Chiariamo subito, a scanso di equivoci, che si può essere persone perbene e onorate, ma non essere abbastanza competenti per un incarico, un impiego o una professione. L'Inter ieri ha certificato che c'è troppa incompetenza in questo Milan il quale, almeno da fine maggio in poi, ha assunto un atteggiamento velleitario.

Lasciamo perdere la questione stadio, dove Cardinale ha dimostrato di avere le idee chiare, visto che non ha senso avere uno stadio in comproprietà con l'Inter. Se devi averne uno, è meglio che sia solo tuo. I rapporti fra Inter e Milan devono restare corretti e cordiali, come si conviene al buon vicinato, ma non si deve andare oltre.

Il problema è che le note positive si fermano a questa decisione e da ciò nasce il pietoso esito del derby, che neppure gli interisti avrebbero mai immaginato.

La competenza non è un optional, ma l'essenziale in qualsiasi attività. Un piastrellista, un falegname, un agricoltore, un avvocato, un ingegnere o un medico devono avere tutti la necessaria competenza. Serve a evitare che le piastrelle si crepino, una libreria crolli, il terreno vada in malora, la lite venga persa nonostante il proprio buon diritto, un palazzo crolli oppure il paziente venga... castrato se viene operato di ernia. Il Milan non aveva neanche l'ernia, ma è stato castrato.

Furlani è laureato alla Bocconi e vanta un master ad Harvard. Applausi, ma ciò ne fa un esperto di finanza o management, non certo un esperto di calcio. Dal punto di vista calcistico, Marotta o Pantaleo Oronzo Corvino lo mettono sull'attenti e gli danno ordini e lezioni. Ne ha prese su Thuram e Frattesi, quando si è fiondato su giocatori già dell'Inter offrendo anche di meno di quanto offrivano i nerazzurri. E su Thuram c'era il Psg, per cui se l'Inter si fosse ritirata, Thuram sarebbe finito a Parigi. Resta una persona perbene, ma è e rimane incompetente nel calcio.

Moncada è un ottimo scout, perché ha individuato tutti giocatori validi, ma resta uno scout con la mentalità da scout. Individua i giocatori sulla base delle caratteristiche individuali, ma non li inquadra in un contesto collettivo. Non è compito di uno scout né di un capo dell'area scout. E' un compito dei responsabili dell'area tecnica. Sono questi che leggono i rapporti dell'area scout, chiedono un parere al tecnico e decidono quali sono gli acquisti giusti per il progetto. Come diceva Farina, la società non è tenuta ad accontentare l'allenatore, perché i tecnici passano e la squadra resta. Moncada resta una persona perbene, ma come responsabile dell'area tecnica non ha, almeno al momento, la giusta competenza.

Qui c'è da fare un inciso e dire che il Milan era arrivato quinto per punti conquistati sul campo, quindi andava rinforzato. D'altro canto era arrivato a ridosso del quarto posto, cosa che gli ha consentito di approfittare dei guai bianconeri. Essendo una delle squadre con l'età media più bassa nel continente, erano consigliati i necessari ritocchi non una rivoluzione. Maldini avrebbe tenuto Tonali e aveva preso Sportiello e Lofrus-Cheek, che la nuova gestione ha confermato, aggiungendovi Kamada a fine contratto (nazionale nipponico col vizio del goal e degli assist), nonché l'esperto Arnautovic (che Marotta ha portato all'Inter). De Ketalaere sarebbe rimasto (e a Bergamo sta dimostrando che non era un bidone).

Nel 2019 Maldini non aveva la giusta competenza per il ruolo di responsabile tecnico, ma guardando il progetto di maggio, sembrava averne acquisita. Woosh woosh woosh... 4 anni buttati al vento e ritorno all'incompetenza!

Ma ora passiamo a Stefano Pioli, the man who invented football (come Mamie Van Doren in "10 in amore" cantava di essere the girl who invented rock'n roll). Gli altri tecnici sono una manica di poveretti, incapaci di arrivare alle sue vette di genio. E poi passa anche per una persona modesta e umile, come ha dimostrato ieri nelle dichiarazioni post-partita, sulle quali ritorneremo, eccome che ci ritorneremo!

Pioli aveva dichiarato di aver preparato il derby nei dettagli, ma allora dobbiamo presumere che ami farsi del male o che gli si faccia del male. Eh sì, perché se lo scopo era di essere frustati o bastonati, tutto è andato alla perfezione.

Pioli aveva finora dimostrato di soffrire la densità dell'Inter in tutte le zone del campo. Tale densità faceva sì che i rossoneri avessero difficoltà in attacco di fronte a spazi blindati e si lasciassero suonare come una fisarmonica in difesa. Pioli ha confuso la densità con l'affollamento e ha avuto la geniale pensata di mettere Calabria in mediana in un terzetto accentrato, riducendo la difesa a una specie di terzetto... allargato. L'Inter ha ridotto a fisarmonica questi reparti con facilità ancora maggiore delle altre volte. Calabria mediano era andato così e così a Roma, perché i giallorossi erano ancora un cantiere.

In occasione del primo gol poi, c'erano 7 rossoneri schiacciati a ridosso della porta contro 4 interisti, ma non sapevano dove andare. E nel momento in cui la palla ha varcato la linea di porta, 3 erano avanzati, mentre 4 erano arretrati, però in maniera da lasciare soli gli avversari. Perché il problema non è di errori individuali, ma di un reparto difesa-mediana assortito male e privo di mediani, cioè di centrocampisti con il senso della fase difensiva. Ci sono mezze ali che si sacrificano in copertura e che a volte fanno buone diagonali, però se l'avversario accelera i ritmi se lo perdono e si marcano fra loro.

Bravo Reijnders in occasione dell'unica rete milanista, ma i nerazzurri si erano fermati per rifiatare e non stavano marcando. Per il resto la gabbia di Inzaghi ha costretto Reijnders e Loftus-Cheek a guerreggiare con valore, ma regalando palle agli avversari, da cui erano circondati o che chiudevano gli spazi. Di Krunic non si segnala la presenza. Inzaghi, inoltre, aveva studiato il modo con cui Mourinho aveva spinto Pulisic in posizione di ala destra effettiva, dove è inutile.

Chukwueze è subentrato, ma ha finito per sbattere la testa contro un muro, visto che non è Garrincha. Non è affatto scarso, come non lo era Messias del resto. Semplicemente, viene solo utilizzato in maniera prevedibile come Messias.

Pioli ha dei limiti evidenti e periolosi, perché non è capace di utilizzare i giocatori secondo le loro caratteristiche. Platone riteneva che l'uomo abbia idee innate, come le forme geometriche, mentre Pioli ha degli schemi innati che, se prevedono Maignan centravanti e Giroud in porta, lo porteranno a schierare Maignan centravanti e Giroud in porta. Ciò lo rende inadeguato per le esigenze di una squadra che vuole fare il salto di qualità. E lo rende anche incompetente, una persona perbene, ma non abbastanza competente.

Le brave persone si fanno sposare alle figlie, non gli si dà per forza una panchina.

Quando il Milan incontra chi non coglie le pericolose forzature che ne rendono fragili gli equilibri, può fare bella figura. Quando incontra squadre organizzate in maniera perfetta come l'Inter o l'Atalanta del 2019, i rossoneri si sbriciolano.

Il problema del 2019 era ed è rimasto Pioli, non l'immaturità della squadra.

Lasciamo perdere le dichiarazioni post-partita Pioli, ormai virali. Lasciamo perdere quei primi 4 minuti in cui, secondo Pioli, il Milan avrebbe tenuto la palla. Lasciamo perdere tutto, ma non quella risposta al giornalista che gli chiedeva se non fosse il caso di chiedere scusa ai tifosi. Pioli ha risposto di non pensarci affatto, visto che non ha perso a bella posta. E ci sarebbe mancato altro! Avrebbe potuto almeno manifestare un po' di dispiacere per lo scempio inflitto ai tifosi.

Da un tecnico che passa per essere umile e modesto, non ci si aspettano certe risposte, che sono più da miles gloriosus o da capitano Matamoros, maschere di spacconi e fanfaroni della commedia latina o dell'arte.

Il problema è che il Milan oramai è prigioniero di un tecnico che ha pubblicamente preso le distanze da Maldini a maggio e che ad agosto ha poi coperto la società dichiarando di aver indicato i profili dei giocatori da prendere. Sono cose che la società non può ignorare e che le legano le mani, perché qualcuno si sta già chiedendo come è possivile prendere 10 giocatori e poi essere in emergenza, per un infortunio (Kalulu), una squalifica (Tomori) e un semplice acciaccato (Giroud).

Certo, ora Pioli dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e dimettersi, come dovrebbero dimettersi Furlani e Moncada, visto che Pioli ci ha solo messo la faccia. I veri strateghi del mercato sono stati proprio gli ultimi due, dimostrando di dover mangiare ancora tanta polvere prima di diventare competenti per i ruoli assunti.

Oddio, la dirigenza potrebbe lavarsi cinicamente la faccia ed esonerare il tecnico, ma Pioli ormai è diventato un fantasma che, oltretutto, trascina una catena pesantissima, quella di un contratto lucroso, e agita uno spauracchio terribile, il Newcastle in arrivo a breve.

La cosa più grave è che il Milan potrebbe non crollare subito, ma riprendersi come è accaduto a febbraio, per poi ri-crollare più avanti, magari in un momento decisivo.

Quando arriverà, il rimedio sarà tardivo, ma la tardività è una delle conseguenze della scarsa competenza.