Forse solo oggi Stefano Pioli ha realizzato quanto sarebbe stato importante vincere a La Spezia e non considerare quella partita una tappa di avvicinamento al derby, quasi fosse un'amichevole estiva. Era lì che il Milan avrebbe dovuto prendere i 3 punti a tutti i costi e fare classifica nei confronti di tutte le rivali. Ora è tardi e non ci sono più scuse che possano essere accampate per negare di aver fatto un frittatone clamoroso. La stessa partita di Belgrado è stata la conferma di una certa faciloneria e di un ingiustificato senso di superorità nei confronti di avversari considerati già battuti. Il tecnico continua a godere di stampa favorevole e, se questo è un vantaggio per lui, potrebbe rivelarsi un boomerang per il Milan. Speriamo di no, ma il rischio esiste.

Il derby vinto dall'Inter per 0-3 può essere accostato a un cartone animato dei Looney Tunes, uno di quelli in cui Willy Coyote accelera al massimo per agguantare il road runner Beep Beep, ma viene lasciato sul posto quando crede di averlo raggiunto. La parte dello sfigatissimo Willy Coyote è stata recitata dal Milan, quella di Beep Beep dall'Inter, purtroppo per Willy Coyote Milan. La reattività muscolare dei rossoneri si è rivelata al di sotto di quella necessaria per fermare i nerazzurri.

A Conte deve essere piaciuta molto la tattica adottata contro la Lazio ovvero difesa con 5 difensori, 3 frangiflutti davanti alla linea arretrata, almeno un uomo in appoggio a 2 attaccanti sempre lì davanti per la ripartenza. Deve essere piaciuta a tal punto che contro il Milan ha deciso di andare in vantaggio prima. Lo si è intuito al 2', quando l'Inter si è preparata a ripartire e Bastoni si è subito allargato all'estrema sinistra, segno che Perisic era già molto avanti. Meno di 3 minuti dopo, in effetti, l'Inter è riuscita a segnare, anche se in seguito a una ripartenza andata male. Lukaku, infatti, si è bevuto Romagnoli e ha messo dentro una palla bassa che sarebbe stata comoda per Kjaer, se non fosse stato in affanno. Privo di scatto, il danese spazzava alla meglio ridandola a Lukaku. Pur non essendo affollata, tuttavia, l'area rossonera era presidiata quantomeno a un livello minimo sindacale, ma sul nuovo cross di Lukaku, Kjaer restava piantato al centro dell'area e Martinez si staccava quel tanto che bastava per incornare di testa. I minuti successivi dimostravano che non c'era una gran superiorità tattica dei nerazzurri, ma uno strapotere dinamico, fatto di gamba e cambio di passo. Kjaer veniva ammonito per aver fermato una ripartenza di Barella, il quale era andato via a velocità doppia della sua ed era l'esempio più evidente di tale differenza di velocità fra le squadre. Del resto, a conferma che Pioli aveva letto bene le intenzioni di Conte, pur se l'Inter metteva in affanno il Milan nel c.d. uno-contro-uno, l'Inter aveva solo altre 2 palle gol: la prima al 35' con Martinez, che non riusciva a ribadire in porta una respinta corta di Donnarumma su Perisic, la seconda con un'incornata alta nel finale del tempo. Le contromisure tattiche rossonere non erano sbagliate, ma le gambe erano insufficienti a sorreggerle. I giocatori del Milan, a loro volta, pur zavorrati da ideali sacchi di sabbia, costruivano un mischione a base di rimpalli, che Handanovic vanificava con un tuffo più plateale che necessario, mentre Hernandez sfiorava il pareggio con un colpo da giocatore di biliardo, dall'insolita posizione di destra.

Nella ripresa il Milan metteva lì i nerazzurri, troppo lì per non sospettare che gli avversari si fossero lasciati prendere un po' di sorpresa. Handanovic, tuttavia era sul pezzo e vanificava 3 palle gol (2 di Ibra e una di Tonali) in 2 minuti. Non so se queste parate siano state decisive, ma se lo fossero state, non sarebbe una diminutio per l'Inter, anzi un sintomo di completezza dell'organico nerazzurro, visto che il portiere è parte integrante della squadra. L'Inter, in ogni caso, si ricompattava e, dopo pochi minuti, raddoppiava con Lautaro Martinez grazie a... un'altra ripartenza non riuscita. I rossoneri, infatti, erano stati tatticamente attenti, perché avevano seguito il movimento nerazzurro e avevano l'area presidiata da difensori, ma bastavano i soli Perisic e Martinez per aprirla a fisarmonica. Questo era un altro segno evidente che la reattività dei rossoneri era insufficiente rispetto ad avversari al 100% della condizione. L'uno-contro-uno puniva ancora Romagnoli, quando Lukaku segnava di  prepotenza pur essendo marcato dal centrale rossonero. Va anche segnalato che Donnarumma non ha seguito bene l'azione, perché la posizione del centravanti nerazzurro e quella di Romagnioli erano tali che Lukaku poteva tirare solo in quell'angolo. Certe cose vanno dette, perché la difesa a oltranza di una persona può andare a scapito di altre e non è giusto. Il Milan, se non altro, continuava a giocare mantenendo le distanze fra i reparti ed evitando così di crollare con un punteggio esagerato. Era già qualcosa.

Non so a cosa possa essere servito il misterioso lavoro di richiamo atletico fatto dopo l'eliminazione in Coppa Italia, se c'è stato davvero, ma la mancanza del cambio di passo è stata evidente, tranne che per Hernandez, che ha cicli di forma diversi dai compagni (in ritardo quando gli altri sono già in forma, ma anche viceversa). Quantomeno Calabria, Kjaer, Romagnoli, Saelemaekers, Chala e Rebic, come hanno notato anche altri, sono stati segnalati in difficoltà a livello individuale. Ripeto, se mai c'è stato un lavoro di richiamo atletico, è stato sbagliato, perché la squadra ne è uscita troppo appesantita e ci si chiede se mai se ne vedranno i frutti. Con la Stella Rossa? Contro la Roma? Mai?

Do atto a Pioli di non aver sbagliato nulla tatticamente: alla vigilia del derby ha letto bene la partita e ha messo in atto contromosse corrette, tenendo conto delle caratteristiche dei suoi giocatori, com'è ovvio. Eppure il ruolo di un tecnico non si esaurisce nella parte tattica. Pioli ha commesso una serie di errori strategici, le cui conseguenze non possono essere negate. Il danno non è stato fatto in questo week-end, ma nelle 2-3 settimane precedenti. In primis, il tecnico ha trascurato l'importanza di puntare forte sui 3 punti di La Spezia, contro un avversario buono, ma abbordabile, vista la sua recente sconfitta per 3-0 contro la Fiorentina. Ha lasciato in vita la Stella Rossa nei sedicesimi di EL, Stella Rossa che potrebbe trovare morale anche per lo 0-3 subito dai rossoneri nel derby. Non ha portato al derby giocatori in forma, dotati di reattività e cambio passo, ma solo ragazzi volenterosi che hanno onorato la maglia arrancando dietro chi andava come un missile. E' stata una settimana disastrosa che speriamo si riveli il fondo e non sia solo l'inizio della discesa verso l'Europa League o la Conference League (sì, pensateci, il settimo posto non è così lontano). Il tecnico, in sostanza, non può continuare a parlare di scarso impegno (Spezia), di mancanza di malizia per chiudere la partita (Belgrado) o, come oggi, di un errore dei giocatori sul secondo gol. Una squadra non appesantita avrebbe fatto meglio a La Spezia, la formazione tipo avrebbe avuto molte chance di chiudere il match di EL, mentre oggi una squadra reattiva non si sarebbe fatta sbriciolare in 5 contro 2 in occasione del secondo gol. Diciamo le cose come stanno.
A Pioli, se mai, va il merito di non aver ripetuto l'errore del derby di Coppa Italia, quando ha lasciato Ibra in campo dopo il battibecco con Lukaku. Dopo il secondo gol, Lukaku si è battuto la mano sul petto e ha urlato "Io", rivendicando di essere lui l'uomo derby, all'indirizzo di qualcuno che era 30-40 metri più indietro, nella posizione di Ibrahimovic per essere chiari. Se la situazione fosse degenerata, si sarebbe corso il rischio di perdere lo svedese per qualche giornata. Con la sostituzione, a derby ormai perso, si è evitato di aggiungere la beffa al danno.

Ora, consiglierei di non pensare alla Roma, ma di concentrare le energie della squadra sulla Stella Rossa. Il Milan ha un'immagine, un ranking UEFA e un'autostima da riconquistare, quindi si regoli sull'importanza di questo sedicesimo di Europa League. Willy Coyote è simpatico, ma in certi casi è meglio essere antipatici come Beep Beep.