chiamato fuori per essere sostituito, l'ex-moribondo abbia prima fatto lo gnorri andando in un’altra direzione, per poi uscire dialogando paciosamente coi compagni sui massimi sistemi filosofici.

Non è stato facile per il Milan mantenere la calma di fronte a queste situazioni. Del resto Zapata ha restituito alla prima occasione il calcetto malvagio alla testa, mentre Castillejo nel recupero si è catapultato sull’avversario (poi espulso), fermandosi opportunamente alle soglie del duello rusticano. Ma in un contesto simile, peraltro non giustificato neanche dal clima molto civile dello stadio, era difficile fare di più.

Di Bello e la terna, dal canto loro, dalla metà della ripresa sono apparsi in confusione, a partire da un rigore (evidente) negato a Cutrone. Può capitare di valutare male un'azione, ma forse i primi a rendersi conto dell’errore e farsene una colpa, sono stati loro. Alcune punizioni sono state inspiegabilmente invertite o ignorate, così come l’inziale fuorigioco segnalato sul gol del Milan non trova spiegazione neanche pensando alla fallibilità dell’occhio umano. Bambola totale, a mio avviso.

Proprio l'episodio finale è costato l’espulsione a Gattuso, che è corso a protestare prima che venisse consultato il VAR. Non si dovrebbe fare, è vero, ma pongo una domanda provocatoria: se i rossoneri avessero atteso il VAR da bravi bambini, siamo proprio sicuri che una terna allo sbando avrebbe accettato di ricorrere a tale strumento o di prestargli fede? Non ci sarebbe stato il rischio di ritrovarsi come tanti fessi negli spogliatoi a chiedersi, cornuti e mazziati, come mai il gol era stato annullato?

Un lato positivo è che ieri il Milan non si è ostinato a ripartire dalla propria area palla al piede, quando veniva pressato. Quando rischiavano di essere soffocati, infatti, i rossoneri davano la palla a Donnarumma che rilanciava lungo. A volte la palla veniva persa, ma lontano dalla porta. Se l’Udinese rifiatava, il Milan veniva fuori autorevole ed era uno spettacolo vederlo. E’ quello che Rino deve far fare alla squadra sempre, per cui non si penta e non cada alla tentazione di tornare alla ricerca talebana di soluzioni che la squadra non sempre riesce a mettere in pratica.

Solo una richiesta ai giocatori: quando siete nel recupero del recupero e l'arbitro può interrompere la vostra azione in attacco da un momento all'altro, non continuate a passarvi la palla come se aveste tutta la partita da giocare. Tirate in porta prima, perché ho le coronarie deboli!

Donnarumma 6,0: E’ in crescita e meriterebbe di più, ma si rende colpevole di un’inspiegabile incertezza su un tiro innocucuo nella prima parte del secondo tempo.

Abate 6,5: L’esperienza insegna e Abate ne ha.

Zapata 5: Continua la collezione di interventi a vuoto.

Romagnoli 8: Un fenomeno che difende, imposta, va in attacco e segna. Il giorno che dovesse far scaturire acqua dalle rocce colpendole col Bastone Pastorale, gli dedicheranno anche un giorno sul calendario.

Rodriguez 6,5: Da un po’ è il più continuo della squadra.

Suso 6,5: Molto bene, ma il rigore in movimento che ha tirato alto grida vendetta.

Kessié 6,5: Soffre, però se la cava.

Bakayoko 7,0: Grande inizio, ma poi rifiata a cavallo dei 2 tempi, per tornare nel finale a giocare da ottimo mediano. In netta crescita.

Laxalt 6,0: Dà tutto e, quando non ne ha più, Gattuso gli concede il meritato cambio.

Higuaín s.v.: Affronta l’Udinese nel momento migliore dei Friulani, ma viene messo fuori causa troppo presto da una ginocchiata vigliacca.

Cutrone 6,5: Come Orlando a Roncisvalle, resta solo a pugnare nella meléè e lo fa con grande coraggio.

Borini 6: Molto prezioso.

Castillejo 6,5: Si rivela più adatto di Higuain al tipo di partita. Meritava 7, anche perché va vicino al goal con un bellissimo diagonale indirizzato all’incrocio dei pali, ma successivamente, invece di segnare, consegna una vera ciofeca alle manone del portiere friulano.

Gattuso 7,0: Anche l’Udinese, come le avversarie precedenti, tenta di imbottigliare i rossoneri, che dal canto loro non cascano nella trappola e provano il disimpegno manovrato solo quando ci sono le condizioni. Come da manuale del resto ed è in questa direzione che Rino deve muoversi, anche perché, quando arriva nella metà campo avversaria, la squadra di Rino appare a tratti entusiasmante.