Dopo undici stagioni, la favola è terminata. Forse di quella favola è rimasto ben poco, ma tant'è.
Il Chievo retrocede in Serie B per la seconda volta nella storia: fatale il ko casalingo per mano del Napoli. L'aria della Cadetteria era in realtà ben presente da diverso tempo, mancava soltanto l'aritmetica. A testimoniare ciò, l'utilizzo di alcuni giovani della Primavera da parte del tecnico Di Carlo, che non è riuscito ad evitare l'inevitabile. Una stagione fin da subito compromessa - tenendo conto del caso plusvalenze -, così può essere definita quella di una squadra mai in grado di mettersi sul piano delle dirette avversarie, né di impensierire le altre della categoria pur strappando punti preziosi a squadre del calibro di Inter, Lazio e lo stesso Napoli nel match d'andata. Per capitan Pellissier e il veterano Sorrentino potrebbe essere giunta la parola fine della loro carriera.

Il primo verdetto della zona rossa è però già in archivio. A sei giornate dal termine, tutto è ancora da scrivere e raccontare. La sensazione è quella di assistere a una scrematura imponente già nei prossimi 180' di gioco, eppure non è arrivato ancora il momento di escludere dalle varie contese le compagini che stanziano a metà classifica, sospese in un limbo che va dall'undicesimo posto, fino al penultimo posto occupato dal Frosinone, primo indiziato a raggiungere i clivensi tra fine aprile e inizio maggio.

Se la Fiorentina è ormai prossima alla salvezza e mai è stata messa in discussione, una menzione a parte lo merita il Sassuolo (37): i neroverdi di De Zerbi avevano cominciato bene la stagione al punto tale da poter inserirsi, anche in modo piuttosto serio, nel treno che porta alle competizioni europee. Quando ormai era prossimo a salire su uno dei vagoni, ha preferito restare a terra, fermarsi in attesa di un nuovo treno che partirà tuttavia il prossimo anno. Da quel momento, Berardi e i suoi hanno trovato la loro dimensione a metà classifica, non venendo mai risucchiati del tutto dalla zona calda. Gli ultimi avvenimenti hanno forse fatto preoccupare gli emiliani, la classifica comunque continua a sorridere.

Così come il Cagliari (37), che a suon di piccoli ma significativi passi, sta per ottenere la permanenza in massina serie. Spal e Parma (35) si tengono a debita distanza dalla terzultima, seppur con destini differenti: se gli estensi hanno saputo approfittare della Juve C mista Primavera, ma anche del successo casalingo ai danni della Lazio, il Parma si ritrova coinvolta quasi alla lontana nella lotta salvezza dopo una gran parte di stagione di apparente tranquillita. Non dovrebbe farsi attendere, comunque, la permanenza matematica anche per i gialloblù di D'Aversa.

Seguono Genoa (34), Udinese (32, con una partita in meno) e Bologna (31). Per i tre storici club di A - chi per un motivo, chi per un altro - vale il discorso legato al cambio di allenatore, ma nella Genova rossoblù rischia di svanire definitivamente l'entusiasmo dovuto dall'arrivo di Prandelli. Preoccupa il solo punto ottenuto nelle ultime quattro uscite, mentre l'ultimo successo risale al 2-0 di un mese fa sulla Juventus. Serve un cambio di tendenza, avvenuto invece per la terzultima. L'Empoli (29) ha dimostrato di potersela giocare fino all'ultimo minuto della Serie A 2018/19 e sabato ospiterà la Spal in quella che si preannuncia un vero e proprio spareggio.

La squadra di Andreazzoli ha ripreso a divertirsi e produrre un calcio sostanziale, accorto, di qualità, nonostante le evidenti lacune tra i reparti. A maggio sapremo basterà per evitare la retrocessione in Serie B, che presto potrebbe accogliere il Frosinone. Per i ciocari potrebbe non bastare l'exploit avvenuto contro Parma e Fiorentina, fa ancora male il ko - prevedibile - casalingo per mano dell'Inter e il prossimo impegno alla Sardegna Arena assume i connotati di un "dentro o fuori" decisivo.

Insomma, tutto sommato è interessante la lotta salvezza. Un dato è certo: da tempo non si vedeva una contesa del genere.