In momenti come questi, il calcio e lo sport vanno in pausa e si stringono attorno al mondo intero inerme, impotente nel vedere immagini che fanno male al cuore. Il cuore, appunto.
Resta sospeso in momenti del genere perché tutto si ferma, ogni pensiero si dissolve di fronte a una devastazione epocale già definita come l'incendio del Secolo. All'improvviso ci sentiamo smarriti, orfani di un sentimento secolare ferito, quasi agonizzato. Ci manca l'aria e non possiamo fare altro che attendere, nella speranza che si salvi ciò che ancora è rimasto da proteggere e preservare.

Oltre duecento anni per costruirla, ma è bastato un attimo per distruggerla. La Cattedrale di Notre Dame è un simbolo di Parigi, della Francia, dell'Europa intera. È la cattedrale Gotica, emblema sia della Chiesa Cattolica, sia del mondo civile. Basta un attimo, è bastato un attimo: un incendio molto probabilmente legato ai lavori di ristrutturazione - cominciati da poco - l'ha messa a ferro e fuoco come nel peggiore degli incubi. Quasi sette Secoli andati persi, bruciati dalla ferocia delle lingue di fuoco che ti guardano in faccia, ma non hanno la pietà di fermarsi ed evitare ciò che talvolta sembra inevitabile. Crolla la guglia, crolla completamente il tetto, le due torri fortunatamente sono salve. Un vigile del fuoco, un eroe, resta gravemente ferito nel resistere l'avanzare delle fiamme.

Brucia la Storia, brucia l'Arte dal valore inestimabile. La Cattedrale era riuscita a sopravvivere alla Rivoluzione prima, alle due guerre mondiale poi. Vederla ridotta in quelle condizioni inevitabilmente fa rimpiangere coloro che non hanno avuto la fortuna di vederla dal vivo, con i propri occhi. Chi l'ha sempre sognata, chi l'ha letta tra i manuali di Storia dell'Arte e Victor Hugo, ma anche tutti quelli che almeno una volta hanno varcato le porte della Ecclesia Cathedralis Nostrae Domina, si sentono trasportati in una dimensione del tutto stravolgente, per certi versi astratta e inaspettata. E intanto, non possiamo fare a meno di pensare a Quasimodo, il famoso Gobbo, che vede la sua casa bruciare mentre aspetta ancora di poter amare la sua Esmeralda.

Non sará mai più come prima, ma come una fenice risorgerà dalle proprie ceneri. In realtà, oggi ci sembra maledettamente vicino quel 1163, l'anno in cui ebbe inizio una storia travolgente di pulsioni umane portate a diventare una delle più alte espressioni di creatività e di fantasia. Notre Dame ha permesso all'uomo di esteriorizzare la propria interiorità con maestoso successo.

Ora Notre Dame diventi un monito: la cultura è un bene prezioso al giorno d'oggi disprezzato perché il tempo è cieco e l'uomo è stolto, eppure basta un attimo per assistere al fuoco divampante cancellare anni di Arte e Storia.